mercoledì, aprile 04, 2007

Volontariato batte partiti politici 3-1:

E' quanto emerge da una ricerca promossa dell'Arci e realizzata da Unicab, in occasione del cinquantenario dell'associazione

Volontariato batte partiti politici 3-1: la percentuale di italiani che nel corso dell'ultimo anno ha partecipato alle attività promosse dalle associazioni culturali, ricreative, di assistenza e religiose oscilla tra il 24,1% e il 28,8%, mentre i partiti politici tradizionali hanno coinvolto negli ultimi 12 mesi solo il 10% dei cittadini, mentre la percentuale di partecipazione alle attività del sindacato si è fermato al 10,7%. E' quanto emerge da una ricerca promossa dell'Arci e realizzata da Unicab, in occasione del cinquantenario dell'associazione. In particolare, le associazione culturali e ricreative hanno attratto nell'ultimo anno il 28,8% dei cittadini. Le associazioni di assistenza fanno rilevare una percentuale di partecipazione del 26,7%, le organizzazioni religiose del 24,1% e le associazioni sportive del 21,8%. A giudizio di Paolo Beni, presidente nazionale dell'Arci, "i risultati della ricerca confermano l'importanza di stabilire un legame diretto con i cittadini e con le associazioni, senza avere il timore di confrontarsi con le spinte critiche che vengono dal basso. Il mio appello al governo è a ritrovare il dialogo con forme di partecipazioni che coinvolgono milioni di cittadini e a ritrovare un rapporto piu' forte con al società. Quello che preoccupa è la forte resistenza all'azione riformatrice che si incontra nei poteri forti del Paese che condizionano l'opinione pubblica, ma il governo non deve aver paura del dialogo e del confronto con la società". L'indagine, realizzata su un campione di mille cittadini maggiorenni, "ha messo in evidenza un paese vitale, pronto a lasciarsi alle spalle i momenti più difficili, in cui la dimensione del 'locale' è il contesto in cui matura una nuova voglia di società", sottolineano i promotori. In generale, l'84,4% degli intervistati è soddisfatto della qualità della vita nel proprio comune e una percentuale di poco inferiore (83,1%) altrettanto soddisfatta del proprio tenore di vita. Se il 37,9% del campione dichiara che negli ultimi anni il proprio tenore di vita è peggiorato, è più alta (43,1%) la percentuale di chi ritiene che nei prossimi anni andrà meglio. Quanto ai consumi culturali, su 100 italiani mediamente 23 vanno al cinema una volta al mese, quattro vanno a teatro, sei a mostre d'arte e sette ad eventi musicali. Il 56,4% del campione sfoglia un giornale almeno tre o quattro volte nell'arco della settimana, ma ben il 56% non arriva a leggere più di tre libri all'anno. Per quanto riguarda l'Arci, è risultata al terzo posto tra le organizzazioni no-profit più conosciute, preceduta solo da Wwf e Unicef.

I cinquant'anni dell'Arci
L'Arci compie 50 anni. Il 25 e 26 maggio del 1957, a Firenze, la convenzione dei sodalizi di base di Bologna, Novara, Pisa, Torino e Firenze dava vita ad un'associazione che oggi conta oltre un milione di soci e una rete di migliaia di case del popolo, circoli culturali e centri sociali diffusi in tutto il paese. "Rivendichiamo con orgoglio le nostre origini nelle case del popolo degli anni '50- dice Paolo Beni, presidente dell'Arci- ma abbiamo anche saputo cambiare nel tempo, facendoci attraversare dalle trasformazioni del Paese". Quello dell'Arci, prosegue Beni, e' "un percorso che ha coinvolto e formato generazioni di cittadini, per i quali ha rappresentato una palestra di democrazia". Le iniziative per celebrare il cinquantenario si snoderanno per tutto il 2007, sull'intero territorio nazionale, coinvolgendo le strutture locali. Gli eventi principali si terranno a Firenze tra il 24 e il 27 maggio. "Il cinquantenario- aggiunge Beni- sara' anche un'occasione per riflettere sul contributo che ancora possiamo dare al Paese". "L'associazionismo- conclude il presidente dell'Arci-rappresenta per noi un antidoto all'isolamento delle persone e all'egoismo sociale attraverso un lavoro di costruzione di legami fatto dal basso ".




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