sabato, ottobre 06, 2007

Tipologia del bamboccione

Viaggio nel mondo dei giovani-vecchi:Padoa-Schioppa? Ci ha fatto indignare


Dunque, generazione bambocciona. Ma cosa c’è poi dentro? Perché non sono tutti precari, i bamboccioni, è ovvio; ma molti sì. Di certo il bamboccione è (anche) uno che usa Internet, un blog della «Stampa» in una mattinata ha disegnato un’intera fenomenologia del genere. Perché in realtà bamboccione è tutto, in Italia, c’è chi (la maggioranza) si è offeso con Tps e gliene dice di ogni, ma chi rivendica l’epiteto, chi ha un buon motivo e quelli i cui motivi non sono belli da verificare, chi vorrebbe ma non può e chi serenamente non vorrebbe, chi dice vaffa alla sola idea del rischio e chi è stato troppo bastonato per crederci ancora. E forse mai - questo è un merito di Padoa Schioppa - epiteto del teatrino politico ha scaldato così tanto il cuore di un pezzo di società vera.

Bamboccione superprecario
Una figura dominante è lui, quello che non se ne va perché «sono laureato da 10 anni, ho cambiato una decina di lavori, dal 1° ottobre 2005 lavoro da co.co.co. per un Comune». Figura che trova il completamento nel sottopagato e arrabbiato, «raddoppiateci lo stipendio e vedrete che fuori casa ci andiamo subito, io ho 35 anni e guadagno 1300 euro al mese da oltre sette, come si fa quando gli affitti non sono inferiori a 500 euro?». Ma c’è anche altro, poi.

Bamboccione sentimentale
Si è bamboccioni per sentimento, per esempio, o per necessità di autoingannarsi. «Ho 33 anni, guadagno 2 mila euro al mese e vivo con mammà». Che ignavia, direte. «Le do 300 euro al mese, e le ho prestato 80 mila euro perché acquisisse in modo completo una proprietà di famiglia, che altrimenti si sarebbe preso mio padre, con la seconda moglie rumena e ora una russa. Alla prima aveva comprato una villa, alla seconda paga gli alimenti». Gli olandesi se ne vanno fuori casa, sì, ma non si immolano così per la mamma. Volevate la famiglia, no?

Bamboccione consumatore
Siamo così, bene o male che sia. E a volte il bamboccione tutto sommato serve. «Conosco giovani - dice Ilaria V. - che preferiscono buttare i soldi in serate, cellulari, vestiti, cene, bevute, giovani che preferiscono rimanere nel limbo dell’eterna adolescenza. Sono una categoria coltivata dai pubblicitari, il principale business sono i bamboccioni». Ed è stanca di stare con gente che «deve fare l’amore in auto a 35 anni».

Bamboccione con alibi
E tuttavia i miei alibi e le tue ragioni si mescolano, e un trentottenne con 1200 euro al mese può restare a casa perché, dice, ultimo di sei figli, con due genitori anziani. Oppure una non-bambocciona può invidiare, altro che prendere in giro, il bamboccione. «Sono una ragazza di 36 anni, fuori casa da quando ne ho 22. Non ho fatto l’università, ho iniziato subito a lavorare nell’informatica. Dal 96 ad oggi ho avuto solo contratti co.co.co e adesso co.co.pro di un anno cambiando aziende e città, non ho mai abitato da sola ma sempre condividendo appartamenti. Lo stipendio (a giornata, quindi ad agosto e dicembre prendo poco) non supera i 1200 euro, non ho più la macchina perché non riesco a mantenerla, non ho nessun aiuto dalla mia famiglia». E sapete che suggerisce? «Bamboccioni, restate in famiglia finché potete».

Bamboccione con dilemma
Se emigri puoi esser vincitore come Massimo Troisi, perché non crederci? Però il mondo è fatto anche di Lello Arena. Giudi S. ha studiato un anno in Germania, dove «gli studenti ricevono dei soldi per mantenersi da soli. È facile non essere bamboccioni così. Peccato che in Italia tutto questo sia fantascienza». O a volte si resta bamboccioni come in un deserto dei tartari, aspettando: un marito, un colpo di fortuna, un po’ di coraggio.

Bambocciona cerca famiglia
Ale, per dire, è laureata con il massimo dei voti, «vivo con 700 euro al mese, lavoro in stage da quasi un anno, vorrei solo un po’ di stabilità economica per mettere su famiglia». Ma bisogna anche ascoltare le mamme, o le fidanzate. Madri sfinite per figli «sempre a piagnucolare per le magliette non stirate e non lavate, sempre serviti e riveriti, sesso gratis e a go go... almeno ai miei tempi uno il rapporto umano e anche fisico se lo sospirava un po’», e magari veniva voglia di andarsene. O forse non sono tantissime le ragazze come Stefania, «ho 33 anni, lavoro da quando ne ho 19, mi sono sacrificata quando è stato il momento, i ragazzi non possono pensare di cercare il lavoro fisso per sistemarsi, dov’è l’inventiva, il rischio, l’avventura che dovrebbero esser tipici dei giovani?». Perché c’è stato un giorno in cui bamboccioni siamo stati tutti; almeno, in quel secondo prima di andarcene; e forse è una donna quella che ci ha salvato.
www.lastampa.it/iacoboni

2 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è già un sito su cui si può ordinare la maglietta con scritto "Sono un bamboccione", è su: http://www.cellulotto.org ed in più, invita tutti a partecipare al Bamboccione Day il 1° Dicembre 2007 !!!

Anonimo ha detto...

Ma io non capisco , un governo dovrebbe essere intelligente no ?
Allora il problema secondo voi è aiutare i giovani a vivere fuori casa dipendendo comunque dai soldi dei genitori o aiutare i giovani ad avere un reddito autonomo così da costruirsi una famiglia ?
E cosa fa il governo invece di migliorare le assurde condizioni di lavoro precario introdotte da assurdi legislatori ? ma certo gli sconti fiscali sugli affitti ! E' come dare il latte condensato alle madri africane. Peggioriamo la situazione da bravi !