Maxiblitz anticamorra della Polizia a Napoli e in altre città della Campania. La Direzione distrettuale antimafia ha arrestato 88 persone, presunti affiliati al clan Gionta di Torre Annunziata, che da tempo gestisce il traffico di armi e stupefacenti tra il capoluogo partenopeo e la provincia di Caserta.
Gli agenti hanno inoltre sequesrtato beni mobili e immobili, quote societarie e conti correnti per un valore complessivo di circa 80 milioni di euro. Le ordinanze di custodia cautelare riguardano anche alcuni personaggi già detenuti, in alcuni casi con la concessione del beneficio dei domiciliari, ed interessano anche un gruppo di una decina di donne, tra le quali Gemma Donnarumma, moglie del capoclan Valentino Gionta.
Diversi i capi d'accusa ipotizzati: si va dall'omicidio e dalla rapina a mano a armata, al racket e all'usura. Le estersioni, in particolare, interessavano numerosi pasticceri del napoletano, costretti a "regalare" dolci e brioches non solo a personaggi gravitanti nell'orbita del clan, ma anche a loro familiari e amici per evitare ritorsioni. Le forniture di merce riguardavano anche le peschiere e altri negozi di alimentari.
Secondo quanto ricostruito dai magistrati della Dda i titolari degli esercizi commerciali erano costretti a pagare il pizzo in «maniera stabile e continuativa, in alcuni casi per risolvere problemi occasionali» e ricevere in cambio favori. Nel racket erano coinvolti anche anche grandi imprenditori edili che si erano aggiudicati importanti servizi negli appalti comunali.
Nessun commento:
Posta un commento