L’OSSERVATORIO SULLA CITTÀ
Qualche parola su quell’Osservatorio sulla città che tanto interesse ha suscitato nell’assemblea del 1° luglio. Tutto iniziò il lontano 1° marzo dell’anno scorso, al Convegno su Quale laicato oggi per Napoli? – Idee e proposte di cattolici per le nostre città. Quel giorno, il Card. Sepe, e lo ha ricordato anche a Materdomini, visto il lavoro svolto, chiese di trasformare i laboratori attivati per quell’occasione in osservatori stabili sulla città.
In estrema sintesi, si tratta di recuperare un mandato che il laicato cattolico ha ricevuto dal Concilio. Si rileggano alcuni passaggi della Gaudium et Spes. Ad esempio: che si “offra a tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione, la possibilità effettiva di partecipare liberamente e attivamente sia all’elaborazione dei fondamenti giuridici della comunità civile, sia al governo della cosa pubblica”. Più avanti: “tutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunità civile”. Dal suo canto Papa Giovanni Paolo II ha ribadito l’idea quando osserva che “tutti i cristiani” hanno una “vocazione nella comunità politica” (Christifideles laici n. 42), e chiarisce: “la carità che ama e serve la persona non può mai essere disgiunta dalla giustizia; l’una e l’altra esigono il pieno riconoscimento effettivo dei diritti della persona”. Questo significa la partecipazione dei laici alla “molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente il bene comune” certamente “con diversità e complementarietà di forme, livelli, compiti e responsabilità”.
Quali le finalità dell’Osservatorio? Ovviamente si tratta di un luogo di riflessione eminentemente ecclesiale per cui l’obiettivo primo non può essere che offrire all’Arcivescovo apporti qualificati sul contesto delle città della Diocesi (“l’occhio e l’orecchio del Cardinale”). Si tratta anche di un arricchimento delle aggregazioni che riceveranno stimoli per ulteriori riflessioni ed una possibilità in più per intervenire sulla città nei modi.
I laboratori (formazione e educazione, giovani, lavoro, ambiente, giustizia, salute e sanità) sono gli stessi del 1° marzo con alcuni possibili aggiustamenti: ad esempio, attivare nell’ambito dell’educazione, un gruppo specifico sulla scuola; distinguere il tema della giustizia da quello della legalità in senso stretto; costituire un laboratorio sulla comunicazione (dalla comunicazione interpersonale ai media in senso lato).
Gli stessi laboratori saranno costituiti da membri delle aggregazioni. Va anche prevista la possibilità di coinvolgere esterni cioè laici non associati che, pur cristianamente formati, per ragioni professionali e di vita sono, a volte, fuori da una dinamica ecclesiale. Essi, però, hanno spesso competenze che sarebbero lieti di condividere. Si potranno così recuperare risorse che, diversamente, rimarrebbero ai margini della comunità cristiana. Nulla vieta, poi, che, se necessario e secondo giuste modalità, l’osservatorio interpelli il mondo dell’università e specifici soggetti (Unione Industriali, Confcommercio, Confartigianato, sindacati) nello stile della corresponsabilità.
Quanto alle modalità di lavoro, la prima fase è quella dell’individuazione dei nodi problematici . La seconda è quella della raccolta dei dati. La terza sarà quella della lettura dei nodi alla luce della dottrina sociale della Chiesa e la quarta quella delle proposte (anche qui alla luce della dottrina sociale della Chiesa).
Tutto ciò non faccia pensare ad uno sbilanciamento della Consulta sul versante esclusivamente civile. L’idea, infatti, è quella di promuovere una laicato a 360°, capace di pregare, pensare e stare dentro le situazioni. Lo confermano alcune iniziative già inserite in calendario per il prossimo anno. Sono, infatti, fin d’ora in cantiere un assemblea “aperta” su Napoli: quali risposte per l’emergenza educativa ed, in Avvento, una successiva su Dall’accoglienza alla vita alla dignità della morte. Seguirà un convegno sul tema Laici solidali nella Chiesa per la città cui seguirà un’ultima assemblea di verifica e programmazione a chiusura dell’anno pastorale.
Mario Di Costanzo (Direttore Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali della Diocesi di Napoli)
A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
mercoledì, luglio 08, 2009
Napoli Laicato cattolico: L’OSSERVATORIO SULLA CITTÀ
Parte l'iniziativa della Consulta fortemente voluta da S.E. Cardinale SEPE
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5 commenti:
quello che stavo cercando, grazie
quello che stavo cercando, grazie
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
leggere l'intero blog, pretty good
La ringrazio per Blog intiresny
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