martedì, novembre 13, 2012

Papa: anziani non sono inutili, siano valorizzati nella società


Grande soddisfazione e gratitudine per le parole del S. Padre sono state espresse da Pasquale Orlando, Segretario nazionale FAP ACLI.

Il richiamo del Pontefice deve spingere le istituzioni – ha detto Orlando –almeno a ripristinare un serio fondo nazionale per la non autosufficienza.

''La qualità di una società', vorrei dire di una civiltà', si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune'': lo ha detto papa Benedetto XVI nel discorso pronunciato durante la visita alla casa ''Viva gli anziani'' della Comunità' di Sant'Egidio, condannando le tendenza delle società' moderne a considerare gli anziani come ''non produttivi'' e ''inutili''.

''Nella Bibbia - ha ricordato il pontefice - la longevità' è considerata una benedizione di Dio; oggi questa benedizione si è diffusa e deve essere vista come un dono da apprezzare e valorizzare. Eppure spesso la società, dominata dalla logica dell'efficienza e del profitto, non lo accoglie come tale; anzi, spesso lo respinge, considerando gli anziani come non produttivi, inutili''.

''Tante volte - ha aggiunto - si sente la sofferenza di chi è emarginato, vive lontano dalla propria casa o è nella solitudine. Penso che si dovrebbe operare con maggiore impegno, iniziando dalle famiglie e dalle istituzioni pubbliche, per fare in modo che gli anziani possano rimanere nelle proprie case. La sapienza di vita di cui sono portatori è una grande ricchezza. La qualità di una società, vorrei dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune.

Chi fa spazio agli anziani fa spazio alla vita! Chi accoglie gli anziani accoglie la vita!''.

La visita del papa si colloca nell'Anno Europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. ''E proprio in questo contesto - ha ricordato papa Ratzinger - desidero ribadire che gli anziani sono un valore per la società, soprattutto per i giovani. Non ci può essere vera crescita umana ed educazione senza un contatto fecondo con gli anziani, perché la loro stessa esistenza è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono trovare preziose indicazioni per il cammino della vita''.

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