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sabato, giugno 13, 2009

Giovani famiglie: anticipazione indagine Iref

L'Agenda delle famiglie italiane 2009, promossa da Patronato Acli, Caf Acli e Caritas Italiana. I Punto Famiglia e un profilo delle giovani famiglie: Tirano la cinghia, litigano per i figli, solo a casa si sentono al sicuro.

Roma, 12 giugno 2009 - Sono state costrette dalla crisi economica a risparmiare sulla spesa alimentare, sui vestiti, oltre che sulle vacanze. I figli e la loro educazione sono il principale punto di disaccordo. Verso il mondo esterno mostrano insicurezza: solo a casa propria si sentono al sicuro. Sono le giovani famiglie italiane secondo il profilo tracciato dall'Iref, l'istituto di ricerca delle Acli, che in occasione della presentazione a Roma dei Punto famiglia, ha anticipato alcuni dati dall'Agenda delle famiglie italiane 2009. Un progetto di ricerca promosso dal Patronato Acli, dal Caf Acli e dalla Caritas italiana.

La ricerca, che si propone di ricostruire l'Agenda della famiglie nel nostro paese, in un periodo particolarmente critico dal punto di vista economico e sociale, verrà ripetuta per tre volte nel corso del 2009, su un campione statisticamente rappresentativo delle diverse tipologie dei nuclei familiari italiani. I risultati della prima rilevazione campionaria, condotta su 1660 famiglie nel periodo 29 aprile/15 maggio 2009, verranno presentati nelle prossime settimane. I dati anticipati oggi, si riferiscono in particolare alla situazione delle famiglie con figli fino a dodici anni (ossia il 20,5% delle famiglie complessivamente intervistate).

L'educazione dei figli il principale punto di disaccordo

Sono i figli e la loro educazione il principale pomo della discordia all'interno delle coppie con figli piccoli. Un dato che spiega la scelta delle Acli di promuovere con i Punto Famiglia percorsi di educazione alla genitorialità, servizi di consulenza psicologica e pedagogica. Nel 18,3% dei casi (quasi una coppia su cinque) è dunque l'educazione dei figli il primo motivo di discussione tra moglie e marito. Altri aspetti, seppur rilevanti, generano minore conflittualità nel rapporto di coppia: le scelte economiche ('come spendere i soldi' 10,4%); la divisione del lavoro domestico (10,3%); se la donna deve lavorare o meno (7,8%); la decisione di avere altri figli (7,6%); la mancanza di dialogo nella coppia (5,6%).

1 famiglia su 2 risparmia sul cibo

Le famiglie sono state colpite dalla recessione. Lo si vede dalla contrazione dei consumi: il 52,5% è stato costretto a risparmiare sulla spesa alimentare (il 46,2% ha perfino dichiarato di fare economia sull'acquisto di pane, pasta e carne); il 57,5% ha tagliato sulla voce abbigliamento; il 57,4% ha ridotto le spese legate ai viaggi, mentre il 49% riduce le spese per svaghi e tempo libero.

In generale la crisi ha modificato gli stili di vita familiari, che sembrano essere improntati (volenti o nolenti) ad una maggiore sobrietà: poco meno di due terzi delle famiglie negli ultimi tre mesi hanno acquistato prodotti a basso costo (63,4%); il 38,3% ha rinunciato ad un bene di consumo benché fosse necessario ad uno dei componenti del nucleo; il 37,5% ha, inoltre, risparmiato sulla cura della persona (parrucchiere, estetista, etc.); più di un quinto (22,2%) è stato infine attento ai consumi delle utenze domestiche (luce, acqua, gas).

I 'Punto Famiglia' rappresentano in questo senso per le famiglie la possibilità di unire - con i gruppi di acquisto solidale - risparmio, consapevolezza dei consumi e solidarietà.

La casa come rifugio

Il 72,6% delle famiglie - rivela l'indagine Iref - si sente al sicuro solo in casa propria; ben più bassa è la percentuale dei nuclei che preferiscono stare tra la gente (20,0%); mentre il 7,4% afferma di non sentirsi sicuro né in casa né fuori di essa. E' forte, quindi, l'incertezza verso il mondo esterno. Al di là di questo sentimento generale di disorientamento, si fa largo la consapevolezza che, in caso di bisogno, si può fare affidamento sui principali attori istituzionali e non presenti nella propria comunità: il 35,6% si rivolgerebbe alla parrocchia; il 29,9% ai servizi sociali del comune; il 15,5% alle associazioni di volontariato.

Il bisogno di socializzazione

Da questo punto di vista, l'obiettivo dei Punto Famiglia - scrivono le Acli - è quello di costruire dei luoghi accoglienti di socializzazione, per «aiutare le famiglie a uscire dalle proprie case superando il senso di insicurezza e disorientamento». In un monitoraggio effettuato infatti in fase di sperimentazione dei primi Punto Famiglia, le famiglie intervistate (oltre 300 in 15 città) esprimevano i loro principali bisogni: informazioni, consulenze e servizi per la gestione della vita quotidiana (30%); attività con i figli e sostegno alla genitorialità (21%); incontro, confronto e scambio con le altre famiglie (13%); partecipazione ad attività ricreative (8%); aiuto concreto e sostegno psicologico (7%).

lunedì, marzo 17, 2008

I figli so’ piezz’e core


dal blog di Andrea Sarubbi. (clicca il titolo)
Sarà per la densità demografica nettamente superiore alla media nazionale, ma nell’immaginario collettivo rimane ancora l’idea che la Campania sia una regione di famiglie numerose. Lo pensavo anch’io, fino a stamattina, quando ho scoperto che oggi a Napoli si fanno meno figli che a Bolzano: 1,47 per donna, contro 1,55. Non è un problema di cultura, ma di risorse: quelle che nel nordest esistono e nel Mezzogiorno no. Su 10 mila bambini fra 0 e 2 anni di vita, al Sud soltanto 232 frequentano un asilo nido comunale: uno su 43, più o meno. In Campania, in particolare, si scende a 105: uno su 95. In Emilia Romagna, tanto per fare un paragone, sono 2220: oltre uno su 5. Il Patto campano per la famiglia, presentato oggi dalle Acli, è un campanello d’allarme per tutto il Paese. Innanzitutto, perché ogni famiglia deve essere messa in condizione di poter avere i figli che desidera, aiutando in particolare le donne a non dover scegliere una volta per tutte tra famiglia e lavoro; poi, perché – dati economici alla mano – il rischio di due Italie si fa ogni giorno più presente. Se il Mezzogiorno fosse uno Stato a sé, sarebbe l’ottavo per popolazione nell’Unione europea, ma l’ultimo per reddito pro capite. E l’idea di un governo Berlusconi – senza l’Udc, radicata al sud, ma con l’appoggio determinante della Lega – non mi lascia per niente tranquillo.

martedì, febbraio 20, 2007

Assegno al nucleo familiare: dal 1° gennaio aumentano gli importi

La legge finanziaria 2007 (art. 1, comma 11, legge 296/2006) ha introdotto dal 1° gennaio 2007 alcune modifiche alla normativa per l'assegno al nucleo familiare, consistenti essenzialmente nell'aumento degli importi dell'assegno per le famiglie con figli e nell'ampliamento della sfera dei componenti il nucleo stesso. Per assicurare la corretta ed uniforme applicazione della nuova normativa, il Ministero dell'Economia e delle Finanza, con la circolare n. 9 del 16 febbraio scorso, ha fornito alcune indicazioni di merito e prodotto le tabelle con i nuovi limiti di reddito decorrenti dal 1° gennaio 2007.

Per saperne di più
  • modello domanda

  • Tabelle (XLS 304k)

  • Testo della circolare (DOC 120k)

  • oppure clicca il titolo per andare al sito del Patronato ACLI dove ci sono tutte le informazioni ed anche la sede a te più vicina.

    lunedì, gennaio 29, 2007

    “La cicogna è un lusso?”

    Avere un figlio in Italia è un lusso riservato a chi non ha problemi economici, o ha un forte sostegno familiare alle spalle?

    Speciale Tg1 ha affrontato stasera un tema che riguarda da vicino i problemi delle famiglie. In primo piano le difficoltà che inducono tante coppie a fermarsi al primo bambino, tante donne a smettere di lavorare e tanti aspiranti genitori a rinunciare alla procreazione. Un viaggio alla scoperta del perché l’Italia detiene il tasso di natalità più basso d’Europa.
    I servizi dei giornalisti hanno messo a fuoco i costi economici, le difficoltà organizzative, la carenza di asili e servizi, le situazioni di altri Paesi.
    David Sassoli ne ha discusso in studio con il Ministro delle politiche per la famiglia, Rosi Bindi, il Vice Presidente della Camera Giorgia Meloni di An, la sociologa Chiara Saraceno, l’economista Antonella Stirati, la giornalista Concita De Gregorio, utilizzando le storie raccontate via e-mail dai telespettatori nel corso della settimana appena passata. Mentre si discute di nuove norme conviene far attenzione e dare sostegno alla famiglia che c'è e che vorrebbe nascere.

    Politiche di sostegno alla famiglia a partire dai servizi sociali ma anche sostegno al reddito con attenzione a dare certezza e sicurezza al lavoro dei giovani.