POMIGLIANO D'ARCO (30 aprile) - «Stiamo facendo e faremo tutto il possibile per difendere e sostenere i nostri prodotti, i nostri stabilimenti e, sopra ogni cosa, tutte le persone che lavorano con noi»: è quanto sottolineato da Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat in una lettera indirizzata al vescovo di Nola monsignor Beniamino Depalma. Il vescovo, nelle scorse settimane, aveva scritto a Marchionne per chiedergli un interessamento per lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. «Il futuro di Pomigliano d'Arco - aveva sottolineato il presule - non può essere lasciato solo nelle mani del mercato».
«La grave crisi che tutto il mondo sta attraversando in questo momento - ha risposto l'ad della Fiat - è il frutto di una follia finanziaria mai vista prima. Sono d'accordo con lei quando dice che non possono essere i lavoratori a pagarne il prezzo, perchè non è giusto. Credo che la Fiat abbia dimostrato di voler costruire il proprio futuro in maniera trasparente, onesta e responsabile, compiendo le scelte con coscienza e considerando sempre le conseguenze che ne possano derivare». «Quello che le posso garantire - ha concluso Marchionne - è che non restiamo indifferenti di fronti ai disagi che tutto ciò comporta per molti lavoratori e per le loro famiglie».
A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
giovedì, aprile 30, 2009
Fiat, Marchionne scrive al vescovo «Pomigliano, impegno per difesa lavoro»
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2 commenti:
leggere l'intero blog, pretty good
imparato molto
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