lunedì, novembre 16, 2009

presepe vivente del 700 a Caserta


E’ ormai entrato a pieno titolo tra le manifestazioni culturali più visitate in Terra di Lavoro.
Un affascinante viaggio alla scoperta della Nascita di Cristo, attraverso un sentiero che mostra la vita quotidiana di un’epoca ormai estinta da tre secoli, in un luogo inconfutabilmente campano.
La scelta di mostrare l’evento della nascita di Cristo catapultato nel ‘700, è spinta dal desiderio di voler riprodurre a grandezza naturale gli spenditi esempi di presepi napoletani che ancora oggi possiamo ammirare in Chiese e Musei.
Lo straordinario connubio tra Sacro e profano riesce qui in maniera efficace, dove la natura diventa l’unico “ trait d’union “ tra i due mondi distanti, non limitandosi ad essere un semplice fondale scenografico, bensì diventando elemento essenziale alla rappresentazione.
Il Presepe Vivente avrà inizio il giorno 26 Dicembre 2009 e proseguirà per ulteriori quattro date, concludendosi in coincidenza del giorno dell’Epifania.
Oltre 200 figuranti in costumi ispirati alla tradizione napoletana del 700, fatti appositamente confezionare utilizzando la prestigiosa seta di San Leucio, occuperanno ben 40 settori che sono stati articolati su di un percorso di circa 1500 m per rappresentare fedelmente gli aspetti lavorativi e sociali dell’epoca settecentesca.
Tra le varie postazioni più suggestive sono da menzionare: arrotino, cardalana, ammaccasale, calzolaio, caldarroste, tessitore, ricamatrice ecc. i quali rimembrano le antiche arti manuali di lavori e professioni di un tempo che ormai sono del tutto o quasi dimenticati e perfino sconosciuti alle nuove generazioni.
Le postazioni sono occupate da persone che nella vita fanno o hanno fatto effettivamente il mestiere che rappresentano e il risultato di ciò è che, il visitatore non assiste solo a una mera rappresentazione ma intravede oltre all’esecuzione anche la gestualità nell’uso degli attrezzi tipica del mestiere rappresentato.
Molto suadente è la postazione dedicata alla lavorazione del ferro, in cui dinnanzi agli occhi ammirati dei visitatori un fabbro trasforma ferri portati all’incandescenza sui carboni minerali in oggetti o attrezzi di utilità. Altra postazione molto visitata è quella dove viene eseguita la cosiddetta colata, ovvero il bucato dei panni bianchi senza l’utilizzo di detersivi o saponi, ma con sistemi molto antichi ossia usando lisciva di cenere di legna con l’aggiunta di buccia di uova per sbiancare;mentre foglie di alloro e buccia di agrumi servono a dare profumo.
Nell’ampia scenografia particolarmente curata nei dettagli viene eseguita anche la stenditura del bucato e la stiratura con ferro da stiro a carbone, inoltre donne addette durante il lavoro eseguono canti e cori d’epoca.

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