Stipendio non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e un orario di lavoro non inferiore alle 20 ore settimanali con relativi oneri previdenziali. Una circolare dell'Inps indica quanto si dovrà fare per la regolarizzazione di una colf o di una badante extracomunitaria, e per il versamento dei contributi.
Una volta ricevuto il via per «l'emersione» della colf o della badante, infatti, sarà la volta delle pratiche relative all'Inps. Prima di tutto, il datore di lavoro entro 24 ore dalla data di stipulazione del «contratto di soggiorno» deve effettuare la comunicazione obbligatoria di assunzione all'Inps attraverso un modello che sarà disponibile dal primo ottobre sul sito internet dell'Istituto. A quel punto sarà aperta una posizione previdenziale.
Per quanto riguarda i contributi, una parte della prevista cifra forfetaria di 500 euro andrà a coprire gli oneri a fini previdenziali e assistenziali per il secondo trimestre 2009 (dal primo aprile al 30 giugno), periodo minimo previsto per l'autodenuncia del datore di lavoro. Ma è possibile certificare anche un periodo di lavoro più lungo, e relativamente a questo devono essere versati ulteriori contributi. Per questi oneri, la procedura è quella normalmente prevista dall'Inps: possono essere sanati fino a cinque anni precedenti (cioè fino il limite per la prescrizione).
Così i datori di lavoro che hanno indicato nella denuncia di emersione una data di inizio del rapporto di lavoro precedente al primo aprile 2009 devono compilare un apposito modello dell'Istituto di previdenza.
Aperta la posizione previdenziale, l'Inps invierà al datore di lavoro i bollettini di conto corrente già compilati in base alla retribuzione dichiarata al momento della domanda di emersione, stabilita in una misura non inferiore a quella prevista dal contratto di categoria e per un minimo di 20 ore alla settimana. Valgono, infatti, le regole generali per la sottoscrizione del contratto di soggiorno: il lavoratore extracomunitario dovrà essere in grado di mantenersi economicamente.
La circolare fornisce anche una precisazione ulteriore rispetto a chi può presentare la domanda. Oltre alle famiglie, possono avvalersi della moratoria anche comunità religiose (conventi e seminari), convivenze militari (caserme, comandi, stazioni) e comunità senza fini di lucro come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale.
Una volta ricevuto il via per «l'emersione» della colf o della badante, infatti, sarà la volta delle pratiche relative all'Inps. Prima di tutto, il datore di lavoro entro 24 ore dalla data di stipulazione del «contratto di soggiorno» deve effettuare la comunicazione obbligatoria di assunzione all'Inps attraverso un modello che sarà disponibile dal primo ottobre sul sito internet dell'Istituto. A quel punto sarà aperta una posizione previdenziale.
Per quanto riguarda i contributi, una parte della prevista cifra forfetaria di 500 euro andrà a coprire gli oneri a fini previdenziali e assistenziali per il secondo trimestre 2009 (dal primo aprile al 30 giugno), periodo minimo previsto per l'autodenuncia del datore di lavoro. Ma è possibile certificare anche un periodo di lavoro più lungo, e relativamente a questo devono essere versati ulteriori contributi. Per questi oneri, la procedura è quella normalmente prevista dall'Inps: possono essere sanati fino a cinque anni precedenti (cioè fino il limite per la prescrizione).
Così i datori di lavoro che hanno indicato nella denuncia di emersione una data di inizio del rapporto di lavoro precedente al primo aprile 2009 devono compilare un apposito modello dell'Istituto di previdenza.
Aperta la posizione previdenziale, l'Inps invierà al datore di lavoro i bollettini di conto corrente già compilati in base alla retribuzione dichiarata al momento della domanda di emersione, stabilita in una misura non inferiore a quella prevista dal contratto di categoria e per un minimo di 20 ore alla settimana. Valgono, infatti, le regole generali per la sottoscrizione del contratto di soggiorno: il lavoratore extracomunitario dovrà essere in grado di mantenersi economicamente.
La circolare fornisce anche una precisazione ulteriore rispetto a chi può presentare la domanda. Oltre alle famiglie, possono avvalersi della moratoria anche comunità religiose (conventi e seminari), convivenze militari (caserme, comandi, stazioni) e comunità senza fini di lucro come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale.
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