L'iniziativa del Commissariato all'area archeologica con Lav: cani schedati, curati, sterilizzati e coi nomi romani
Quel che è accaduto al turista americano (conosciamo la storia dalla testimonianza dell'attuale commissario delegato a Pompei Marcello Fiori) da oggi può facilmente ripetersi grazie all'iniziativa «(C)Ave Canem - Adotta Meleagro»: i randagi di Pompei, per anni simbolo del degrado e dell'abbandono dell’area archeologica, diventano adottabili per chiunque voglia. Il progetto è stato voluto dallo stesso Marcello Fiori in collaborazione con le associazioni animaliste Lav, Enpa e Lega Nazionale per la difesa del cane e con il sostegno del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. «Una iniziativa di legalità e di civiltà - ha spiegato Fiori nella casa del Poeta Tragico, quella del famoso mosaico del cane alla catena con la scritta Cave canem - il randagismo aveva dato una immagine pessima di Pompei, i cani non devono essere eliminati ma curati, non restare negli scavi per sempre. Il nostro obiettivo è infatti far trovare loro una famiglia».
È stata già effettuata l’anagrafe dei primi cani (negli scavi si contano quasi cinquanta randagi): gli animali sono stati dotati di microchip, collare e medaglietta di riconoscimento per essere poi curati e sterilizzati. Sono state già allestite nell'area delle mura dell'urbe, zone con cucce e cibo a cura dei volontari. Diversi sono i nomi già attribuiti a ogni randagio, tutti di derivazione romana: Meleagro, Odone, Plautus, Vesonius, Polibia, Menade, Licinio, Eumachia, Caio. I cani saranno adottabili in ogni parte del globo grazie al sito www.canidipompei.com.
Marco Perillo Corriere del Mezzogiorno
L'occasione della presentazione del progetto C ave Canem ci ha fatto scoprire il nuovo Autogrill all'interno degli scavi; una struttura ben fatta nel rispetto dei luoghi e utilissima per i tantissimi turisti.(p.o.)
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