giovedì, marzo 06, 2008

Andrea Sarubbi candidato a Napoli.


Veltroni candida Andrea Sarubbi

Ufficializzata la candidatura di Andrea Sarubbi. Nato a Roma nel 1971, ex alunno dei gesuiti, laureato in Scienze Politiche, giornalista di Rai Uno e docente di informazione religiosa alla Luiss. Dal gennaio 2001 conduce la rubrica religiosa “A sua immagine”, trasmessa il sabato e la domenica da Rai Uno in convenzione con la Cei.
Ieri, al termine della convention di Roma che ha visto riunita la componente cattolica del Pd, Sarubbi ha dichiarato: “Per me l’emergenza intergalattica non è il confronto tra laici e cattolici, ma i problemi veri delle persone e l’esigenza di una classe politica seria che affronti le difficoltà di ragazzi, come quelli di Scampia, che ho incontrato facendo un servizio”. Poi, facendo riferimento al proprio rapporto con la politica attiva, ha affermato: “Non sono mai stato iscritto ad un partito ma ho sempre dialogato con Sant’Egidio, la Caritas, le Acli”.


IL PERCHÉ DI UNA SCELTA
Condurre “A sua immagine” mi piaceva, lo giuro. Mi piaceva la trasmissione, il tipo di lavoro e anche l’ambiente della redazione: un ambiente familiare, che mi mancherà moltissimo. Ma sentivo, ormai da tempo, il desiderio di un magis. E lo dico in latino non per fare il figo, ma perché è questa la parola che ho imparato dai gesuiti: il magis – diceva Sant’Ignazio di Loyola – è non accontentarsi mai, è mettere a frutto i propri talenti nel modo migliore, per servire Dio e il prossimo. Dai tempi dell’Università mi porto dietro una frase di Paolo VI, che definiva la politica “la forma più alta di carità”… eccomi qui, dunque, con il bagaglio di esperienze che questi anni di “A sua immagine” mi hanno lasciato.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

sono contento della tua scelta
giusta e mirata.
a mia moglie manchi come presenza nella trasmissione a sua immagine ma come dici tu fare politica è aiutare tutti indistintamente.
in bocca al lupo

Anonimo ha detto...

Mamma mi ha sempre detto, da bambino, che le bugie hanno le gambe corte: fanno poca strada, perché prima o poi qualcuno le scopre. Così non mi sono tanto preoccupato quando, prima ancora che iniziasse la campagna elettorale, hanno cominciato a scrivere su internet che ero un “belloccio” incompetente, piovuto dal varietà. E quando, subito dopo la presentazione delle liste, mi hanno definito un paracadutato che avrebbe rubato ai napoletani un seggio in Parlamento, ho pensato che si sarebbero ricreduti vedendo il mio impegno. Mi sono trasferito a Napoli, ho cominciato a girare il territorio palmo a palmo, ho visitato centinaia fra quartieri e piccoli paesi, incontrando migliaia di persone, con una media di 7-8 appuntamenti al giorno. Ne sanno qualcosa i poveri Oreste e Federico, che mi hanno portato dovunque: giovani imprenditori, associazioni impegnate nel sociale, sindacati, parroci, suore, militanti del Pd in varie sezioni, amministratori locali, direttori di aziende sanitarie, ragazzi disoccupati, giovani precari, seminaristi, commercianti, docenti di vari ordini, movimenti cattolici… Ne sanno qualcosa anche i gesuiti del Pontano, che mi vedono uscire la mattina alle 9 e tornare verso le 10 di sera. “Fai così perché sei ansioso”, mi ha detto giorni fa un politico nazionale assai più navigato di me. “No, faccio così perché la coscienza me lo impone”, ho risposto io, spiegandogli che – qualora fossi eletto in Parlamento – mi porterei, sullo scranno di Montecitorio, tutte le persone che sono chiamato a rappresentare: non posso fare altro, dunque, che cercare di conoscere a fondo i loro bisogni, girando casa per casa. È vero, non sto partecipando a molti incontri ufficiali del Pd, ma non è snobismo o indolenza: è che mi sembra più utile andare a “cercare voti” (che brutta espressione!) tra il mio potenziale elettorato, anziché fare numero su un palco o farmi riprendere dalle telecamere. Credevo che si fosse capito, credevo almeno che gli osservatori politici lo avessero capito: invece, sulla Repubblica di ieri, ho scoperto che il giornalista Angelo Carotenuto mi accusava di non aver mai messo piede a Napoli. Critiche analoghe ho trovato, ieri sera, anche su internet. Ho ripensato a tutta la gente incontrata in queste settimane, a tutti quelli che devo ancora incontrare, ai miei figli che sono a casa con la varicella e che preferirebbero un papà paracadutato a uno come me. E mi sono chiesto come mai certe bugie abbiano le gambe lunghe.
Andrea Sarubbi
http://andreasarubbi.wordpress.com/

Anonimo ha detto...

complimenti!!!
ora sei stato eletto puoi dimostrare a tutti di lavorare per Napoli mantenendo le tue caratteristiche di cattolico impegnato in politica.

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie