martedì, dicembre 10, 2019

Parte CIVICO 22 a Benevento.

http://www.gazzettabenevento.it/Sito2009/dettagliocomunicato2.php?Id=127608

Con "Civico22" parte un meccanismo partecipativo di intelligenze collettive e ci si augura che sia un apripista ad una stagione di rinascita 
Presentato il Movimento fondato da Ettore Rossi, Pasquale Orlando, Pasquale Basile ed Angelo Moretti. Se a luglio saremo almeno in 500 con le mani in pasta sara' quello il segnale per proseguire
Al Mulino Pacifico è stato presentato "Civico22", che contiene al suo interno 11 laboratori con diverse tematiche, un movimento di impegno politico che al momento non alza alcuna bandiera di partito anche se ogni suo fondatore ha un suo trascorso così come forte è la presenza in esso della Caritas di don Nicola De Blasio e delle Acli.
E' certamente, sin qui, possiamo dire, un movimento che guarda a Sinistra.
"Civico22", movimento a carattere nazionale, nasce dalla condivisione di una riflessione operata da diversi urbanisti e riportata in un recente saggio di Richard Sennet: La relazione umana ha una distanza massima per conservare tutte le caratteristiche che la rendono speciale.
Oltre i 22 metri di distanza il volto dell’altro diventa anonimo, non trasmette a chi gli sta di fronte gli umori, i sentimenti, le agitazioni.
Da qui il nome di Civico22.
Sono tanti, i movimenti civici, che nascono periodicamente, anche a Benevento.
Spesso, dopo non molto, se ne perdono le tracce.
Vedremo se questo reggerà e sfaterà la tradizione.
Uno dei più antichi in città, ci pare di ricordare, è degli inizi degli anni Settanta e si chiamava "Mtic", Movimento di Tutela degli Interessi Cittadini ed era presieduto da Antonio Margherini, docente di Lettere all'Istituto "Alberti".
Di estrazione democristiana, Margherini "ruppe" con il suo partito e fondò questo movimento.
Non fece una brutta figura alle elezioni comunali, ma riuscì ad eleggere solo il capolista, cioè se stesso, Antonio Margherini, un docente peraltro molto amato dai suoi allievi.
Detto del riferimento storico, la presentazione di questo movimento è stata fatta da Gabriella Debora Giorgione che ha sottolineato l'importanza di questa partecipazione rispetto ad un'azione di impegno civico che si pone come tentativo quello di innovare un metodo.
Per una volta, ha detto Giorgione, rovesciamo il vecchio modo di pensare.
Quindi sono stati presentati i quattro soci fondatori del Movimento che sono: Ettore Rossi, Pasquale Orlando, Pasquale Basile ed Angelo Moretti.
Gli interventi dei fondatori, sono stati preceduti dalla messa in onda di un filmato che ha visto protagoniste le quaranta famiglie componenti del sodalizio "E' più bello insieme" che aveva la sua sede nella scuola di via Firenze, un filmato realizzato per chiedere fondi, quelli occorrenti a recuperare la nuova sede che è stata trovata ma che va restaurata al costo di circa 50mila euro.
Da qui il motto: Aiutaci a continuare il nostro sogno.
Un breve commento è toccato sul filmato, ad Angelo Moretti il quale ha detto al riguardo che lo scorso 1° luglio, dopo 18 anni, l'esperienza del Centro Sociale Polifunzionale è stata chiusa.
Il civismo va con la concretezza delle persone, e con queste famiglie che vivono di sospensione  e delle quali, stasera, non si poteva tacere.
Ora occorre l'impegno concreto per ridare una sede al Centro Sociale Polifunzionale, poi parleremo di colpe.
Michelangelo Fetto ha annunciato che il prossimo 27 dicembre in questo teatro ci sarà un concerto il cui ricavato sarà donato proprio a questo scopo.
Il primo relatore è stato quindi Ettore Rossi il quale ha detto che "Civico22" è nato per capire, insieme ad altri, quale sia la vocazione della nostra città.
Viviamo in un contesto complicato, ha detto Rossi, ed a rischio di declino.
Bisogna capire bene il valore della nostra città da mettere in relazione anche con altre realtà cittadine.
Stasera, ha detto Ettore Rossi, parte un meccanismo partecipativo di intelligenze collettive e ci si augura che sia un apripista ad una stagione di rinascita.
Siamo in una città, peraltro patrimonio dell'Unesco, che deve tenere viva le scelte individuali e quelle collettive. E' così che bisogna agire per modo che anche i luoghi urbani determinino la nostra identità:
Rossi nel suo intervento ha citato anche don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare e Giorgio la Pira, sindaco di Firenze.
Bisogna lavorare per fare in modo che la città sia di tutti.
Pasquale Orlando ha introdotto il suo intervendo rappresentando plasticamente l'atteggiamento di persone che in città si mettono a braccia conserte e che guardano e criticano.
Poi ci sono altri che mettono le mani in tasca e che qualcosa la danno e li ringraziamo. Ed infine c'è chi le mani le mette in pasta, nel senso che si da da fare.
Questo movimento che nasce, vale se a luglio, ad esempio, saremo in 500 con le mani in pasta altrimenti meglio chiuderla lì.
Diamoci dunque una mano per fare rete in una città dove non c'è la Comunità.
Bisogna fare in modo anche che le organizzazioni sociali si parlino fra loro ed affrontino i problemi della città.
Facciamo un percorso sapendo di poter mettere in campo il bene, lì dove è più facile essere egoisti.
Pasquale Basile, ha detto che è già questo, il Mulino Pacifico, un luogo dove si resiste quotidianamente. Qui hanno deciso di oltrepassare i 22 metri e di impegnarsi.
Basile ha anche detto che occorre una minore aggressione sui social anche perché chi aggredisce, non percepisce le emozioni che sono dall'altra parte.
Qui sul palco sono sedute storie di esperienze diverse per immaginare un percorso da fare insieme con l'intento di immaginare una visione di città.
Il dibattito pubblico, e quindi le sorti della città da cui dipendiamo, sembra sempre essere a carattere individuale e ad appannaggio solo di qualcuno.
Basile ha quindi ricordato di quando a gennaio di due anni fa ci fu il tentativo di sgombero della sua Associazione dallo stabile di via Firenze. Poi nella stessa zona abbiamo avuto poco dopo l'episodio del Centro "E' più bello insieme" dove, per un cavillo burocratico, si è calpestata una fragilità.
Particolare attenzione è stata poi rivolta allo stato pietoso in cui si trova la Spina Verde.
Ecco allora l'approdo di chi va dopo i 22 metri. I vari pezzi si mettono insieme per immaginare un percorso nuovo.
In realtà in città c'è il dramma di una rassegnazione diffusa, una città con quartieri ghettizzati e marginalizzati.
A questo punto è stato mandato in onda un filmato che descrive lo scempio fatto nell'Auditorium al Rione Libertà appartenente alla Spina Verde ed è stato letto da Gabriella Debora Giorgione l'intervento che fece su "Gazzetta di Benevento" l'architetto Raimondo Consolante, progettista di questo impianto.
Per finire la parola è passata ad Angelo Moretti che ha parlato di una ferita che scuote, commentando le scene del filmato. Non ero mai entrato nella casa della Musica.
Abbiamo qualcosa di straordinariamente potente a Beneventio e noi nasciamo proprio dalla consapevolezza della bellezza di questa città che richiede partecipazione.
Ed invece dobbiamo necessariamente chiederci come mai questa città non si ribelli dinanzi a questo scempio, quello della vandalizzazione dell'Auditorium,. e resti muta.
Ed allora mettiamoci insieme e lavoriamo e dialoghiamo.
Dialogo e coesione sociale, è quello che occorre.
Il dialogo non ha un costo sociale ma è fatica.
E' davvero urgente muoversi, ha concluso Moretti. Una nuova comunità non nascerà certo da un ipotizzato mega appalto. Non è così che si cresce.
Occorre invece capire come tra i cittadini, si possa elaborare una migliore condizione di vita.
Con "Civico22" pa



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