140 commenti discutono sul blog di Antonio Bassolino questo intervento del Presidente della Campania sulla questione rifiuti, il piano De Gennaro e la camorra. Lo pubblichiamo qui per allargare la riflessione e la responsabilità collettiva.
La battaglia contro la camorra non dev’essere un alibi per nessuno. L’ho detto tante volte, parlando dell’emergenza rifiuti. I limiti della politica, dell’azione di governo e le difficoltà di far prevalere l’interesse generale sui localismi, devono essere riconosciuti da tutti noi con chiarezza. Ma con altrettanta chiarezza dobbiamo guardare negli occhi un nemico aggressivo e violento, che non esita ad arricchirsi sacrificando la vita e la salute di tanti cittadini e l’integrità del nostro territorio. Una violenza che i dati dell’ultima indagine Eures-Ansa testimoniano in modo evidente.
Per la camorra l’inefficienza dei processi di smaltimento dei rifiuti - ordinari e speciali - è oro. Ce lo dicono diversi magistrati, impegnati in prima linea per individuare gli interessi e le strategie della criminalità organizzata in questo settore. Lo abbiamo visto tante volte, in questi anni, in occasione delle grandi indagini sulle ecomafie. Lo abbiamo percepito, con inquietudine, anche nelle tristi immagini degli scontri a Pianura, che hanno visto la legittima voce dei cittadini preoccupati soffocata dalla violenza organizzata di teppisti probabilmente pagati dai clan.
L’impegno della magistratura negli ultimi vent’anni ci ha aiutato a capire il fenomeno sempre meglio. A partire dal 1991, quando per la prima volta, con l’Operazione “Adelphi“, si sollevò il velo su un business che contava su decine e decine di discariche in terreni agricoli, cave e cantieri abusivi. Da allora si sono moltiplicate le inchieste e si è certificato che negli ultimi quindici anni milioni di tonnellate di rifiuti speciali, spesso provenienti dal nord del Paese, trovavano nella nostra regione efficienti “servizi” di smaltimento illegale. E’ questo uno dei motivi fondamentali che mi hanno portato in questi anni a lottare per dotare la Campania di discariche a norma, impianti di Cdr e soprattutto termovalorizzatori, necessari a chiudere il ciclo di trattamento industriale dei rifiuti.
Di fronte a questo scenario comprendo lo sconforto di chi si chiede perché contro questi traffici di veleni non si siano levate quelle proteste popolari che invece puntualmente accompagnano l’allestimento di impianti a norma, da parte dello Stato, nell’interesse di tutti. E’ uno sconforto che ho vissuto anch’io. Ma sentiamo e abbiamo tutti il dovere di andare avanti, dotandoci di tutti i mezzi e gli strumenti necessari.
Anche da questo punto di vista vorrei sottolineare come la scelta di De Gennaro, unita all’impegno della magistratura, possa rappresentare un punto di svolta. Esprime infatti la volontà del Governo - e di tutti noi - di non arretrare di un millimetro nella lotta alle ecomafie ma anzi, di condurre quest’ultima fase di commissariamento facendo il possibile per far emergere le collusioni e gli interessi illeciti che si muovono e si sono mossi intorno all’emergenza rifiuti.
Attenzione, dunque, se il piano De Gennaro non va avanti la camorra ringrazia e festeggia.
1 commento:
io credo che Bassolino dovrebbe dimettersi, poiché la sua politica è stata fallimentare. Non capisco come il PD lo possa ancora sostenere.
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