giovedì, maggio 28, 2009

Regione Campania, ecco il piano casa Aumento delle volumetrie fino al 35%


NAPOLI (28 maggio) - Offrire una risposta al disagio abitativo delle fasce più deboli senza occupare nuovo territorio, ma puntando alla riqualificazione delle aree degradate e periferiche e al cambio di destinazione di capannoni industriali dismessi.

La Giunta della Regione Campania ha approvato oggi il ddl Piano Casa, anticipando le decisioni del governo nazionale attese nelle prossime settimane. Il ddl è un mix di edilizia privata, popolare e convenzionata che tende a rimettere in moto il settore edile, creando, in questa fase di crisi, anche nuove opportunità di lavoro.

Tre gli ambiti di intervento previsti dal disegno di legge regionale: ristrutturare abitazioni provate, riqualificazione degli edifici Iacp e costruzione di nuovi alloggi in stabili industriali dismessi.

Quali sono le novità? Sarà possibile aumentare le volumetrie delle abitazioni private, non superiori ai mille metri cubi, villette mono e bifamiliari, fino a un massimo del 20%; mentre per gli edifici abbattuti e ricostruiti seguendo moderni standard urbanistici, l'aumento previsto è del 35%.

I vecchi immobili Iacp, potranno essere interamente abbattuti per poi essere riedificati, mantenendo la volumetria originaria, secondo moderni criteri. Si tratta di interventi rivolti alla fasce deboli della popolazione. Il ddl prevede che le ditte, incaricate, previa aggiudicazione della gara, avranno la possibilità di aumentare le volumetrie fino al 50% per realizzare alloggi da immettere sul mercato e che non rientrano negli alloggi popolari.

Ad ogni incremento di volumetria si accompagnerà un fascicolo dell'edificio, un dossier il quale attesti che l'ampliamento avviene nel segno della sicurezza antisismica.

Tra le novità anche la «moneta urbanistica»: il ddl prevede interventi in aree urbane degradate, ad esempio in zone industriali ormai dismesse, per cambiare la destinazione d'uso dei fabbricati, senza aumenti delle volumetrie, per trasformarli in edilizia abitativa e il 20% del valore dee essere destinato ad housing sociale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualche tempo fa si era parlato di escludere, giustamente, i centri storici dall'aumento delle volumetrie, ma nessuno si è preoccupato dei centri antichi che pur non avendo nulla di storico, ancorchè collocati in zona "A" del prg, ma che invece versano in un degrado pauroso specie nei piccoli centri a vocazione agricola potrebbero essere inseriti nel piano per una loro ristrutturazione ed adeguamento antisismico evitando, così il ricorso a nuova cementificazione. Quanti conoscono la volumetria esistente nei centri antichi che potrebbe essere riutilizzata?

Anonimo ha detto...

nella nostra bella campania ci sono nelle campagne verdi che vedi vecchi fienili stalle depositi fatiscenti si potrebbero restaurare e cambiare destinazione duso come in toscana e fare anche agroturismo che oggi e cosi diffuso in tutto il paese