La FAP è un sindacato. La Federazione anziani e pensionati delle ACLI è un sindacato e ormai un sindacato non minore. L’obiettivo fissato negli anni scorsi di arrivare ai 100.000 iscritti al Congresso è stato raggiunto e oggi dobbiamo assumere la coscienza di essere entrati in una fase adulta della nostra federazione. Il recente congresso ha confermato il ruolo di rappresentanza sindacale e politica dei pensionati e degli anziani, consapevoli dell’urgenza di incrementare incisività ed efficacia del nostro pensare ed operare. Oggi la Fap vuole aprire un confronto con i suoi iscritti e con l’intero mondo aclista in una fase in cui siamo chiamati alla definizione di un programma di crescita e sviluppo mentre consolidiamo l’identità appena definita in questi anni tumultuosi e proficui. Non siamo chiamati a contrattare i rapporti e le condizioni di lavoro come i sindacati dei lavoratori in produzione ma a rivendicare la realizzazione e la tutela dei diritti esigibili di anziani e pensionati, nel quadro delll’obiettivo del Movimento teso alla promozione dei diritti di cittadinanza. Ci guida in questo compito la Carta Costituzionale che ci spinge alla giustizia sociale e alla partecipazione. I diritti sociali non sono più scontati. Le compatibilità di bilancio li fanno indicare come ostacolo ad una presunta ‘modernizzazione’ del paese e dello stato sociale. Basti pensare al diritto alla salute e alla protezione sociale proclamato dalla Costituzione e da realizzarsi con le leggi che rimandano alla definizione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA) e dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LIVEAS). I ritardi, la povertà di risorse messe a disposizione, le difformità territoriali con le quali si procede all’attuazione concreta di questi diritti e di queste tutele, vanno giudicati e denunciati come una vera e propria violazione della legge. Dobbiamo ritrovare la voce per gridare che ogni diritto è veramente tale quando è esigibile, anche attraverso la tutela giudiziaria, anche introducendo nell’ordinamento la possibilità di ricorso da parte delle organizzazioni di rappresentanza come la nostra. Si delinea in questo modo un impegno ampio, ma anche estremamente pesante, per il nostro sindacato: agire affinchè i diritti sociali non diventino una variabile soggetta alla volontà della maggioranza di governo del momento, ma siano costantemente rispettati come un principio giuridico vincolante per le forze politiche, alle quali resta l’obbligo di individuare i modi per realizzarlo.
Resta però forte l’esigenza di caratterizzare in modo forte la nostra identità e la nostra specificità. Credo che dovremmo farlo già avviando la Campagna di adesioni per il 2011.
Pensiamo alla realizzazione di una campagna nazionale di volontariato dei pensionati, “IL TUO TALENTO PER IL NUOVO LAVORO”.
Si tratta di creare una “banca dei mestieri” per conoscere le precedenti attività lavorative dei pensionati FAP e indirizzarle alla costruzione di nuovo lavoro, tentando di avviare nei prossimi 4 anni, la costituzione di almeno una impresa/sociale/cooperativa per l’inserimento dei giovani al lavoro. In tutte le regioni.
Il progetto va oltre la suggestione di rivalutare e scoprire i vecchi mestieri ed i lavori antichi che man mano stanno sparendo, si tratta di organizzare percorsi di formazione con il volontariato dei pensionati pronto a dare assistenza “diretta” ai giovani per costruire nuovo lavoro. L’idea è di mettere il dito nella piaga dell’incomunicabilità tra le generazioni. L’idea è quella di rispondere con i fatti a chi vuole togliere agli uni per non dare a nessuno. Vogliamo immettere un link generazionale in una società chiusa che ne ha sempre più bisogno se vuole tornare a crescere.
Pasquale Orlando
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