Federico II, assalto ai test
oltre 4mila aspiranti medici
L'università partenopea conquista il record italiano per numero di giovani iscritti ai quiz per l'immatricolazione: "Professione ambìta come l'oro"
di CARLO FRANCO Sulla Federico II e sulla Seconda Università sta per abbattersi l’annuale valanga di aspiranti medici e ingegneri. L’impatto avverrà il 5 settembre e l’ondata, a differenza dell’uragano “Irene” che ha risparmiato New York, travolgerà tutte le facoltà. Il numero che più impressiona alla vigilia dei test di ammissione alle facoltà che iniziano oggi per gli atenei privati e il 5 settembre per quelli pubblici è quello relativo alle domande per l’iscrizione a Medicina: 4.099, quasi quattrocento in più di quelle presentate al San Raffaele di Milano e millecinquecento in più di Roma.Egualmente fuori controllo le previsioni che si riferiscono all’ateneo bolognese (2937 domande di iscrizione), a quello barese (1529) e alla Statale di Milano (2870).
Cifre da capogiro che se, da una parte, confermano il fascino indistruttibile del «camice bianco» del medico, dall’altra evidenziano i limiti e le disfunzioni dell’università italiana sempre più pachidermica e fuori dagli standard europei. Il boom degli aspiranti medici, tra l’altro, riporta di attualità la tesi ribadita ancora ieri dal professore Andrea Lenzi, coordinatore della Conferenza dei presidi di Medicina, secondo cui «la professione medica è considerata un bene rifugio. Come l’oro». E questo è tanto più valido nei periodi di recessione acuta perché nell’immaginario collettivo la scelta di medicina garantisce, fin dagli esordi, una identità precisa e la certezza di un lavoro ben remunerato».
Il segretario del Cun sostiene anche che i giovani scelgono questa facoltà attratti dal mito del dottore esaltato dalle fiction televisive, ma anche dalla certezza che in futuro neanche tanto lontano ci sarà bisogno di tanti nuovi medici, addirittura ventimila entro il 2018.
È una tesi indubbiamente suggestiva e, in parte, anche non priva di fondamento, ma, restando con i piedi a terra, il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli esprime preoccupazioni ben più concrete. «Sarebbe auspicabile dice Gabriele Peperoni che il ministero dell’Istruzione favorisse una selezione meritocratica, in base alla quale le aspiranti matricole possano presentare domanda presso diverse università italiane, le quali procederanno all’ammissione secondo una graduatoria che verrà stilata tenendo conto dei voti riportati nell’ultimo biennio e dell’esame di diploma».
Basta con la mortificante lotteria dei quiz, insomma, che appiattisce e annulla la competitività e obbliga gli studenti, e le loro famiglie, a sobbarcarsi gli oneri della preparazione ai test. La riforma, tra l’altro, è obbligata anche per allineare l’università italiana a quelle degli altri paesi europei, che questo passo in avanti lo hanno già compiuto ricavandone grandi vantaggi.
Ma torniamo ai numeri degli iscritti ai test che, anche per Ingegneria, Matematica e Ingegneria fisica, sono da capogiro e fanno registrare un aumento del 55%. C’è da essere seriamente preoccupati, insomma: alla Cattolica del Sacro Cuore di Roma gli iscritti sono 7333 e, all’interno di questa cifra, le studentesse sono il doppio dei colleghi maschi: 4477 contro 2879. I posti, però, sono 282 e, quindi, verrà ammesso solo uno studente su ventisei. Che chi sa se e quando smaltiranno la delusione. Alla Federico II un calcolo dettagliato non è ancora possibile perché le domande non sono state ancora tutte registrate, ma la tensione è già alle stelle. E a Monte Sant’Angelo, che ospiterà gli studenti della Federico II, e alla Mostra d’Oltremare, che accoglierà quelli della Sun, stanno preparando le aule e la tensostruttura per non farsi travolgere.
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