sabato, ottobre 13, 2007

welfare: la politica si rimetta a giudizio lavoratori . Finanziaria: Acli, bene la lotta alla povertà

Olivero: «Anche l’opposizione prenda atto del risultato e dia il proprio sostegno in Parlamento, nell’interesse del bene comune»

E’ un «ottimo risultato» secondo le Acli quello uscito dalle consultazioni tra i lavoratori sul protocollo sul welfare firmato a luglio tra governo e parti sociali. Innanzitutto «per l’alta partecipazione al voto tra i lavoratori», afferma il presidente Andrea Olivero. «Quindi perché i lavoratori sembrano aver capito che siamo di fronte ad un accordo che tenta di guardare al futuro, nell’interesse comune, dando voce ai soggetti più deboli come i giovani e i precari». «Ci sono state certamente delle resistenze – aggiunge Olivero –, soprattutto nelle grandi fabbriche. In parte sono comprensibili, in parte appaiono condizionate dal clima politico che si è creato intorno a questa consultazione, che ha posto a dura prova l’autonomia dei lavoratori e dei sindacati stessi. Ma l’azione dei sindacati è stata complessivamente premiata».

Per il presidente delle Acli «il Governo è chiamato ora a tenere conto del parere espresso complessivamente dai lavoratori, e pare davvero incomprensibile che non vogliano rimettersi a questo giudizio proprio quelle forze politiche che avevano annunciato come risolutivo l’esito della consultazione. Ci aspettiamo poi in Parlamento un comportamento responsabile anche da quelle forze d’opposizione che a luglio avevano dichiarato la propria disponibilità a sostenere l’accordo. Un testo che ha trovato così largo consenso tra i lavoratori e le parti sociali, dovrebbe ottenerne altrettanto tra le forze politiche tutte, di maggioranza e opposizione. Nell’interesse del bene comune».

Finanziaria: Acli, bene la lotta alla povertà

«Incoraggianti e positive le valutazioni dell’Istat». «Delusione per il 5xmille, il Terzo settore, la formazione professionale»

Roma, 11 ottobre 2007 – Le Associazioni cristiane dei lavoratori esprimono un primo giudizio sulla Manovra finanziaria 2008 a partire dalle stime presentate oggi dall’Istat sull’incidenza degli interventi fiscali a favore del ceto medio e, soprattutto, dei più poveri. Stime che le Acli giudicano «positive e incoraggianti per ciò che concerne la lotta alla povertà».

«E’ chiaro e certamente apprezzabile lo sforzo di ridistribuzione delle risorse compiuto dal Governo per favorire la fasce sociali più deboli – afferma il presidente Andrea Olivero –. Mantenendo allo stesso tempo l’equilibrio dei conti pubblici faticosamente conquistato lo scorso anno, invertendo la rotta di un’imbarcazione abbandonata alla deriva e permettendo già nell’estate scorsa di varare un provvedimento di sostegno finanziario alle pensioni di importo più basso».

Il bonus per gli incapienti, gli sgravi ICI e la detrazione degli affitti sono misure giudicate positivamente dalle Acli, così come la riduzione dell’Ires finalizzata al sostegno allo sviluppo e soprattutto lo stanziamento di oltre 6 miliardi di euro, nel triennio 2008-2010 per l’applicazione del 'Protocollo sul welfare' approvato ieri dai lavoratori.

«Tuttavia – aggiunge Olivero – non possiamo non rimarcare la distanza tra le promesse fatte ed i provvedimenti assunti in merito alle politiche per la famiglia: avevamo chiesto un’inversione di rotta e un riallineamento dell’investimento rispetto alla media europea, mentre ancora una volta arrivano

piccoli passi. Non si esce così dalla logica dell’assistenza, le politiche per la famiglia non possono continuare ad essere confuse con le politiche, pur certamente doverose, contro la povertà; le spese per la famiglia rappresentano innanzitutto un investimento per il futuro; un investimento non può essere più rimandato».

«Non possiamo infine dimenticare – aggiunge il presidente delle Acli – le difficoltà nel riconoscere il ruolo svolto dal Terzo Settore. Per il secondo anno consecutivo è stato incredibilmente 'dimenticato' il 5 per mille a favore delle organizzazioni sociali ed il finanziamento della legge a sostegno degli enti di formazione professionale. Contiamo di riuscire a spiegare le nostre buone ragioni e di far reinserire ancora una volta questi giusti provvedimenti, ma viviamo comunque la delusione per questa scarsa attenzione».

1 commento:

Anonimo ha detto...

questi dati positivi si vedranno in futuro;speriamo che la politica si rimetta al giudizio dei lavoratori e della gente