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venerdì, aprile 16, 2010

BELLA In un attimo una persona può cambiare la tua vita per sempre


Fondazione Isidoro

Presenta

BELLA

In un attimo una persona può cambiare la tua vita per sempre

Un film di

ALEJANDRO MONTE VERDE

con

Eduardo Verastegui, Tammy Blanchard, Manuel (Manny) Perez

Durata: 93 minuti

TORONTO FILM FESTIVAL – VINCITORE PREMIO DEL PUBBLICO

SINOSSI

Josè è capo chef nel ristorante del fratello a New York. Nina, una ragazza piena di sogni, è cameriera nello stesso ristorante ma viene licenziata. E’ sola ed è incinta.Lui vuole aiutarla, per ridare un senso alla propria vita e affrontare i fantasmi del passato che lo avevano costretto a rinunciare alla carriera da calciatore. La determinazione del protagonista farà sì che le loro esistenze si intreccino per sempre. Bella è un inno alla discreta e silenziosa

condivisione del dolore, alla profonda solidarietà umana,

all'amore gratuito, un inno alla Vita.

CAST TECNICO

Regia Alejandro Gomez Monteverde

Soggetto e sceneggiatura Alejandro Gomez Monteverde

Patrick Million

Direttore della fotografia Andrew Cadelago

Montaggio Fernando Villena e Joseph Gutowski

Musica Stephan Altman

Scenografia Susan Ogu

Costumi Eden Miller

Direttore di produzione Denise Pinckley

Aiuto regia Glen Trotiner

Produttore Metanoia Films

Durata 93’

Formato 35 mm

Anno di produzione 2006

CAST ARTISTICO

Josè Eduardo Verastegui

Nina Tammy Blanchard

Manny Manuel (Manny) Perez

Celia Ali Landry

Mamma Angelica Aragon

Papà Jaime Tirelli

L’AUTORE

Alejandro Monteverde è nato e cresciuto nella cittadina messicana di

Tampico, Tamaulipas. Nel 1999, dopo numerose difficoltà, è stato ammesso

all’Università del Texas per studiare cinema, ottenendo risultati eccellenti. Il suo

primo cortometraggio, Bocho, girato in 16mm a costo zero quando ancora era

studente, gli è valso il “Kodak Awards for Excellence” in cinematografia e ha vinto

numerosi premi a festival internazionali. Kodak e Panavision sponsorizzarono

anche le riprese di Waiting for Trains, il suo secondo cortometraggio, girato a

New York la settimana dell’11 settembre, a sua volta selezionato e premiato in

numerosi festival. Dopo la laurea, assieme alla star Edoardo Verastegui e Leo

Severino, manager della 20th Century Fox, crea Metanoia Films con l’intento di

realizzare film di qualità. Fondamentale l’incontro con i produttori Sean

Wolfington ed Eustace Wolfington, imprenditori che condividevano la loro visione

cinematografica e veri finanziatori della società. Bella, il suo primo lungometraggio,

girato a New York in soli 24 giorni e con un budget ridottissimo, ha vinto nel

2008 il “People’s Choice Award” al Toronto Film Festival.

Note di regia

Bella e Metanoia Films nascono dalla necessità di realizzare film in grado di

divertire, colpire e ispirare il pubblico con un messaggio positivo, allontanandosi

dai soliti cliché hollywoodiani. Eduardo Verastegui, dopo una rapida carriera, si

sentiva insoddisfatto, voleva fare film “in grado di toccare il cuore e la

mente degli uomini”. La star messicana era stanca di accettare ruoli che

confermassero lo stereotipo negativo dei latini: “volevo dipingere i latini come

eroi quotidiani che lavorano duramente, individui disposti a sacrificarsi per la

propria famiglia e per gli altri. La famiglia è la base della società nella cultura

latina e intendo sostenere progetti che mostrino come le famiglie si proteggano,

aiutino e amino vicendevolmente. Io e Alejandro (il regista) volevamo

mostrare la cultura latina in modo positivo, senza tradirne il realismo”.

La volontà di sostenere un cinema d’autore portatore di un messaggio di

speranza ha convinto Sean ed Eustace Wolfington (One Media Group) a produrre

il film e a finanziare Metanoia Films. “La nostra missione è fare film che abbiano un

impatto positivo e abbiamo bisogno del supporto di tutti coloro che condividono

quest’idea” ha infatti dichiarato Sean Wolfington.

Bella è molto più di una love story. E’ la storia di un uomo che dedica la propria

vita a salvare la ragazza che ama. Un racconto commovente che celebra la vita,

l’amore, la famiglia e le relazioni.

CAST ARTISTICO

EDUARDO VERASTEGUI (Josè), conosciuto come il “Brad Pitt” dell’America Latina, è

figlio di un coltivatore di canna da zucchero, è nato e cresciuto a Xicotencatl,

Tamaulipas, una cittadina nel nord del Messico. A 18 anni, lasciata la provincia per

approdare a Città del Messico, si lancia nel mondo dello spettacolo. Nei 12 anni

successivi calca le scene internazionali, registrando il tutto esaurito, prima come

cantante del gruppo messicano Kairo, successivamente da solista. Come attore, ha

raggiunto il successo recitando in numerose telenovelas per Televisa, popolare

emittente sudamericana trasmessa in 19 paesi, ed stato fotografato per centinaia di

riviste in tutto il mondo tra cui People En Español che l’ha classificato tra i 50 uomini

più belli del pianeta. Ha recitato inoltre in Ain’t it funny!, Chasing Papi, CSI: Miami,

Charmed e Karen Cisco.

TAMMY BLANCHARD (Nina) inizia la propria carriera professionale recitando per tre

anni nella soap americana The Guiding Light, firmata CBS. Successivamente il regista

Robert Ackerman la scrittura per interpretare la giovane Judy Garland nella

miniserie della ABC Me and My Shadow: Life with Judy Garland, che le è valso un Emmy

Award come miglior attrice non protagonista. Sempre per la CBS, ha recitato in When

Angels Come to Town, e di recente, in Sybil, con Jessica Lange. Nel 2005 Robert De

Niro l’ha voluta nel cast di The Good Shepherd, con Matt Damon e Angelina Jolie.

All’attività televisiva alterna quella teatrale, tra cui si segnala la sua interpretazione in

Gypsy diretto da Sam Mendes e con Bernadette Peters che le è valsa una nomination al

Tony Award.

MANUEL (MANNY) PEREZ (Manny) nasce in un sobborgo della città di Santiago, nella

Repubblica Dominicana. A 10 anni si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, a

Providence (RI). Nel 1992 si diploma in recitazione al Marymount Manhattan College, cui

seguono gli studi all’Ensemble Studio Theatre. Perez ha prodotto, interpretato e scritto

Washington Heights, un film indipendente ambientato nel suo quartiere. Ha recitato in

100 Centre Street, Third Watch della NBC ed è apparso in Law & Order e CSI: Miami.

Perez è stato riconosciuto come uno dei più importanti attori dominicani negli Stati Uniti

ed è membro della Labyrinth Theatre Company di New York.

ALI LANDRY (Celia) originaria della Louisiana, dopo essersi laureata in comunicazione

partecipa e vince Miss America nel 1996. Ed è proprio in questa occasione che viene

notata da una grande agenzia di Hollywood. Ospite di show televisivi come Prime Time

Comedy e America’s Greatest Pets, è protagonista di una grande campagna pubblicitaria

di Frito Lay per Doritos, cui segue il debutto nel Super Bowl del 1998 e il vero successo.

Da allora ha lavorato in numerose serie tv (Felicity, Pensacola e Popular), compresa la

popolare Beautiful.

LA PRODUZIONE

SEAN WOLFINGTON

Bella è co-finanziato da Sean Wolfington e da suo fratello Eustace Wolfington,

imprenditori e co-proprietari di One Media Group e Metanoia Films. Attivo nel campo

dell’Information Technology e dell’Internet marketing, Wolfington intende sfruttare al

meglio le opportunità offerte da internet nel campo dell’industria cinematografica e

televisiva. La BZProductions, una delle sue società, è stata riconosciuta come “Azienda

innovativa dell’anno” da un’importante rivista di motori, per la sua attività pionieristica nel

marketing digitale dell’industria dei motori e per aver generato fruttuose vendite al

dettaglio grazie al marketing online. Nel 2008 è stato finalista nell’annuale concorso

“Imprenditore dell’anno” di Ernst & Young, in passato vinto da personaggi del calibro di

Wayne Huizenga, fondatore di Blockbuster.

DENISE PINCKLEY

Denise Pinckley, cineasta newyorkese, proprio in relazione a Bella, è stata riconosciuta

dalla rivista Variety come una delle “Top 10 Producers to watch” (“dieci migliori

produttrici da tener d’occhio). Ha co-prodotto Iron Jawed Angels, acclamato film della

HBO, ed è stata a capo dell’unità produttiva di film come La leggenda di Bagger Vance, I

Tenenbaums ,The Manchurian Candidate e, più di recente, Slevin – Patto Criminale,

Scrivimi una canzone e Amabili resti.

LEO SEVERINO

Leo Severino, dopo una laurea in legge alla University of Southern California nel 1999 e

una carriera assicurata in uno dei più importanti studi a livello mondiale (Gibson Dunn &

Crutcher), nel 2001 si sposta a Fox Networks Group per assecondare la sua grande

passione per il cinema iniziata con uno stage presso 20th Century Fox. Nonostante fosse

il direttore commerciale più giovane dell’azienda, nel 2004 l’incontro fortunato con

Eduardo Verástegui lo convince a lasciare la Fox e a diventare responsabile commerciale

di Metanoia Films.

sabato, luglio 19, 2008

Parte il Giffoni Film Festival


TIM ROTH, ABIGAIL BRESLIN, MEG RYAN, DAVID GROSSMAN
Star a Giffoni

Tra gli italiani TONI SERVILLO, PIERFRANCESCO FAVINO, MARIA GRAZIA CUCINOTTA, CLAUDIA GERINI

IL TEMA: “MITI E MAESTRI”

4 anteprime, 30 lungometraggi e 45 cortometraggi in concorso, 43 pellicole fuori concorso, eventi speciali e tanta musica


Giffoni Valle Piana, 18-26 luglio 2008


Conto alla rovescia per la 38esima edizione del Giffoni Film Festival. La manifestazione si presenta anche quest’anno all’insegna del grande cinema e di talenti, tra i più significativi e rappresentativi del mondo dello spettacolo e della cultura internazionale.
“Trentotto anni. Il Giffoni Film Festival è maturo, ma non è mai stato così giovane! Questa edizione che porta l’etichetta di un tema importante e dalle tante declinazioni possibili: MITI e MAESTRI, si presenta sotto l’insegna dell’unicità.
Il GFF è un brand che non si può copiare. È un’idea irriproducibile. Il GFF si dichiara libero di osare, libero di inventare, libero di contaminare. Libero e basta. La nostra unicità è storia: abbiamo scelto i giovani quando non erano ancora di moda. Abbiamo scelto un cinema dedicato ai ragazzi, senza accontentarci di favole ed happy end, mentre da ogni parte si snobbava questo tipo di produzione o lo si relegava a nicchie asfittiche di altrettante anguste rassegne”. Così dichiara Claudio Gubitosi, ideatore e direttore del GFF.
Anche quest’anno la Cittadella del Cinema ospita alcuni tra i più grandi personaggi del cinema e della televisione italiani e internazionali: Meg Ryan, l’indimenticabile interprete di “Harry ti presento Sally” e “Insonnia d’amore”. L’attrice statunitense sarà al Festival il 24 luglio per partecipare all’incontro con i giovani giurati che ogni anno popolano e animano la manifestazione campana. Tim Roth, (19 luglio) tra i più versatili attori hollywoodiani, pulp per Tarantino, cattivo per Tim Burton, perfetto per Wenders, italiano per Tornatore. La giovanissima attrice americana Abigail Breslin, che a soli 10 anni è stata nominata all'Oscar come miglior attrice non protagonista per “Little Miss Sunshine” (2006), sarà con i giovani giurati di Giffoni il 25 luglio. Grande attesa anche per lo scrittore israeliano David Grossman che a Giffoni sarà uno dei “maestri” del laboratorio della sezione Y GEN il 21 luglio. Sarà proiettato anche “Someone To Run With” di David Oded, tratto dall’omonimo romanzo di Grossman. Il film è distribuito in Italia dalla Medusa Film.
Tra i talenti italiani Maria Grazia Cucinotta, Claudia Gerini, Nancy Brilli, Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Giulio Scarpati, Pino Insegno, Enzo Iacchetti, Tonino Accolla, Alessandro Siani, Michele Placido e Luca Argentero.

LE GIURIE

La giuria è composta da 2205 giovani, la più numerosa al mondo, con 200 ragazzi in più rispetto allo scorso anno. Anche i paesi di provenienza sono aumentati e si sono aggiunti: Colombia, Finlandia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca e Ucraina. In totale, Italia compresa, saranno 33 quelli rappresentati dai giovani giurati.




LE ANTEPRIME

Come da tradizione nella storia del Giffoni Film Festival, anche in questa 38esima edizione non mancheranno grandi anteprime.

In attesa di vederlo nelle sale italiane il 14 agosto, sarà presentato in anteprima italiana a Giffoni il 24 luglio il secondo capitolo della saga “Le Cronache di Narnia – Il Principe Caspian” diretto dal regista neozelandese Andrew Adamson. Il film, distribuito in Italia dalla Walt Disney Motion Pictures, ha nel cast anche i due attori italiani Sergio Castellitto e Pierfrancesco Favino. Quest’ultimo sarà ospite del Festival.

Un’altra grande anteprima nazionale sarà “Piacere Dave” di Brian Robins, la nuova commedia con Eddie Murphy, nelle sale italiane il prossimo 14 agosto. Il film della FOX, che sarà presentato sabato 19 luglio, narra di un equipaggio di piccole creature dall'aspetto umano, alla ricerca della salvezza per il loro mondo ormai condannato. Arrivano sulla terra perfettamente mascherati: un'astronave che sembra un uomo normalissimo, le cui sembianze saranno proprio quelle di Murphy. Tonino Accolla, la storica voce di Eddie Murphy e Alex Polidori, voce del ragazzo protagonista, presenzieranno all’evento.

Dalla DreamWorks Animation arriva “Kung Fu Panda” di Mark Osborne e John Stevenson, imperdibile per tutti gli amanti dell'animazione, il cui protagonista è il grande e un po' goffo panda Po, apprendista pastaio che sogna di combattere al fianco delle stelle mondiali di kung fu. Il GFF promuoverà il 25 luglio un evento speciale con animazioni, spettacoli e 25 minuti in anteprima dell’attesissimo film. Jack Black, Dustin Hoffman, Angelina Jolie e Lucy Liu, sono solo alcune delle star di Hollywood che prestano voce ai diversi personaggi della pellicola USA, mentre in Italia è di Fabio Volo la voce di Po.
Il 23 luglio è la volta dell'attesissimo Disney Channel Original Movie, ”Camp Rock” di Matthew Diamond che vede protagonisti i Jonas Brothers - la band del momento - e la giovane attrice Demi Lovato. Il film è stato trasmesso negli USA lo scorso 20 giugno con un lancio multi-piattaforma senza precedenti e sarà in onda su Disney Channel Italia il prossimo settembre.


I FILM IN CONCORSO
“E’ la più complessa, completa e straordinaria selezione degli ultimi anni – dichiara Claudio Gubitosi – indice questo di una qualità sempre in crescita delle produzioni”. Su 30 lungometraggi in concorso, ben 6 vantano una distribuzione italiana, 8 provengono da Paesi nordici e 4 dall’Australia. Otto sono le opere prime e 4 i film di animazione. Tra i 45 cortometraggi in concorso forte è la presenza del cinema italiano.

In questo mosaico di opere che ha come tasselli film poetici, romantici, atipici, ma spesso anche duri, il filo conduttore è la qualità e l'originalità. Storie incentrate sulla riconquista dell'identità, ma anche sull’assenza dei genitori, i veri punti di riferimento dei giovani.


LE SEZIONI

Kidz (6-9 anni) & First Screens (9-12 anni)
Diversi i temi affrontati nelle due sezioni dedicate ai più piccoli: dal rapporto genitori-figli alla pace, dalla difesa della natura alla differenza. Diversi anche generi e stili. In entrambe le sezioni saranno presenti lungometraggi di animazione e fiction, film fantastici e storie calate completamente nella realtà quotidiana. Produzioni per la maggior parte europee ma con la presenza di almeno tre interessanti produzioni extraeuropee tra cui PHOEBE IN WONDERLAND interpretato tra gli altri da Felicity Huffman e dalla giovanissima Elle Fanning, sorella della più famosa Dakota. Protagonista una bambina che non riesce ad integrarsi a scuola perché apparentemente incapace di controllare i suoi impulsi. Tra i film d’animazione l’italiano THE STORY OF LEO, diretto da Mario Cambi e con le voci di Neri Marcorè, Leo Gullotta, Carlo Conti e Simona Marchini. La pellicola, distribuita in Italia da “Adriana Cinema Enterprises”, racconta la storia di un altro outsider, un leone molto particolare: è vegetariano e per questo emarginato dal branco. Interessante anche il film THE SEVEN OF DARAN un’avventura mozzafiato in cui tre bambini devono fermare una guerra tra tribù in Africa che rischia di degenerare e distruggere il continente. A guidarli una magica giraffa bianca realizzata in 3D.
Free To FLy (12-14 anni)
Ragazzine di tredici anni in equilibrio pericolosamente sul filo della loro identità: non più bambine, non ancora donne. Ragazzini che invece di affrontare i piccoli turbamenti della loro “piccola età” devono prender l’armi contro un mare di affanni (citando il dilemma amletico). Tra i film selezionati: MIRUSH (Norvegia) con Enrico Lo Verso che ha dentro una carica di violenza enorme e il figlio finisce per “condannare a morte” il padre che ha lasciato lui e la sua famiglia. HEY HEY ESTHER BLUEBURGER (Australia) con la candidata al premio Oscar Keisha Castel-Hughes incentrato sulla voglia di emancipazione di una ragazza di 13 anni e del suo gruppo di amiche, passando attraverso il sesso come status symbol. BLACK BALLOON (Australia) con la sempre magnifica Toni Colette, che dipinge straordinariamente bene le difficoltà di un ragazzo alle prese con il primo amore e con l’imbarazzo sociale di un fratello malato di mente. HEART OF FIRE (Germania), distribuito in Italia dalla BIM, racconta la tragedia dei bambini soldato in Etiopia. Un altro film distribuito in Italia (dalla Minerva Pistures) è SLEEPWALKING, del regista William Maher. Nel cast Charlize Teron, Dannis Hopper e Anna Sophia Robb. Infine LEROY (Germania), che ripropone drammaticamente (ma anche con toni ironici) i temi attualissimi del razzismo e del bullismo.
Y Gen (15-17 anni)
La sezione competitiva Y GEN ha subito profondi cambiamenti nel corso degli ultimi anni, affrontando fasi di mutamento e talvolta di vero e proprio stravolgimento. Ci siamo trovati di fronte storie incentrate sul problema della depressione che attanaglia ragazzi sempre più giovani, portandoli a vedere la vita come un percorso senza scopo e senza gioia. Con EVERYTHING IS FINE assistiamo ad un cambiamento brusco ed inquietante. Un gruppo affiatato di amici dalla vita serena, spensierata, che riconosciamo come tanti altri coetanei che sono stati ben capaci di integrarsi nella società di cui fanno parte… THE NEW MAN ci presenta una generazione di adolescenti che pur distando pochi decenni sembra lontana secoli dai ragazzi di oggi. Ambientato nella Svezia degli anni settanta è la storia di una ragazza (e come lei tante altre) prelevata dal governo e costretta a vivere chiusa in un manicomio. LADRONES, dal sempre più convincente, quasi invidiabile, cinema giovane spagnolo. Una regia dinamica, uno sguardo dal sapore metropolitano, per raccontare con passione la vita di un giovane ladro la cui casa sono le strade di Barcellona. L’identità è anche al centro del film THE SECRET. C’è anche David Duchovny, il protagonista della popolare serie tv X Files. Un tragico incidente che coinvolge madre e figlia finisce in tragedia.
Troubled Gaze (dai 18 anni)
È la particolare sezione del GFF che accoglie giurati adulti e giovani insieme. Una sezione all’insegna del confronto diretto tra generazioni chiamate a valutare insieme i cortometraggi in concorso e alcuni lungometraggi fuori concorso.

FILM FUORI CONCORSO

Little Rascals è la sezione più “giovane” del Giffoni Film Festival, con un pubblico composto da 100 bambini dai 3 ai 5 anni. A questa fascia d’età il festival dedica per il terzo anno una rassegna non competitiva di cortometraggi d’animazione.


LE RASSEGNE
- 8 e ½ è la rassegna italiana che prende il nome da uno dei capolavori di un maestro indiscusso del cinema italiano, un autore che può essere definito certamente un mito. Un momento per guardare indietro ma anche, magari, per scoprire qualche nuovo autore secondo destinato a diventare un mito e un maestro.
- Reload è la sezione non competitiva che ripropone le migliori produzioni per bambini, adolescenti e ragazzi distribuite nelle sale cinematografiche italiane nel corso della stagione 2007/2008.
- Albanian Animated Myhts è la sezione dedicata ad alcune pellicole albanesi che rientra nel programma di interscambio culturale realizzato con l’Albania.
- Myths in Shorts è la sezione di cortometraggi d'animazione realizzati da giovani maestri o giovanissimi autori.
- Il Posto delle Favole è la rassegna teatrale in concorso destinata a un pubblico di bambini dai 6 ai 9 anni. Sette gli spettacoli presentati in serata al Giardino degli Aranci.

EVENTI SPECIALI
- Y Gen Lab è uno degli “eventi speciali” del GFF 2008. Uno spazio di approfondimento ideato per offrire ai giurati più grandi l'occasione di incontrarsi, discutere, analizzare ed approfondire il tema MITI E MAESTRI, grazie alla presenza di ospiti che ne possano offrire una particolare interpretazione. Tra questi DAVID GROSSMAN, PIPPO BAUDO e il clown francese MILOUD OUKILI, che lavora con grande impegno al fianco dei bambini di strada rumeni.
- Tra gli eventi speciali verrà presentato in anteprima a Giffoni il documentario Kidogò, un bambino soldato, realizzato da Giuseppe Carrisi con la regia di Angelo Longoni, che ripercorre la storia di John Baptist Onama, oggi uomo di 41 anni che racconta la sua infanzia di guerrigliero nell’Uganda di Idi Amin.
- A Giffoni vedremo anche Pazza di Te, il primo cortometraggio diretto da ENZO IACCHETTI. L’attore, che sarà presente all’evento, per la prima volta si è spogliato degli abiti di comico televisivo e ha indossato quelli di sceneggiatore, regista e perfino autore delle musiche.
- Cast d’eccezione per il film Io non ci casco di Pasquale Falcone: MARIA GRAZIA CUCINOTTA (anche produttrice del film), ORNELLA MUTI, MAURIZIO CASAGRANDE, ROSARIA DE CICCO, ANTONIO STORNAIUOLO e con un cameo speciale del noto dj CLAUDIO COCCOLUTO. A Giffoni gli attori presenteranno il film attraverso sequenze di trailer e dietro le quinte.
- La Luna nel deserto è un mediometraggio di animazione girato in computer-grafica 3D e diretto dal regista Cosimo Damiano Damato. I protagonisti hanno le voci di molti doppiatori d’eccezione come RENZO ARBORE e MICHELE PLACIDO.
- PINO INSEGNO, tra gli ospiti del GFF, presenterà Ti Stramo, un film parodia delle pellicole giovanilistiche e/o romantiche come “3 metri sopra il cielo”, “Ho voglia di te”, “Scusa ma ti chiamo amore”, “Come tu mi vuoi”.
- FRANCESCO BACCINI e ANDREA G. PINKETTS sono i protagonisti del film Zoè, la storia di una bambina che scappa dal suo paese invaso dai nazisti per raggiungere il padre, capo della resistenza rifugiatosi sulle colline piemontesi. Il film sarà presentato in anteprima assoluta il 23 luglio.
- Due importanti MOSTRE si terranno nel complesso monumentale trecentesco di S. Francesco: “Miti e Maestri”, realizzata dagli studenti dell’Istituto Europeo di Design di Torino e “Percorsi di Immaginazione. Miti e Maestri” con opere di 14 giovani artisti italiani.
E tanto altro ancora…


GIFFONI MUSIC CONCEPT

Ottimo cinema e anche tanta buona musica. Il Giffoni Film Festival arricchisce il suo programma con il Giffoni Music Concept (giunto alla VIII Edizione), che vedrà sul palco dell'Arena Alberto Sordi grandi ospiti. Ad aprire il festival, condotto da Mariolina Simone, venerdì 18 luglio, saranno gli Zero Assoluto. Il 20 luglio sarà la volta di Fabri Fibra, mentre il 21 si esibirà Caparezza, il 23 i Finley e Syria, il 25 gli Afterhours e, in chiusura, sabato 26, Max Gazzè e Tricarico. Come consuetudine torna l'appuntamento con i Pow Wow, gli incontri pomeridiani tra i ragazzi del Giffoni e gli artisti che la sera si esibiscono nell'Arena Alberto Sordi.

martedì, aprile 01, 2008

Il cacciatore di aquiloni vince al botteghino: raccontiamolo.


Toccante e terribile. Questo in due parole IL CACCIATORE DI AQUILONI, il film di Marc Forster tratto dall’omonimo romanzo di Khaled Hosseini.
Non era certo semplice trasferire dalle pagine al grande schermo uno dei più grandi fenomeni editoriali degli ultimi anni. Marc Forster ci ha provato, in parte ci è riuscito.Chi vedrà il film avendo letto il romanzo non rimarrà deluso, chi ha visto il film senza avere letto il romanzo vedrà un bel film, riuscendo a capire forse in parte il perché del successo dell’opera di Hosseini. Come dire: il film è un buon adattamento cinematografico, ma il romanzo è il romanzo!
È la storia di due bambini afgani di due etnie e due classi sociali diverse, Amir e Hassan. I due sono amici per la pelle fino a quando un evento tragico sconvolge la loro vita. Da quel momento tutto cambia, fino alla separazione dei due avvenuta proprio per volontà del piccolo Amir, incapace di reggere il confronto anche visivo con l’ (ex?) amico Hassan, perché colpevole di essere stato debole nel momento del bisogno. È la storia delle debolezze umane in un paese come l’Afghanistan dove ancor di più bisogna esser forti. E le vicende storiche del paese afgano si susseguono nel film mostrando come in quest’ultimo trentennio si sia arrivati alla completa distruzione e devastazione di una nazione, di una cultura, di un popolo. Il film dopo la separazione dei due bambini segue Amir, fino all’età adulta, fino alla scoperta di una verità fino ad allora sconosciuta a lui, riguardante Hassan, che gli darà l’opportunità di riscattare se stesso, di esserci nel momento del bisogno, di riparare all’incondizionata fiducia che Hassan ha sempre avuto in lui.
Meraviglioso il volto del bambino che interpreta Hassan, splendido nell’esprimere sentimenti puri come l’amicizia, l’amore fraterno, la devozione e la fiducia in Amir.
Uno dei libri più toccanti degli ultimi anni diventa un film sicuramente da vedere. Marc Foster (e prima ancora Khaled Hosseini) riesce inoltre a trasmettere il senso di gioia che si provava a vivere nella Kabul degli anni Settanta, vista con occhi di un bambino, e il profondo cambiamento apportato dalle numerose guerre che hanno lacerato il Paese. La tragica storia di Amir si sovrappone ad uno scenario di ricchezza e felicità in un primo momento e di povertà e terrore in seguito. Toccante e terribile.

I giovani attori hanno dovuto lasciare il Paese per timore delle violenze dei talebani di MATTEO TONELLI

Proibito il "Cacciatore di aquiloni"
Kabul senza il film del bestseller
KABUL - L'hanno vietato. Perché "incita alla violenza razziale", mostrando gli stupri di due bambini della minoranza hazara. Per questo, dicono, gli afgani non devono vederlo. Cala come una mannaia la decisione della Afghan film, istituzione statale che si occupa della censura delle pellicole, "Cacciatore di aquiloni".




Il film, tratto dal bestseller di Khaled Hosseini è stato vietato in Afghanistan. La motivazione? "Ci sono scene inadatte al pubblico". Due stupri che metterebbero "in scena l'odio razziale". In pratica l'ultimo tassello di una vicenda che già aveva conosciuto tensioni. Al punto che i giovanissimi protagonisti del film sono stati messi sotto sorveglianza per il timore che finissero nel mirino dei Talebani. Una scelta appoggiata dallo stesso presidente Hamid Karzai, preoccupato per le ricadute negative sull'alleanza politica fra hazara e pashtun, entrambi sostenitori del governo.


E' bellissima, invece, la storia raccontata da Housseini. Storia di bambini che diventano uomini, amicizia, tradimento. Il tutto in un Afghanistan che cambia. Prima la fine della monarchia, poi l'invasione russa ed infine l'arrivo dei Talebani. Il racconto di un paese che si sgretola. Che aveva cieli pieni di aquiloni e che si ritrova a vivere sotto un regime cupo e violento.

Il libro racconta l'amicizia tra Amir (interpretato da Zekiria Ebrahimi), ragazzo afgano pashtun di Kabul e Hassan (interpretato da Ahmad Khan Mahmoodzada), figlio del suo servo hazara. I due, così diversi per storia e ricchezza, annullano le distanze. Le gare di aquiloni sono il loro terreno comune. Insieme sono imbattibili. E inseparabili. Fino a che qualcosa non rompe l'equilibrio. Amir assiste di nascosto allo stupro di Hassan da parte di un gruppo di teppisti. Resta paralizzato, non si muove. Si convince che la cosa non sia mai successa. Un dramma che condizionerà la sua vita e quella di Hassan. Poi una nuova violenza, ancora ai danni di un altro bambino della minoranza hazara, interpretato da Alì Danish Bakhty Ari, ad opera di un comandante dei Talebani.

Passeranno anni, Amir fuggirà dall'Afghanistan e si rifarà una vita in America. Di Hassan si perderanno le tracce. Fino a che una telefonata riporterà Amir in patria. Un viaggio nella sua Terra ma anche dentro se stesso. Espiazione di una colpa, certo, ma anche affresco di quello che l'Afghanistan è diventato. Un mondo brutale, sinistro, dove le donne non hanno visibilità, la bellezza è diventata un reato e gli aquiloni non volano più.

Nel mondo il libro ha venduto moltissimo. Ha scalato le classifiche di decine e decine di Paesi. Pubblicato a marzo del 2004 con una prima tiratura di 6.000 copie ha subito spiccato il volo. Tanto che la Dreamwork di Steven Spielberg ne ha comprato i diritti e ha deciso a farne un film. Non è stato semplice, però. I giovani interpreti afgani, dopo le riprese, rischiavano di essere puniti ed uccisi solo per aver lavorato con gli americani. Per questo hanno dovuto abbandonare il loro paese. Poi è stata la volta del divieto. Ma chissà che questa censura, in realtà, non ottenga l'effetto opposto. Stimoli ancor di più, la voglia di sapere del popolo afgano. Accadde già con il film 'Kabul Express', considerato offensivo per la minoranza hazara. Lo scorso gennaio la pellicola arrivò a Kabul. E la scena in cui uno dei protagonisti pronuncia insulti contro gli hazara portò a tumulti e minacce di morte nei confronti dell'attore. La pellicola, però, fu vista da molti. Aggirando il divieto.

In Italia l'uscita del "Cacciatore di aquiloni", è prevista per il 15 febbraio. Negli Usa, invece, la pellicola è stata proiettata agli inizi di dicembre. E già si parla di premi Oscar.

domenica, maggio 13, 2007

SelfCinema se la distribuzione non porta i film agli spettatori

SelfCinema
Adopt-a-movie la distribuzione fatta dagli spettatori

Alcuni mesi fa con l’Associazione SelfCinema è nato il progetto “Adopt a movie” che ha lo scopo di distribuire film di qualità che per ragioni commerciali non vengono proiettati nelle sale. La formula è semplice: dopo aver scelto un film da adottare, gli aderenti preacquistano il biglietto del film attraverso una donazione all’associazione garantendo così agli esercenti delle sale cinematografiche un incasso adeguato.
Il primo film “adottato” è L’estate di mio fratello di Pietro Reggiani, menzione speciale al Tribeca Film Festival di New York e menzione speciale tra le opere prime al Festival du Monde di Montreal, vincitore del Bergamo Film Meeting e che non aveva trovato ancora distribuzione.
Grazie alle adesioni e al consenso di importanti istituzioni e soprattutto dei numerosi cinefili che hanno distribuito i tagliandi-biglietti ad amici e conoscenti, SelfCinema ha vinto la sua battaglia: venerdì 4 maggio il film è uscito nei cinema a Roma, Milano e Torino ottenendo buone recensioni (www.mymovies.it/dizionario/recensioni.asp?id=36121) e creando grande entusiasmo mediatico intorno all’iniziativa.
Purtroppo a Napoli, l’iniziativa è partita solo da qualche settimana e siamo in grande ritardo ed abbiamo urgente bisogno di adesioni e di eventuali collaborazioni da parte di amici, cinefili, associazioni culturali, chiunque voglia darci una mano. La donazione per Napoli è di 5 euro. I biglietti possono essere acquistati on- line o presso i punti vendita che trovate sul nostro sito dove poteve trovare maggiori informazioni sull’iniziativa: www.selfcinema.it.
Per contatti e collaborazioni: a.napolitano@selfcinema.it
Si ringraziano la Mediateca Santa Sofia, la Scuola di Cinema Tracce, l’Associazione Culturale La festa dei folli, il Trip, la libreria Mondadori di Napoli per averci sostenuto nel diffondere l’iniziativa.

mercoledì, maggio 02, 2007

raul bova all'università di Napoli. Io e l'altro, un film.


Incontro con Mohsen Melliti, Raoul Bova, Giovanni Martorana
Mercoledì 8 maggio 2007
0re 15.00
Cinema Astra Via Mezzocannone - Napoli

Intervengono:
Enrica Amaturo Preside della Facoltà di Sociologia
Gabriella Gribaudi Direttrice del Dipartimento di Sociologia
Luigi Mascilli Migliorini Presidente del corso di laurea sul Mediterraneo dell’Orientale
Raffaele Porta Presidente dell’Osservatorio Euromediterraneo e del Mar Nero
Gianfranca Ranisio Docente di Antropologia Culturale
conduce Roberto Race Presidente OCS- Osservatorio Comunicazione e Società

La storia

"Io, L'altro", il film che sarà nei cinema italiani dal 18 maggio, è la storia di due amici Giuseppe e Yousef. I due - vittime collaterali - vivono sulla loro pelle la cosiddetta guerra di civiltà. Lontani dalla terra, in mezzo al mare, si abbatte su di loro un sospetto che viene dalla terra ferma devastata dalla guerra. Yousef e Giuseppe sono amici di lunga data. Lavorano insieme da più di dieci anni. Dopo molti anni di sangue e sudore trascorsi sotto “Padrone” , i due amici decidono di mettersi in proprio acquistando un piccolo peschereccio usato che ribattezzano Medea. Ma dopo i fatti drammatici dell’undici settembre, il mondo sembra essere cambiato in tutto. Ogni dimensione della vita è invasa da questa condizione di guerra asimmetrica e permanente capace di gettare i suoi sospetti ovunque.

E quando il mondo è sconvolto dall’ennesimo attentato terroristico, e durante una battuta di pesca la radio traccia il profilo del terrorista ricercato dalla Polizia internazionale, il seme del sospetto e della paura travolgerà le loro vite.

Per loro è una giornata e una notte di confronto drammatico e violento l’uno contro l’altro, con tutti i loro pregiudizi e con la loro cultura che riaffiorano dall’oscurità delle loro anime esasperate riportando sulla barca il simbolo del conflitto attuale di civiltà.

www.iolaltro.it

N.B. L'ingresso in sala è ad esaurimento posti. Non è prevista la possibilità di riservare posti.
Per ulteriori informazioni:
OCS- Osservatorio Comunicazione e Società
L’OCS si propone di diffondere la cultura della comunicazione organizzando incontri, dibattiti e seminari di formazione con personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’economia e dello spettacolo.

Segretario Generale: Giulia Velotti giuliavelotti@gmail.com Direttore: Eliana Capretti 3391400236 Ufficio stampa: Annalisa Palmieri 3495458714 o
Ufficio stampa “Io,L’’Altro”: Giulia Martinez 3357189949 giuliamar@alice.it

domenica, aprile 22, 2007

La masseria delle allodole: un' intervista con i fratelli Taviani e il ricordo di un genocidio



Un film, tratto dal romanzo omonimo di Antonia Arslan, che segna il ritorno dietro la macchina da presa della coppia di registi più celebre del cinema italiano. Un incontro con i fratelli Taviani
Come siete venuti a conoscenza del romanzo di Antonia Arslan e perché avete deciso di farlo diventare un film?

Vittorio Taviani: “Facciamo tutto insieme, di diverso abbiamo solo le mogli e le famiglie. Abbiamo letto qualcosa sui giornali poi ci siamo passati il libro. Ci ha interessato perché era una storia importante e vicina all’Italia ma ci si era passati sopra. Paolo aveva una donna delle pulizie che diceva di essere armena e accennava a questi fatti ma non le avevamo mai dato troppo peso. E avevamo un senso di colpa per non averla mai presa troppo in considerazione. La Arslan raccontava la storia palpitante della sua famiglia. Ma c’era qualcosa in comune con il nostro cinema: gli eccidi, la guerra tra popoli che convivono. È una storia ancora molto attuale e rappresentativa di quanto è accaduto in anni recenti in Kosovo, in Bosnia, in Rwanda o in Darfour. Ci colpisce molto quando i vicini di casa si uccidono fra loro. È una delle cose più cupe dell’umanità. È un film che abbiano potuto fare in grande libertà. Facendolo avevamo la sensazione che fosse la cosa più contemporanea da fare ora”.

Avete scelto di restare fedeli al libro o l’avete rivisto liberamente?

Paolo Taviani: “In passato abbiamo tradito Tolstoj e Pirandello, perché il cinema ha un linguaggio diverso dalla letteratura. Scomponiamo un libro in tante parti e lo ricomponiamo come film che è una cosa distinta. Il nostro compito non è illustrare il libro. Nel libro non c’era la scena delle due donne costrette a liberarsi del bambino. Abbiamo trovato gli appunti di una donna armena che raccontava questa cosa. Lo uccidevano schiacciandolo e soffocandolo schiena contro schiena per non guardarlo e quasi confonderlo nel ventre della madre. Alcune scene le abbiamo mostrate, altre sono suggerite. Abbiamo girato quasi tutto con macchina fissa, cercato riprese abbastanza oggettive seguendo il nostro solito modo di girare”.

Già prima della proiezione il film ha suscitato polemiche e qualche protesta da parte turca ...

Vittorio: “Non volevamo fare un film contro la Turchia bensì contro quello che fecero i Giovani turchi, che iniziarono un periodo di violenza. Nel film ci sono anche turchi portatori di forza salvifica. Come il mendicante Nazim che fa la spia per il potere, ma quando si sente quasi complice dei crimini cerca un’altra via e porta alla salvezza i tre bambini che saranno i futuri armeni che sopravvivranno. Anche il personaggio di Moritz Bleibtreu, il soldato Youssouf, non vorrebbe essere là a fare l’aguzzino per le donne che vanno nel deserto a morire. È un personaggio che abbiamo amato molto: testimonia fino in fondo, fino al processo, afferma anche la coscienza dei turchi di oggi”.

Paolo: “Il personaggio di Nazim è nel libro, anche se l’abbiamo cambiato un po’. Alla fine non è una storia d’amore, è la storia di un amore possibile, anche se non si realizza. La ragazza dice che chi ha avuto a che fare con l’orrore non può più amare. Abbiamo letto vari libri sui genocidi. E sappiamo che il film potrà creare dei contrasti all’interno del popolo turco. Speriamo che anche la Turchia lo faccia e che entri nell’Unione Europea, può essere un ponte con il Medio Oriente. Ogni Paese deve fare i conti con il proprio passato. Lo hanno fatto la Germania con il nazismo e l’Italia con il fascismo. Perché nessuno condanna il movimento fascista dei Giovani turchi? Oggi qualcosa sta cambiando. Speriamo che fra qualche anno il nostro film possa essere mostrato nelle scuole turche. Raccontiamo un genocidio provato da tanti fatti e comunque che non spetterebbe a noi – che siamo cineasti e non storici – provare, noi dobbiamo fare spettacolo”.

Vittorio: “Noi non lavoriamo in una prospettiva storica. Mostriamo quel momento storico, che va condannato, il loro punto di partenza nazionalista che è stato punto di partenza per tutti i genocidi. Siamo consci che quel movimento fece anche cose buone che potrebbero essere oggetto di un'altra pellicola. Però quello che fecero in quegli anni va condannato”.

Il fondo europeo Eurimages ha sostenuto il film, ma il rappresentante turco si è espresso a sfavore del finanziamento.

Paolo: “Il rappresentante turco di Eurimages era contro i soldi a noi, ma era solo, isolato, tutti gli altri erano per noi. Tutta Europa era a favore del nostro progetto”.

Vittorio: “Ora potremmo fare come Clint Eastwood e girare ora un altro film nel quale raccontiamo quei fatti dalla parte turca”.

E le zone d’ombra della storia italiana recente, il passato coloniale per esempio? Non avete pensato di farci un film?

Vittorio: “Sulle zone d’ombra nella storia italiana abbiamo già fatto film come “La notte di S. Lorenzo”. Poi c’è anche Monicelli, in chiave più grottesca. Ci sono ancora pagine sconosciute del passato coloniale dell’Italia, temi rimossi come la nostra avventura in Africa. Monicelli ha dato uno scossone anche con “Le rose del deserto”. Ma nessuno ricorda le stragi di Graziani, che sui libri di storia che si usano a scuola è ancora un eroe”.

A questo film si imputa uno stile troppo televisivo.

Paolo: “I nostri ultimi lavori sono stati per la televisione”

Vittorio: “Non possiamo dare ragione a chi dice che siamo televisivi, Facendo i film per la tv eravamo accusato di fare cinema, ora di fare tv. Ma il nostro sguardo è sempre lo stesso. Se un’opera va in due serate in televisione bisogna favorirne la comprensione. Mi viene in mente un carteggio fra Goethe e Schiller sulle loro opere teatrali, se dovessero seguire l’epica o il dramma. Perché l’epica non si evolve, il dramma sì. E concludevano che si dovessero alternare. Lo stesso ora, bisogna tenere conto che c’è la tv anche quando si fa cinema”.

E la scelta di Alessandro Preziosi?

Paolo: “Cercavamo un attore che d’impatto facesse innamorare una donna giovane. Ma che fosse anche bravo. Da qui la scelta di Preziosi. Perché le due cose insieme non sono facili da trovare. Vittorio lo conosceva perché l’aveva visto in “Elisa di Rivombrosa” del quale è un appassionato. Siamo andati a cercarlo e vederlo a teatro, avevamo i fucili puntati su di lui invece ci ha convinto definitivamente. Dussolier che ci ha lavorato insieme ha detto: ma che attori bravi avete in Italia!”.

Del genocidio armeno ci sono poche immagini, voi avete deciso di utilizzarne alcune.

Vittorio: “Molte foto del film sono di un medico tedesco che stava con i turchi e sono tra le poche testimonianze rimaste. Ora lui è un eroe per gli armeni, è considerato alla stregua dei giusti per gli ebrei. Anche le croci su cui venivano appese le donne che cercavano di scappare sono documentate da queste fotografie”.

In una scena molto simbolica un soldato turco rovescia la tavola imbandita nella casa degli armeni e in particolare una zuppiera.

Vittorio: “Le mani del soldato che rovescia la zuppiera dalla tavola sono un simbolo di violenza, di odio, di disprezzo per la ricchezza e per la bellezza. Era anche una guerra di classe”.

E per la ricerca degli ambienti e delle scenografie come vi siete mossi?

Paolo: “Per le scenografie e gli ambienti siamo andati in giro per tutta la Bulgaria, dove abbiamo girato. Non trovavamo la masseria nella zona più vicina alla Turchia dove ci sono più somiglianze culturali. Un giorno nel nord del Paese vedemmo dei ruderi di una casa contro una roccia. La mattina dopo prestissimo si presentò da noi lo scenografo con dei disegni, suggerì di ricostruire la masseria intorno a quei ruderi. Ci convinse, anche se l’ipotesi era più costosa, perché avrebbe tolto naturalismo all’idea della masseria”.
Trovato a: http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/6961/1/167/
La masseria delle allodole: un'intervista
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Autore: Nicola Falcinella
Data pubblicazione: 02.04.2007 09:23

giovedì, aprile 12, 2007

1° CAPRI FILM FESTIVAL, TORNANO A RIVIVERE LUNGO LE STRADE DI CAPRI I DIVI DELLA "DOLCE VITA



Da Venerdì 13 Aprile fino alla termine del Capri Film Festival le strade del centro storico di Capri torneranno ad animarsi dei personaggi del grande cinema che hanno attraversato l’isola dagli anni ’50 ad oggi.
La mostra fotografica “itinerante”, intitolata allo storico fotografo dei vip "Valerio Di Domenico" deceduto due anni or sono, rappresenterà un primo assaggio della nuova kermesse artistica che si svolgerà sull'isola azzurra dal 19 al 21 Aprile tra concorsi di cortometraggi e rappresentazioni teatrali di strada e che sarà presiduta dalla regista Liliana Cavani.
Lungo le strade del passeggio dell'isola azzurra, in un percorso che parte dalla piazzetta Funicolare e arriva sino a Via Camerelle, saranno allestiti i pannelli sui quali verranno esposte le fotografie dei grandi attori di fama internazionale che hanno passeggiato sull'isola azzurra negli anni d'oro della "dolce vita" . Divi leggendari come Rita Hayworth, Brigitte Bardot, Totò, Vittorio Gassmann e Sophia Loren che ritorneranno ad animare le vie di Capri attraverso una serie indimenticabile di fotografie scattate in occasione del loro soggiorno caprese.
La mostra rappresenterà un itinerario della memoria ricostruito con le immagini di un tempo attraverso le quali i passanti potranno riscoprire il valore di un passato, ma anche riconoscere l'evoluzione architettonica ed ambientale di alcuni luoghi dell'isola, vittima ormai da anni di un trand inarrestabile legato al mercato globalizzato.
Ogni fotografia, infatti, corredata da brevi didascalie esplicative sul ersonaggio e sulla sua esperienza sull'isola, sarà apposta esattamente nel luogo in cui fu scattata, creando così la particolare suggestione ottica data dal confronto tra "ciò che era" e "ciò che è".
La mostra è stata organizzata dall’associazione Capri Film Festival in collaborazione con il Centro Documentale dell'Isola di Capri e con il prezioso contributo dell'architetto Massimo Esposito.
Le foto sono state gentilmente concesse dalla vedova Di Domenico Maria Salzano.

Ufficio Stampa - Capri Film Festival
Rif. Antonino Esposito Cell. 3491583890
Url. www.caprifilmfestival.it
E mail caprifilmfestival.press@yahoo.it

mercoledì, marzo 14, 2007

Capri Film Festival – Capri, 19/21 Aprile 2007

A Capri la prima edizione del Capri Film Festival.
Dal 19 al 21 Aprile, infatti, l’isola azzurra ospiterà un nuovo evento dedicato al mondo del cinema, del teatro e della fotografia.
Un concorso di cortometraggi aperto ai giovani registi tra i 18 e i 30 anni, una serie di rappresentazioni di teatro da strada nelle vie del centro storico caprese, proiezioni dedicate al mondo dell’infanzia, conferenze ed una mostra fotografica itinerante dedicata ai divi del cinema che hanno soggiornato a Capri negli anni 50 e 60. Tutti questi eventi saranno tenuti insieme dal filo conduttore di un tema, che per quest’edizione avrà come titolo “La diversità: diversi ma uguali”: tematica questa fortemente voluta dagli organizzatori, oltre che per la sua stringente attualità, anche per il suo innegabile rapporto con l’isola, che proprio sul mito della diversità ha costruito nel tempo la sua fortuna.
La kermesse è stata organizzata dalla Associazione Capri Film Festival, che si propone di promuovere sull’isola iniziative in cui cinema e teatro divengano strumenti di coinvolgimento giovanile intorno ad alcune tematiche del nostro tempo. Momenti di promozione dell’isola che diano corpo alle capacità individuali dei giovani attorno alle forme artistiche del cinema, del teatro e della fotografia.
Il festival è patrocinato dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania, dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di
Napoli e dal Comune di Capri. Presidente onorario della manifestazione sarà la regista Liliana Cavani, mentre a capo della giuria tecnica che assegnerà il premio di miglior cortometraggio siederà il regista Giuseppe Ferrara.
L’associazione Capri Film Festival ha organizzato in questi mesi un laboratorio di cinema e uno di teatro per tutti gli studenti delle Scuole Medie e Superiori dell’isola.
La presentazione del Festival agli organi di stampa si terrà Domenica 17 marzo, alle ore 11,30 nella Sala Superiore del Centro Congressi di Capri. Nell’occasione verrà proiettato in anteprima lo spot pubblicitario della manifestazione.Saranno presenti gli organizzatori e rappresentanti degli enti patrocinanti.

www.caprifilmfestival.it
Ufficio Stampa rif. 3491583890