Luca Pancalli, presidente del comitato Paralimpico italiano ed ex commissario straordinario della Figc, si è espresso così sugli episodi di violenza che ieri hanno portato alla morte di un giovane tifoso Gabriele Sandri e con le tifoserie che si sono statenate ad atti vandalici.
ROMA - Il calcio è un «mondo in crisi rispetto ai valori che dovrebbero garantire la convivenza civile» e paga «ritardi drammatici dal punto di vista degli interventi sugli stadi, terra di nessuno e di impunità manifesta». Luca Pancalli, presidente del comitato Paralimpico italiano ed ex commissario straordinario della Figc, si è espresso così sugli episodi di violenza che ieri hanno macchiato la domenica della Serie A. (nella foto a sinistra Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola)
Secondo Pancalli «il calcio da solo non può farcela, assolutamente», ad uscire dalla crisi. «Non immaginavo che si potessero verificare episodi come quelli di ieri, anche se il clima che si viveva allora non è assolutamente cambiato», ha detto a 'Radio Anch’io lo Sport' l’ex commissario federale, che nello scorso febbraio fermò tutti i campionati in seguito alla morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, deceduto negli scontri seguiti al derby Catania-Palermo.
«Probabilmente io avrei fermato il campionato ma forse sarebbero accaduti gli stessi incidenti e oggi avremmo avuto le polemiche sul fatto che si era sbagliato a fermare tutto» - ha sottolineato Pancalli -«Sono convinto che il canagliume attendeva solo un pretesto per scatenare lo scempio e la bestialità che abbiamo visto».
Quando fu ucciso a Catania l’agente di polizia Raciti Pancalli, allora commissario straordinario della Figc, fece sospendere il campionato: «All’epoca io mi feci trascinare, giusto o sbagliato che sia, dall’istinto dell’uomo di sport e del cittadino, e presi quella decisione in un quarto d’ora perchè lo ritenevo giusto secondo la mia coscienza. Era però una situazione completamente diversa e nessuno di noi può e deve avere l’arroganza di supporre quello che sarebbe potuto succedere ieri con una decisione diversa: nessuno ha la sfera di cristallo. Vi assicuro che stare dall’altra parte e governare momenti drammatici come questi non è assolutamente semplice».
Pancalli è intervenuto anche per dire che «dopo i tragici fatti di Catania, non immaginavo assolutamente che si potessero verificare ancora accadimenti come quelli di ieri. Certo il clima non era cambiato, anzi la posizione nei confronti delle forze dell’ordine si era inasprito».
«Il calcio è un mondo in cui si è in crisi rispetto ai valori che dovrebbero garantire la convivenza civile - ha detto ancora - e paghiamo ritardi drammatici dal punto di vista degli interventi sugli stadi, che sono terra di nessuno e di impunità manifesta». Pancalli ha quindi sostenuto che le risposte non possono venire dal mondo dello sport, perché ci si trova «di fronte ad un problema molto più grave: il calcio da solo non può farcela, assolutamente. Diffido di chi in queste ore ha le ricette in tasca. Bisogna perdere meno tempo nelle polemiche - ha concluso - e avere la serietà e l’umiltà di capire che così non si può più andare avanti».
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