A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
venerdì, novembre 07, 2008
E tra Iervolino e Velardi scoppia la pace
lunedì, novembre 03, 2008
Campania: Velardi: «Bagnoli non è né carne né pesce. Per il turismo una commissione Attali»
L'assessore regionale tiene una riunione bipartisan Tema: come investire bene 1,5 miliardi di fondi Ue
NAPOLI — «Su Bagnoli si confrontano tanti progetti diversi che impediscono una visione univoca del territorio». È la tesi dell’assessore regionale al Turismo Claudio Velardi per il quale la ricetta per il risanamento dell’ex area siderurgica di Napoli, una delle più belle della regione, è quella di una chiara destinazione turistica. «Così com’è - ha spiegato l’assessore - Bagnoli non è nè carne nè pesce - perchè non c’è un progetto definito. C’è un po' di tutto dentro e anche il polo tecnologico ambientale, che non ci hanno ancora spiegato bene cos’è, non mi sembra sia coerente con una chiara identità turistica».
Velardi - che oggi ha presentato ad una quarantina di rappresentanti delle istituzioni campane, parlamentari, consiglieri regionali e presidenti di provincia, cinque progetti per lo sviluppo del turismo campano, uno per provincia - ha risposto anche alle obiezioni venute dal centrodestra sull’assenza di un progetto per Bagnoli tra quelli messi a punto dall’assessorato nell’ambito della nuova programmazione dei fondi europei. «Il problema è che per me Bagnoli deve avere una sua identità prettamente turistica - ha ribadito Velardi - mi sembra invece che ci siano in giro proposte diverse tra di loro. E poi - ha concluso - per Bagnoli non basterebbero i circa 1,5 miliardi di euro che investiamo sulle cinque province».
Quaranta rappresentanti campani delle istituzioni, tra cui i sottosegretari Pasquale Viespoli e Nicola Cosentino, parlamentari di entrambi gli schieramenti, e presidenti di Provincia, si sono riuniti a Napoli intorno al tavolo indetto da Velardi, assessore al Turismo e Beni Culturali della Regione Campania, per discutere della programmazione dei nuovi fondi comunitari e nazionali, che prevedono investimenti sul territorio di circa 1,5 miliardi di euro. «Un momento di confronto sulle linee strategiche», ha spiegato l'assessore regionale.
È solo il primo di una serie di incontri programmati da Velardi. Le cinque grandi strategie territoriali alla base della nuova programmazione e che saranno all'ordine del giorno in questo e nei successivi incontri, riguardano La Baia di Napoli; Il Cilento; La via del vino e il trenino turistico; Borghi del Sannio; I Siti Borbonici e la via Appia.
giovedì, gennaio 03, 2008
Vandali in azione: doppio raid a Bagnoli, devastata scuola modello
Vandali in azione: doppio raid a Bagnoli, devastata scuola modello
Lo scempio: aule sottosopra, rubate suppellettili. La rabbia dei prof
NAPOLI — Hanno distrutto i giochi dei bambini, i pannelli e i cartelloni dei lavori scolastici. Hanno forzato gli armadi, rubato gli sterei, imbrattato le pareti e le lavagne con la vernice spray. In due parole: hanno devastato una scuola, la «Madonna Assunta» di Bagnoli, che non solo è il fiore all'occhiello del quartiere, ma è nota in tutta Italia per i suoi metodi didattici. Si è trattato di un doppio raid messo a segno negli ultimi giorni dell'anno appena trascorso: il 29 dicembre era stato scoperto il primo, mentre ieri mattina, quando il personale amministrativo ha riaperto l'istituto, ci si è accorti che nel frattempo gli estranei erano tornati. La voce si è subito diffusa tra i genitori degli alunni, che sono accorsi a vedere il disastro (e hanno dato una mano a pulire aule e corridoi): vetri rotti, porte sfondate a calci, un estintore svuotato. Ma soprattutto, distrutti, i lavori e i giocattoli dei bambini; si sono salvati soltanto (per fortuna) i materiali adoperati dagli alunni diversamente abili, custoditi nelle aule blindate. Con la vernice spray color oro, in un napoletano sgrammaticato, hanno scritto su una vetrata: «Cia fa fa». Volevano intendere, probabilmente, «Dovete lasciarci fare».
Commenta Costanza Boccardi, presidente del consiglio d'istituto: «I danni sono enormi. Quelli materiali ammontano almeno a 20.000 euro. Quelli didattici sono incalcolabili. Gli alunni delle quarte, per esempio, avevano fatto un bellissimo lavoro sul mondo greco, allestendo pannelli con il Partenone, il cavallo di Troia... Uno dei primi problemi che ci siamo posti è stato: che cosa diremo loro quando torneranno in classe e non troveranno i lavori? Abbiamo deciso di dire loro la verità, ma non sarà facile fargliela digerire». I raid di fine anno sono particolarmente odiosi proprio perché colpiscono bambini di pochi anni. Il plesso «Madonna Assunta», che si trova in via di Pozzuoli e fa parte del 73˚ circolo didattico, ne ospita 560 tra materna (sette sezioni) ed elementare (diciotto sezioni). Molti di loro arrivano da altri quartieri della città o addirittura da altri Comuni. Dalle 16.30 alle 19.30, poi, nell'ambito del progetto «Scuole aperte », l'istituto è frequentato da ragazzi più grandi, quasi tutti ex alunni che ora si dedicano ad altre attività. Il personale della scuola e i genitori degli alunni sono determinati a riprendere le lezioni lunedì prossimo, come previsto: «A costo — sottolinea Boccardi — di lavorare anche sabato e domenica per rendere le aule agibili». Non ce ne sarà bisogno, probabilmente, perché la municipalità si è già attivata per il ripristino degli arredi e la disinfezione.
Ai genitori però toccherà ricomprare almeno una parte degli oggetti distrutti o trafugati. Sulla devastazione della scuola indagano i carabinieri della stazione di Bagnoli. C'è, in particolare, un punto da chiarire: come mai il sistema di allarme sia stato disattivato dalla ditta che ha eseguito i lavori di adeguamento dell'edificio alla legge 626 sulla sicurezza. I fili sono stati tagliati alcuni mesi fa e così sono rimasti a lavori ultimati, lasciando l'istituto alla mercè di ladruncoli e teppisti. Sull'accaduto la dirigente scolastica, Marcella Raucci, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica. I teppisti, questo si sa, sono entrati forzando una porta di emergenza. L'ipotesi di insegnanti e genitori degli allievi è che in un primo momento gli sconosciuti avessero preso di mira l'istituto professionale che si trova sotto: ma, non riuscendo a forzarne le porte, hanno cambiato obiettivo.
Titti Beneduce da Il Corriere del Mezzogiorno.
sabato, marzo 17, 2007
Un appello per Bagnoli
Pubblichiamo di seguito il testo di un appello già sottoscritto e inviato alla stampa cittadina, insieme con i nomi dei primi 50 firmatari.
Come persone informate e attente alla vita e al futuro di Napoli siamo preoccupati per il modo in cui prosegue, o a volte ricomincia, l’eterno dibattito cittadino su Bagnoli, sempre affidato alle iniziative di singoli - politici, amministratori e liberi pensatori - e alle voci riferite dalla stampa, e sempre molto lontano dall’approdare a soluzioni realizzabili e condivise.
In riferimento alle notizie degli ultimi giorni sul destino della colmata a mare, su possibili nuovi accordi di programma, sulla riorganizzazione della società Bagnolifutura e sull’attuazione di altre tappe previste dal piano esecutivo per l’ambito di Coroglio, al di là di atteggiamenti ideologici (a volte peraltro solo retorici) chiediamo di restituire alla città le scelte sul futuro dell’area di Bagnoli.
le prime 50 firme
Valentino Alaia (imprenditore)
Roberta Amirante (docente Federico II)
Livia Apa (ricercatore IUO)
Roberta Arsieri (associazione Laboratorio Città Nuova)
Sergio Bizzarro (docente L. Umberto I, Napoli)
Gianfranco Borrelli (docente Federico II)
Luciano Brancaccio (sociologo)
Alfredo Cafasso Vitale (ingegnere)
Federica Cerami (architetto)
Giovanni Cerami (docente Federico II)
Stefano Consiglio (docente Federico II)
Giulio Corbo (esperto formazione e risorse umane)
Alessandro Dal Piaz (docente Federico II)
Paola De Vivo (docente Federico II)
Anna Esposito (avvocato)
Benedetto Franceschi (associazione Laboratorio Città Nuova)
Norberto Gallo (insegnante, consigliere V municipalità)
Roberto Gaudino (ferroviere)
Gabriella Gribaudi (docente Federico II)
Giovanna Grimaldi (ricercatore Igb Cnr
Giovanni Laino (docente Federico II)
Daniela Lepore (docente Federico II, presidente associazione Decidiamoinsieme)
Laura Lieto (docente Federico II)
Antonio Manzi (medico)
Vera Maone (associazione Laboratorio Città Nuova)
Franco Mariniello (docente Federico II)
Gilberto Marselli (docente Federico II)
Massimo Mendia (imprenditore tecnologia ambientali)
Enrica Morlicchio (docente Federico II)
Ernesto Mostardi (insegnante, Fuoricentroscampia)
Oscar Nicolaus (psicologo, ricercatore Cnr)
Toni Nocchetti (medico - associazione Tutti a scuola)
Giustina Orientale Caputo (docente Federico II)
Vincenzo Pala (presidente cooperativa Passaggi)
Cataldo Patruno (medico)
Francesco Pirone (docente Università Salerno)
Salvatore Pirozzi (insegnante, esperto di politiche sociali)
Daniele Pittèri (imprenditore, settore comunicazione)
Domenico Pizzuti s.j. (sociologo gesuita)
Enrico Pugliese (Direttore Irpps Cnr)
Enrico Rebeggiani (docente Federico II)
Antonio Risi (urbanista)
Danilo Risi (avvocato)
Marco Rossi-Doria (docente, tecnico Ministero PI)
Valentina Sanfelice (imprenditrice)
Flora Savastano (sociologa)
Monica Tavernini (funzionario pubblico)
Roberto Vallefuoco (impiegato)
Oreste Ventrone (docente Federico II)
Annamaria Zaccaria (docente Federico II)
In particolare, perché questo sia possibile, chiediamo:
1. che l’amministrazione comunale istituisca una sede pubblica di discussione, aperta a tutti i soggetti interessati comprese le associazioni di cittadini, dove svolgere una istruttoria pubblica delle diverse ipotesi in campo ormai da oltre dieci anni