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mercoledì, luglio 23, 2008

Le "lucciole" cinesi fanno crollare i prezzi

PROSTITUZIONE - Le "lucciole" cinesi fanno crollare i prezzi
La comparsa delle prostitute cinesi sulle strade di Milano ha reso meno costoso il sesso a pagamento: 15-20 euro per una prestazione. Valerio Pedroni, operatore di Segnavia, equipe di strada dei Padri Somaschi: "Hanno dai 35 ai 40 anni, fuggono dal duro lavoro e sono arrivate in Italia sapendo bene quello che avrebbero fatto". vai>>

lunedì, giugno 16, 2008

dichiarare reato la prostituzione di strada?

Il diritto non è una mia specialità - nel curriculum ho all’attivo 4 o 5 esami universitari e qualcosa nel master, poca roba - ma ho preso carta e penna (suona meglio di mail e tastiera) ed ho scritto a Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera. Avevo letto, in un pezzo su Repubblica, della sua intenzione di dichiarare reato la prostituzione di strada, perché - cito, più o meno testualmente - provoca parecchi incidenti e mette tanti genitori in imbarazzo, di fronte alle domande dei figli. Premesso che anch’io ho più volte rischiato il tamponamento sulla Salaria e che non ho ancora una scusa pronta per Mattia, quando fra 3 anni mi chiederà notizie delle signore seminude che incroceremo in macchina, ho fatto notare all’avvocato Bongiorno che il problema è un po’ più profondo: le ragazze sulla Salaria, infatti, non appartengono al giro delle escort di lusso, né a quello delle casalinghe annoiate (la definizione non è un granché, mi sa un po’ di film porno, ma insomma ci siamo capiti) e neppure alle massaggiatrici completissime di molti sedicenti centri estetici. Chi batte in strada ci è stato portato con la violenza, a volte preceduta dall’inganno. Che poi una giovane donna si rassegni, perché non ha la forza di denunciare né di scappare, non significa che sia colpevole di un reato. Sono d’accordo con la Bongiorno, invece, sulla responsabilità dei clienti: ma anche qui non serve creare una nuova fattispecie di reato, se ci sono i margini per estendere il campo del già esistente “sfruttamento della prostituzione”. Avevo appena finito di mandare la mail, quando mi è squillato il telefono: era l’associazione Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi, che mi ringraziava per un mio recente comunicato stampa sullo stesso tema. Sentendoli, mi è venuta un’idea: perché non andiamo insieme ad incontrare Giulia Bongiorno? Ho chiamato il suo studio legale, ho chiesto un appuntamento, attendo risposta.
Andrea Sarubbi

mercoledì, giugno 11, 2008

MINORI - Lavora 1 bambino su 7. Ma il fenomeno è in calo


Rapporto dell’Ilo, alla vigilia della Giornata contro il lavoro minorile: il numero dei minori lavoratori di 5-17 anni nel mondo è sceso da 246 milioni nel 2000 a 218 milioni nel 2004 (-11%). La diminuzione più rilevante nei lavori più pericolosi. Per l'organizzazione il lavoro minorile si vince con l'istruzione. 72 milioni i bambini in età scolare primaria al mondo non mettono piede in un'aula. Il motivo? Sono dei lavoratori, e chi dovrebbe aver cura dello loro istruzione preferisce impiegarli in altre attività che non hanno nulla a che fare con libri e quaderni.

- Nel mondo quasi 6 milioni di bambini lavorano per ripagare un debito. E quasi 2 milioni sono coinvolti nella prostituzione e pornografia. La denuncia di Save the children: ''La povertà causa principale del lavoro dei minori''. In Italia oltre 600 vittime di tratta tra il 2000 e il 2006.

- Un videogioco contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Iniziativa del Cesvi: a bordo di uno scuolabus bisogna attraversare un campo di cotone per accompagnare a scuola quanti più bambini possibile. Da domani il gioco sarà scaricabile da internet.