mercoledì, settembre 02, 2009

Scuola, ancora proteste a Benevento Franceschini sul tetto con i precari


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«Da Benevento parte la protesta dei precari del mondo della scuola che si è estesa in tutta in Italia. Come è nella cultura di ogni insegnante è una protesta civile, pacifica, e così resterà sicuramente: è un modo di far accendere i riflettori su una cosa che non si doveva vedere e sapere. Lo Stato sta mettendo in atto il più grande licenziamento di massa della storia italiana».


Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, prima di lasciare Benevento dove si è recato per portare solidarietà ai precari che stanno manifestando da giorni sul terrazzo dell'ufficio scolastico provinciale.

A suo giudizio «è bene che il Governo accetti quello che noi gli chiediamo da mesi, cioè revochi quelle misure e rinunci al licenziamento e alla espulsione di così tanti insegnanti e personale amministrativo del mondo della scuola».

«Siamo contente della visita di Franceschini, contente che la classe politica ci stia vicina». Le sei insegnanti beneventane da sabato scorso sul terrazzo di copertura dell'edificio che ospita l'ufficio scolastico provinciale commentano così la visita del segretario del Partito democratico.

«Franceschini è salito sul tetto da solo, accompagnato soltanto dall'onorevole Boffa, suo compagno di partito, nonostante giù ci fosse una ressa pazzesca, tutte persone che volevano salire, compresi molti giornalisti».

Il segretario del Pd ha assicurato «sostegno e vicinanza» alle precarie, ha promesso «che sosterrà la causa dei precari di tutta Italia, facendo opposizione al piano del governo», racconta Daniela Basile, una delle insegnanti. La docente beneventana confessa di essere particolarmente stanca dopo cinque giorni vissuti sul tetto, al caldo e senza servizi igienici, ma conferma di essere «determinata ad andare avanti insieme con le colleghe finchè gli attestati di solidarietà, anche se numerosi, non si trasformeranno in atti concreti».

Timore di essere strumentalizzate dalla politica?
«No, questo no. Ma diciamo che non vogliamo propaganda da chi, qualunque sia la sua appartenenza, dice di essere dalla nostra parte». «Voglio ringraziare Rifondazione comunista - conclude Daniela - l'unica in questo momento che ci aiuta concretamente: i volonatri sono qui sotto da cinque giorni, come noi, e ci forniscono acqua e cibo».

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