"Dottò, Fuorigrotta sembra nu salotto". Qualche risultato, Gianni De Gennaro, comincia ad ottenerlo. Ma dal suo ufficio al secondo piano del comando logistico sud che affaccia su piazza Plebiscito, sa benissimo che la partita rifiuti è ancora tutta da giocare e da vincere. E infatti: "oggi il piano è un castello di carta, se lo tocco cade tutto - dice in un colloquio con l'ANSA -. Ma se riesco ad aprire una discarica diventa un castello di sabbia. E se poi allestisco anche un sito di stoccaggio allora il castello diventa di tufo. E così via, fino a quando il cemento armato avrà preso il posto della carta. E' evidente dunque che il piano non cambierà di una virgola". Il giorno dopo la caduta di Prodi, il commissario di governo del governo che non c'é più è al suo posto e della situazione politica a dir poco incerta sembra non interessarsi. "Io non conosco nessuno, vado avanti nel compito che mi hanno assegnato", dice. Domani sarà a Benevento, dove le proteste cominciano a montare per la riapertura imminente della discarica di Montesarchio. "Non sono ottimista ma fiducioso - spiega riferendosi non soltanto alla situazione nel beneventano -, sono convinto che riuscirò a far capire ai cittadini che la soluzione indicata è quella giusta e, soprattutto, che sono qui per restituire loro la fiducia nelle istituzioni". Perché, e De Gennaro lo sa bene, uno dei problemi principali è proprio la sfiducia della gente, che per anni si è vista fare promesse poi mai mantenute. E paradossalmente il suo compito è più facile degli altri commissari che lo hanno preceduto, che avevano un mandato più lungo e l'obbligo di predisporre anche un piano per l'intero ciclo dei rifiuti. "Io devo risolvere l'emergenza - conferma - e non è né la prima né l'ultima che ne affronto una. Poi è evidente che se c'é qualcuno che ha un piano per avviare in futuro un ciclo dei rifiuti virtuoso conviene innanzitutto a me assecondarlo, perché mi consente di raggiungere i risultati con meno difficoltà".
Dunque si prosegue sulla strada indicata: apriranno prima le discariche di Difesa Grande e Montesarchio e poi si comincerà ad allestire i siti di Marigliano, Ferrandelle, Pianura e Manifattura Tabacchi, contestualmente alla discarica di Villaricca. Perché è chiaro che i problemi maggiori sono quelli che riguardano Napoli e la provincia e quindi è necessario prima avviare il ciclo così come stabilito e poi affrontare i nodi più spinosi. "La situazione mi ricorda l'inizio degli anni novanta, quando mi diedero un pezzo di carta e mi dissero 'fai la Dia' - racconta -. Non avevo nulla, lo staff era composto praticamente soltanto da me. Con l'autista ci fermavamo in una traversa di via Barberini e in macchina scrivevo le relazioni. La differenza è che qui ho anche dovuto studiare, perché di mafia qualcosa sapevo, di rifiuti no".
Dunque si prosegue sulla strada indicata: apriranno prima le discariche di Difesa Grande e Montesarchio e poi si comincerà ad allestire i siti di Marigliano, Ferrandelle, Pianura e Manifattura Tabacchi, contestualmente alla discarica di Villaricca. Perché è chiaro che i problemi maggiori sono quelli che riguardano Napoli e la provincia e quindi è necessario prima avviare il ciclo così come stabilito e poi affrontare i nodi più spinosi. "La situazione mi ricorda l'inizio degli anni novanta, quando mi diedero un pezzo di carta e mi dissero 'fai la Dia' - racconta -. Non avevo nulla, lo staff era composto praticamente soltanto da me. Con l'autista ci fermavamo in una traversa di via Barberini e in macchina scrivevo le relazioni. La differenza è che qui ho anche dovuto studiare, perché di mafia qualcosa sapevo, di rifiuti no".
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