venerdì, maggio 09, 2008

La politica dal basso. Andrea Sarubbi al congresso delle acli.

dal blog di Andrea Sarubbi.
Niente cravatta, dagli amici si va sportivi. Pensavo questo quando, stamattina, mi preparavo per il congresso delle Acli. E mi tornava in mente Fiuggi, due mesi fa: il mio primo appuntamento pubblico, da candidato ancora senza collegio, era stato proprio con le Acli del Lazio, per parlare di welfare. Sempre le Acli, poi, mi avevano accolto a Napoli con grande disponibilità, fin dal primo giorno. Mi ricordo ancora lo stupore, misto a paura, di fronte ad un’enorme cartina nell’ufficio di Pasquale Orlando: era la provincia di Napoli, ovvero il mio collegio elettorale, con tutti i suoi comuni. Un territorio immenso, in cui le Acli hanno una presenza capillare. E proprio di questo ho parlato, nel mio breve intervento di oggi: del fatto che, di fronte ad una politica sempre più distante dai cittadini, non si possa fare a meno di imparare dai corpi intermedi. Nella sua relazione, il presidente Andrea Olivero ribadiva come le Acli abbiano bisogno della politica, per non restare la casa delle buone intenzioni; io ho capovolto il discorso, dicendo che è la politica ad avere bisogno delle Acli, perché non c’è politica vera senza un legame stretto con il territorio, senza l’aiuto di gente motivata e disposta ad impegnarsi per la comunità in cui vive. Guardavo lo stemma delle Acli, con la croce in bella vista: gente che non si vergogna della propria fede, ma che - in oltre 60 anni di storia - è riuscita a tenerla separata dalle ideologie.
( Buon lavoro Andrea! p.o.)

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