«Ma noi siamo troppo presi dalle liti»
Il presidente Napolitano riceve le associazioni del Terzo settore: lo Stato non deleghi ai privati i suoi compiti
ROMA - «I mezzi di comunicazione e noi stessi che lavoriamo nelle istituzioni siamo spesso troppo assorbiti dai comportamenti litigiosi o comunque poco cooperativi che caratterizzano la nostra società politica e non guardiamo con sufficiente attenzione alle espressioni della nostra società civile». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha salutato il mondo del volontariato arrivato al Quirinale e che venerdì e sabato celebra a Roma i suoi Stati generali.
«IL SETTORE PUBBLICO NON SI DEVE ESIMERE» - Il volontariato - ha detto il Capo dello Stato - ha un ruolo fondamentale nella società italiana ma «l’attività volontaria gratuita e i vari flussi di finanziamento privato e pubblico ad essa diretti non possono esimere il settore pubblico dal dovere di svolgere in prima persona i propri compiti nei propri campi di azione che vanno dal Welfare all’istruzione, dalla ricerca alla tutela del patrimonio culturale e artistico». «Non si possono solo o principalmente delegare al privato sociale - dice il presidente - compiti di soddisfacimento dei bisogni o dei diritti che la Repubblica nel suo insieme è chiamata a garantire».
L'ASSEMBLEA GENERALE - Due giorni dedicati al volontariato. Anzi a chi lo fa. Arrivano a Roma da tutta Italia in occasione della Giornata internazionale e in vista dell'Anno Europeo del Volontariato per raccontare le esperienze dei volontari delle oltre 40mila associazioni che ogni giorno si occupano degli «altri». Dopo l'incontro con il presidente, alle 15, nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma 3 (via Ostiense, 234, metro linea B fermata Marconi), si riunirà l'assemblea. «Un'occasione importante di riflessione e approfondimento alla quale più di 600 associazioni sono chiamate a dare il loro contributo», spiegano Andrea Olivero, (nella foto) portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, Emma Cavallaro, presidente della ConVol e Marco Granelli, presidente di CSVnet. L'assemblea continuerà anche sabato 5 dicembre e si concluderà alle 13.30.
«CHIEDEREMO IMPEGNI FORMALI» - «Con l'Assemblea si apre la stagione costituente del e del Volontariato Italiano, quella indicata dal ministro Sacconi nel Libro Bianco. Una sfida che accettiamo e di cui vogliamo essere protagonisti. Chiederemo alle istituzioni un impegno formale per il riconoscimento della nostra identità e il rispetto delle attività svolte per un riconoscimento culturale dei valori sociali e del bene comune». «È necessario continuare a garantire aiuti concreti alle associazioni - concludono - ed è importante pertanto che strutture come i CSV, grazie alla legge 266/91, continuino ad operare per promuovere e sostenere le attività del volontariato. La capacità di collaborare e di 'fare retè è fondamentale per lo sviluppo del settore, come ha mostrato l'esperienza che ha portato alla recente elaborazione del 'Manifesto del Volontariato Italiano per l'Europà: un processo partecipativo che ha coinvolto centinaia di realtà associative italiane ed europee». Ma sarà anche l'occasione «per are avvio a un consolidamento del ruolo delle organizzazioni di volontariato a livello nazionale e locale, a una loro più matura, organizzata e propositiva presenza in una fase di transizione tra le più complesse che il nostro Paese abbia mai attraversato».
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