IMMIGRATI: ASSOCIAZIONI CATTOLICHE, CONTENUTI DDL PREOCCUPANTI

(ASCA) - Roma, 8 mag - Nuove critiche al Ddl sicurezza del Governo da parte del mondo cattolico. Questa volta ad esprimere ''preoccupaione'' per i contenuti del provvedimento sono state le maggiori organizzazioni che si occupano, a vario titolo di assistenza. In un ''appello'' comune dall'esplicativo titolo: ''Coniugare tutela della collettivita' e dignita' dei migranti'' Acli, Caritas Italiana, Centro Astalli, Comunita' di S.Egidio e Fondazione Migrantes si rivolgono ''al Governo e ai Parlamentari confidando in soluzioni legislative che sappiano coniugare la tutela degli interessi dello Stato con il rispetto della dignita' umana''. Le realta' cattoliche esprimono la ''viva apprensione per alcune tra le norme proposte che, se approvate, - sostengono - influiranno negativamente sulla vita e la dignita' delle persone e persino sul bene della sicurezza che pure esse intenderebbero tutelare''. Pur esprimendo ''soddisfazione'' per lo stralcio dal disegno di legge di previsioni come i cosiddetti ''presidi-spia'' o ''medici spia'' si constata che nel testo ''continuano a permanere previsioni che suscitano perplessita', come, fra le altre, l'introduzione del reato di clandestinita', inidoneo di per se' a sconfiggere il fenomeno dell'immigrazione irregolare e solo gravoso per l'andamento della giustizia, ovvero per le vite di tante persone, che troppo spesso scontano l'estrema rigidita' dei canali d'ingresso nel nostro paese ovvero gli eccessivi ritardi nei rilasci e nei rinnovi dei permessi di soggiorno''. ''Preoccupante'' e' anche definita la norma che prevede il divieto, per gli stranieri privi di permesso di soggiorno residenti in Italia, di effettuare atti di stato civile e la reintroduzione delle norme sull'allungamento della detenzione amministrativa all'interno dei Cie e sulle ronde cittadine. ''La nostra societa' avverte la necessita' di avviare un processo di integrazione, ricostruzione e rafforzamento, - affermano le realta' cattoliche - ma richiede tuttavia che questo avvenga attraverso un confronto sereno, aperto e paziente, che riguarda il futuro di tutti, senza sacrificare i diritti fondamentali delle persone''.