I presidenti firmano un appello che riprende il messaggio del Papa per il 1° gennaio e rilancia la raccolta di firme per 'un futuro senza atomiche'
Roma, 29 dicembre 2007 – Le associazioni italiane di ispirazione cristiana che promuovono e che aderiscono alla campagna Un futuro senza atomiche riprendono, in un appello firmato da tutti i presidenti, il messaggio di Papa Benedetto XVI per il 1° gennaio, ricordando che «in Italia ci sono armi nucleari che non dovrebbero esserci». Per questo, nel periodo dal Natale alla Giornata mondiale della Pace e per l'intero mese di gennaio, chiedono a tutti di aderire alla raccolte di firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per dichiarare l'Italia paese libero da armi nucleari.
«Un'azione tesa a liberare il territorio nazionale dalle armi nucleari di proprietà altrui, potrebbe rappresentare quel gesto di buona volontà che permetta di instaurare un circolo virtuoso, rilanciando così i negoziati internazionali volti allo smantellamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti». Così scrivono le associazioni cattoliche citando il messaggio del Papa, che invita espressamente, 'in tempi tanto difficili', alla 'mobilitazione di tutte le persone di buona volontà per trovare concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel campo delle armi nucleari'.
Firmano l'appello i presidenti e direttori di numerose associazioni cattoliche che sostengono la campagna 'Un futuro senza atomiche': Luigi Alici per l’Azione Cattolica, Andrea Olivero per le Acli, Paola Stroppiana e Marco Sala per l’Agesci, Sergio Marelli e Umberto Dal Maso per la Focsiv, don Albino Bizzotto per Beati i costruttori di pace, mons. Tommaso Valentinetti per Pax Christi, padre Giovanni Scudiero per la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Istituti Missionari in Italia (Cimi), Ilaria Cariaci per il Mir (Movimento Internazionale di Riconciliazione). Firmano anche i direttori delle riviste Missione Oggi, padre Nicola Colasuonno, Mosaico di Pace, padre Alex Zanotelli, e Nigrizia, padre Franco Moretti.
«Un mondo libero da armi nucleari – scrivono i firmatari – è un'aspirazione condivisa dall'umanità». E sulla scia del messaggio papale, denunciano «le molte responsabilità del funesto commercio delle armi convenzionali, dal quale i Paesi del mondo industrialmente sviluppato, come l'Italia, traggono lauti guadagni». «Come in tutte le cose importanti della vita di relazioni – aggiungono –, l'insegnamento evangelico anche in tema di disarmo ci indica la via: ed è quella di agire per primi, perché è giusto farlo, e non semplicemente di accettare di essere nel torto perché anche altri lo sono».
La campagna, 'Un futuro senza atomiche', è promossa da 54 associazioni pacifiste che sono attivate su tutto il territorio nazionale per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare, già depositata presso la Corte di Cassazione di Roma, che chiede l’eliminazione delle testate atomiche dal territorio nazionale. In ottemperanza al Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) ratificato nel 1975 dall’Italia, con cui il nostro Paese si impegnò a non produrre e a non acquisire armi atomiche. L’impegno è stato fino ad oggi disatteso: nel territorio nazionale sono infatti custodire 90 testate atomiche fra la base Usaf di Aviano e l’aeroporto militare di Ghedi (Bs).
In allegato l'appello firmato dai presidenti
appello presidenti.doc
[Clicca sul link per il download]: (23 Kbytes)
Roma, 29 dicembre 2007 – Le associazioni italiane di ispirazione cristiana che promuovono e che aderiscono alla campagna Un futuro senza atomiche riprendono, in un appello firmato da tutti i presidenti, il messaggio di Papa Benedetto XVI per il 1° gennaio, ricordando che «in Italia ci sono armi nucleari che non dovrebbero esserci». Per questo, nel periodo dal Natale alla Giornata mondiale della Pace e per l'intero mese di gennaio, chiedono a tutti di aderire alla raccolte di firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per dichiarare l'Italia paese libero da armi nucleari.
«Un'azione tesa a liberare il territorio nazionale dalle armi nucleari di proprietà altrui, potrebbe rappresentare quel gesto di buona volontà che permetta di instaurare un circolo virtuoso, rilanciando così i negoziati internazionali volti allo smantellamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti». Così scrivono le associazioni cattoliche citando il messaggio del Papa, che invita espressamente, 'in tempi tanto difficili', alla 'mobilitazione di tutte le persone di buona volontà per trovare concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel campo delle armi nucleari'.
Firmano l'appello i presidenti e direttori di numerose associazioni cattoliche che sostengono la campagna 'Un futuro senza atomiche': Luigi Alici per l’Azione Cattolica, Andrea Olivero per le Acli, Paola Stroppiana e Marco Sala per l’Agesci, Sergio Marelli e Umberto Dal Maso per la Focsiv, don Albino Bizzotto per Beati i costruttori di pace, mons. Tommaso Valentinetti per Pax Christi, padre Giovanni Scudiero per la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Istituti Missionari in Italia (Cimi), Ilaria Cariaci per il Mir (Movimento Internazionale di Riconciliazione). Firmano anche i direttori delle riviste Missione Oggi, padre Nicola Colasuonno, Mosaico di Pace, padre Alex Zanotelli, e Nigrizia, padre Franco Moretti.
«Un mondo libero da armi nucleari – scrivono i firmatari – è un'aspirazione condivisa dall'umanità». E sulla scia del messaggio papale, denunciano «le molte responsabilità del funesto commercio delle armi convenzionali, dal quale i Paesi del mondo industrialmente sviluppato, come l'Italia, traggono lauti guadagni». «Come in tutte le cose importanti della vita di relazioni – aggiungono –, l'insegnamento evangelico anche in tema di disarmo ci indica la via: ed è quella di agire per primi, perché è giusto farlo, e non semplicemente di accettare di essere nel torto perché anche altri lo sono».
La campagna, 'Un futuro senza atomiche', è promossa da 54 associazioni pacifiste che sono attivate su tutto il territorio nazionale per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare, già depositata presso la Corte di Cassazione di Roma, che chiede l’eliminazione delle testate atomiche dal territorio nazionale. In ottemperanza al Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) ratificato nel 1975 dall’Italia, con cui il nostro Paese si impegnò a non produrre e a non acquisire armi atomiche. L’impegno è stato fino ad oggi disatteso: nel territorio nazionale sono infatti custodire 90 testate atomiche fra la base Usaf di Aviano e l’aeroporto militare di Ghedi (Bs).
In allegato l'appello firmato dai presidenti
appello presidenti.doc
[Clicca sul link per il download]: (23 Kbytes)
2 commenti:
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
necessita di verificare:)
Posta un commento