lunedì, gennaio 19, 2009

La relazione integrale della Iervolino al Consiglio Comunale di Napoli


Nel presentarVi la nuova Giunta è certamente mio dovere fornire al Consiglio una serie di informazioni sulle idee–forza che ne hanno determinato la nascita, sul metodo di lavoro che è stato scelto e su alcuni importanti obiettivi programmatici.
Non intendo di certo ripetere nelle sue linee particolari una dibattito che, poco più di un mese fa, è stato fatto sulla verifica programmatica, ma tale è l’eccezionale gravità di ciò che è avvenuto e tali le novità nella struttura, nelle priorità e nel metodo di lavoro della Giunta che è più che doveroso rendere conto al Consiglio, il quale eletto – come il Sindaco – direttamente dai cittadini, è il massimo regolatore della politica della comunità locale.

Nei primi giorni di dicembre la vita dell’Amministrazione è stata sconvolta non solo dal suicidio di Giorgio Nugnes – che ancora una volta ricordo con rispetto- ma dall’arresto di tre assessori e di un collaboratore esterno della Giunta. Non mi permetto certamente di entrare nella vicenda giudiziaria che è competenza esclusiva della Magistratura; dico soltanto che si è trattato di una vicenda dolorosa ed imprevedibile anche perché alcuni di loro avevano già fatto parte di altri ben più importanti organi istituzionali senza dar luogo a rilievi.

Appena scattati gli arresti, gli inquisiti hanno avuto il senso di responsabilità di presentare le dimissioni, altrimenti il Sindaco li avrebbe immediatamente dimessi di ufficio così come le norme di legge prevedono. A questo punto che fare? Permettetemi di dire che in una situazione che vorrei definire “più calma” il problema si sarebbe potuto risolvere rapidamente sostituendo immediatamente gli assessori e non coinvolgendo la città in una vicenda mediatica che, anche all’estero, un po’ per spettacolarizzazione, un po’ per evitarsi la fatica di cercare informazioni precise, un po’ perché tutto ciò che riguarda Napoli viene per pregiudizio enfatizzato, non ha certo giovato alla città.

Sono stata al Governo, con vari incarichi, per dieci anni. Anche durante quell’incarico istituzionale, ho vissuto periodi tranquilli e periodi travagliati. Con uno dei migliori Presidenti del Consiglio con i quali ho lavorato, Giuliano Amato, ho vissuto il periodo di tangentopoli ed ho avuto anche la triste esperienza di vedere più di un collega ministro inquisito e sottoposto a procedimento giudiziario. Ebbene, questi ministri sono stati immediatamente sostituiti ed il Governo ha continuato il suo lavoro. Ciò che riguarda esclusivamente la persona non coinvolge l’organo. Era così allora ed è così adesso perché, se ci sono stati tentativi personali, certamente gravi, di creare condizioni di favore nei riguardi di un concorrente alla futura gara, resta il fatto innegabile che nessuna gara è stata intrapresa dall’Amministrazione.

A Napoli si è aperta invece – ed il Sindaco non poteva non rispettarla – una discussione sul futuro dell’Amministrazione comunale, diciamolo francamente, in buona parte sincera ed in buona strumentale perché si sono scaricate su di essa tensioni che riguardano in realtà altri organi istituzionali, tensioni fra i partiti della maggioranza e tensioni interne al mio stesso partito. Il Sindaco ha cercato, per quanto ha potuto e saputo, di conciliare al meglio il rispetto per questo dibattito con l’autonomia che la legge gli impone e con la necessità di non far mancare il Governo alla città in un momento certamente non facile, non solo per Napoli, ma per tutto il Paese.

E poi voi sapete che ho il massimo rispetto per l’opposizione. Ma non posso dimenticare il mandato popolare che il 57% dei napoletani ci ha conferito per governare fino al 2011. Qui mi rivolgo per un momento alla sola maggioranza: perché, con un’azione immotivata, dovremmo rischiare di regalare ai nostri interlocutori politici la città delle Quattro Giornate? Ma perché, mi domando, avremmo dovuto mettere in crisi la città in cui, più di altre - perché ne ha più necessità - debbono rimanere alti i principi di solidarietà sociale che un modello liberista incontrollato mette in discussione? In questi anni di grande difficoltà economica che impone sofferenze maggiori alla nostra gente, già colpita da non più accettabili meccanismi di sottosviluppo, questa Amministrazione – e lo dico con orgoglio – ha fatto il possibile per mantenere gli impegni assunti verso i cittadini più deboli, anche nei momenti in cui i governi - di centro sinistra e di centro destra – riducevano, con tagli pesanti sui trasferimenti, le risorse disponibili nei nostri bilanci. Si vuole che tutto ciò – che sta nel DNA del modo di essere della coalizione che governa questa città - venga messo in discussione?

Questa la chiave di lettura del mio comportamento, che può anche essere stato non perfetto nei singoli passaggi, ma che ha seguito una linea di equilibrio che può non piacere, ma che è istituzionalmente e politicamente corretta.

E così è nata la nuova Giunta. Una Giunta con sei assessori nuovi che, se visti assieme ai cinque cambiati pochi mesi fa, costituiscono una struttura di Governo della città sostanzialmente diversa da quella nata dopo le elezioni. Una Giunta composta da persone di esperienza e di qualità sulle quali nessuno ha avuto la possibilità di sollevare obiezioni o riserve.

Ora quindi lo strumento c’è. Bisogna farlo lavorare al meglio, naturalmente secondo le competenze istituzionali e nei limiti delle possibilità di bilancio.

Segnalo solo alcune novità di metodo e riprendo il discorso su alcune priorità programmatiche.

Un consigliere comunale, molto attento all’attività dell’Amministrazione, sottolinea la necessità di una importante discontinuità metodologica: operare perché ci sia da parte di cittadini la percezione di un cambiamento sulla gestione del quotidiano e, vorrei aggiungere, non solo del quotidiano.

Ha ragione; la Giunta fa proprio questo invito e, a tal proposito, è stata istituita un’apposita delega ai rapporti con la città affidata ad una sociologa di vaglio quale l’assessore Amaturo. Dai partiti della sinistra arcobaleno – che ringrazio in modo particolare per l’atteggiamento sempre costruttivo e propositivo tenuto in questi difficili giorni- sono venute proposte precise su come articolare questa nuova strategia che verrà attuata in una logica non” propagandistica” ma “ partecipativa”, cioè per rendere sempre più possibile ai napoletani di esercitare i propri diritti di cittadinanza attiva.

Naturalmente il tutto si articola, prima di tutto, su un rapporto sempre più stretto con il Consiglio Comunale che, voglio ripeterlo, in quanto eletto direttamente dai cittadini – è il più alto regolatore della politica locale. Quindi centralità del Consiglio Comunale e spazio massimo alle Municipalità, apertura alle Associazioni, ai Sindacati, agli Operatori economici, ai preziosi Operatori del volontariato, al mondo della Cultura. Quello che finora è stato sporadico e per la verità un po’ disordinato, e forse per questo poco percepibile, verrà dal nuovo assessore reso sistematico e quindi più fruttuoso e percepibile. L’apertura dei dieci Urp (Ufficio Relazioni con il Pubblico) già pronti faciliterà questo lavoro volto a mettere veramente l’Amministrazione al servizio dei cittadini. Una panchina rimessa in sesto in un giorno e – ringrazio l’Assessore Guida – è diventata un po’ il simbolo del nuovo rapporto con la stampa. Senza naturalmente voler soffocare il dibattito sulle idee e sui programmi, la discussione e l’approfondimento politico e culturale, la Giunta parlerà soprattutto quando ha qualcosa di già compiuto da annunciare, aiutando la stampa (mi si permetta l’ambizione o almeno il desiderio) a trascurare l’inutile gossip politico per dare più spazio alle idee (naturalmente anche critiche), ai problemi reali ed alle realizzazioni concrete.

Ed ora qualche accenno non esaustivo alle linee programmatiche nella certezza che i vostri interventi permetteranno a me ed agli assessori di completare il quadro in sede di replica.

Alla Napoli che ha tantissimi gravi problemi (che non nego affatto) e a risolvere i quali la Giunta è quotidianamente impegnata, vorrei per un momento premettere la Napoli che va avanti.

Tre esempi: quando sono diventata Sindaco, Napoli aveva cinque stazioni della Metropolitana in meno nonchè, sempre in meno, vari chilometri di galleria e non era emerso il patrimonio archeologico cha sta stupendo quanti, in ogni Paese, amano l’arte. Questo non è certo merito mio, ma perché non riconoscere che l’Amministrazione da anni - certo in collaborazione finanziaria con la Regione, con lo Stato e con l’U.E. – spende quotidianamente attenzione, lavoro, energie, per la Metropolitana?

Se le condizioni di sicurezza lo permettessero vorrei che tanti cittadini, le associazioni ambientaliste che giustamente si occupano dell’inquinamento da traffico, potessero avere l’emozione di percorrere i chilometri di galleria che stanno nascendo, senza che se ne accorgano, sotto i loro piedi, premessa questa per una Napoli diversa, migliore e più vivibile. E di questo dobbiamo ringraziare il Vice Sindaco Santangelo. Secondo brevissimo esempio: quando sono diventata Sindaco, l’Albergo dei Poveri, il nostro Palazzo Fuga, era tanto all’interno come all’esterno un contenitore di sterpaglia degradato e che tendeva a degradarsi sempre di più. L’unica ipotesi praticabile sembrava essere quella di venderlo a qualche speculatore edilizio, privando la città di uno dei suoi monumenti più importanti, simbolo fra l’altro di una storia dolorosa di emarginazione che deve restare fra noi come monito a non ripeterla nei confronti di alcuno.

Ora il restauro non è certo finito ma nel giugno scorso – quando abbiamo inaugurato il Festival Internazionale del Teatro, il Ministro Bondi è rimasto ammirato di fronte ad un contenitore fra i più affascinanti e ricchi di storia d’Europa. Anche questo lo dobbiamo a Santangelo.

Nel 2001 alla mia prima sindacatura non avevamo ancora il Piano Regolatore - che le precedenti amministrazioni avevano portato ad una avanzata fase di preparazione. Ora lo abbiamo. - Consigliere Ambrosino a quel tempo, presidente della Commissione urbanistica – e l’approvazione del Piano, come quella delle Municipalità è stata una delle pagine più belle del Consiglio Comunale anche per la collaborazione fra maggioranza ed opposizione.

L’attuazione del piano regolatore, strumento essenziale di sviluppo e tutela del nostro territorio da speculazioni edilizie, così come il Piano strategico che sta per essere approvato, costituiranno impegno costante e partecipato della Giunta.

Questo per indicare la linea delle “grandi opere” che non pagano subito, perché i risultati si vedono dopo anni, ma che un amministratore responsabile non può trascurare.

Amministrare è, per quanto possibile, costruire il futuro della città e noi dobbiamo farci carico di questo obbligo in modo del tutto particolare anche perché dobbiamo prepararci nel modo migliore a quell’evento straordinario che sarà il Forum delle Culture del 2013.

Quindi attenzione alle grandi opere di ristrutturazione e rilancio dei quattro polmoni della città. In estrema sintesi il Centro con il piano Unesco, - aumentando sempre di più la qualità degli interventi anche con l’aiuto dell’esperienza e della professionalità dell’assessore Belfiore - l’Area Nord con la Facoltà di Medicina ed il mai abbandonato progetto della Cittadella dello Sport, l’Area Occidentale in particolare con Bagnoli Futura e con la Mostra d’Oltremare, l’Area Orientale in particolare con la bonifica, i PUA e soprattutto la Zona Franca urbana.

Ma amministrare è anche – e vorrei dire prima di tutto - prendersi cura della vivibilità della Città, e della qualità attuale della vita dei cittadini.

Quindi sicurezza. E’ pronta per il Consiglio l’attesa riforma della Polizia Municipale. Con un lavoro intenso e di altissima qualificazione professionale, l’assessore Scotti ha già predisposto un secondo provvedimento sindacale che rende maggiormente operativo il primo, adottato subito dopo l’approvazione della Legge 125 e del Decreto attuativo del Ministro Maroni.

Nuove idee sono emerse nella nuova Giunta – idee da proporre al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza – per una più stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine di carattere nazionale sia per il controllo del territorio, sia in particolare, per la regolamentazione, in centro ed in periferia, della ”movida” di fine settimana.

Con l’Assessore Giacomelli ed i Dirigenti ASIA abbiamo affrontato il problema rifiuti il primo giorno di lavoro della nuova giunta. Gli obiettivi sono tre:

1)pulizia delle strade;

2)coinvolgimento di almeno 200 mila napoletani nella raccolta differenziata entro i primi sei mesi del 2009;

3) impiantistica: a partire dal completamento delle isole ecologiche.

Sono obiettivi che siamo in grado di raggiungere e che raggiungeremo.

La manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade sarà cura prioritaria della Giunta, sia sul piano dell’emergenza che degli interventi strutturali. Sul piano dell’emergenza, a giorni cominceranno ad operare 5 squadre con il compito di evitare che le buche rendano pericoloso il traffico di persone o di mezzi.

Proprio per il traffico l’Assessore Nuzzolo ha già predisposto provvedimenti strutturali con la graduale ma decisa estensione delle ZTL e si continuerà a lavorare sui parcheggi avvicinandoci alle prime aperture (quello di Madonnelle, ad esempio).

Non voglio di certo eludere un argomento delicato ed importante: i rapporti con la società Romeo sui quali occorre ragionare non in modo emozionale (come pure verrebbe voglia di fare), ma secondo le possibilità concrete offerte dai codici.

La Giunta ha deciso di compiere una puntuale ed accurata rivisitazione del contratto in essere per la manutenzione degli immobili comunali al fine di verificare ogni eventuale ipotesi migliorativa giuridicamente possibile. Occorre poi realizzare un salto di qualità nei controlli che non dovranno essere più soltanto sporadici e cartacei, ma continui, ispettivi e puntuali. Ma non possiamo dimenticare che siamo in regime contrattuale e che occorre non fare passi falsi per non esporsi ad azioni di risarcimento danni.

Per quanto riguarda, invece, la contrattazione in corso per la riscossione delle contravvenzioni occorre ricordare che la Romeo è vincitrice della gara ma, al fine di dare un chiaro segnale di discontinuità, verranno esaminate tutte le ipotesi possibili: dall’interruzione delle trattative alla ulteriore revisione della bozza di accordo già frutto di lunghi, forti contrasti per tutelare al massimo gli interessi del Comune. Di certo l’interlocutore non sarà più l’imprenditore Romeo, ma l’Amministratore nominato dall’Autorità giudiziaria che agisce sotto il controllo e su mandato di essa.

Naturalmente la nostra azione è sottoposta alla scure delle risorse di bilancio ed ai vincoli del patto di stabilità e ci sembra profondamente ingiusto che il Governo non abbia accolto l’invito del Parlamento e dell’Anci di prevedere – come è stato fatto per Roma – anche per le altre aree metropolitane ( e quindi per Napoli) lo scorporo dal calcolo del patto di stabilità delle spese per le nuove linee di trasporto metropolitane.

Comunque l’Assessore Realfonzo sta studiando a fondo la strategia del Bilancio che vi sottoporremo in tempo utile e la situazione delle Partecipate che, in Consiglio comunale verranno ampiamente discusse e rimodellate.

Comunque si tratta di materie che la Giunta non ha ancora esaminato e sulle quali, di conseguenza, non si è ancora pronunciata.

Per il bilancio due sole notazioni: per aumentare le entrate occorre accelerare al massimo la dismissione del Patrimonio secondo il piano approvato dal Consiglio, continuando a lavorare per superare le difficoltà frapposte dalle Sovrintendenze. A questo sta provvedendo l’assessore D’Aponte. Nel Bilancio, inoltre, deve assolutamente essere conservata la priorità per le Politiche sociali che è scelta costante - e per me irrinunciabile – della Giunta che ho l’onore di presiedere. Rimane naturalmente viva l’attenzione sul così detto “cronologico” e l’azione politica perché il Governo giunga alla riforma dell’ormai ‘antico’ Decreto Mancino del ’93 al fine di alleggerire i problemi di cassa, che sono di tutti i Comuni, e di conseguenza rendere più rapidi i pagamenti da parte del nostro Comune. Certamente questi ritardi nei pagamenti - dei quali sento tutta la gravità - saranno alleggeriti se anche il rapporto di cassa tra Governo e Comune sarà più fluido.

Non vi ho riferito su una serie di comparti di massima importanza – la scuola, ad esempio (assessore Rispoli), la stabilizzazione degli LSU (assessore Raffa), lo sport e l’ambiente (assessori Ponticelli e Nasti), le politiche sociali, il turismo e la cultura (assessori Riccio, Valente e Oddati) – ma queste mie comunicazioni non hanno un carattere esaustivo e saranno completate, quando voi vorrete, anche dalle prevedibili audizioni degli assessori in sede di Commissioni.

Queste mie sono comunicazioni, più che altro politiche e metodologiche.

In conclusione voglio dirvi ancora una volta che non mi nascondo affatto la difficoltà della situazione, ma rifiuto, rifiuto con fermezza l’immagine di Napoli che anche sulle televisioni straniere è stata presentata: una città ferma, priva di energie, senza spunti vitali nella quale regna il disordine e la malavita la fa da padrone, una città che va inesorabilmente verso il declino, senza possibilità di riscatto.

No, Napoli non è così.

Questo giudizio non possiamo permettere che passi: lo dobbiamo ai nostri padri che hanno combattuto per la libertà ed hanno ricostruito la città, lo dobbiamo ai tantissimi emigranti che sono andati lontano e, con le loro risorse, hanno aiutato il nostro sviluppo, lo dobbiamo alle migliaia e migliaia di operai, di lavoratori onesti della città, lo dobbiamo al volontariato che esprime in mille modi diversi solidarietà, lo dobbiamo agli uomini e donne di cultura che sviluppano una tradizione nobile e radicata, lo dobbiamo alle tantissime famiglie semplici e colte, povere e borghesi che ancora sono importanti nella nostra società e nella maggioranza delle quali si impara il senso dell’altro e del rispetto della persona umana. La Napoli onesta e di sentimenti nobili esiste davvero: consolidiamola e facciamola emergere. Recuperiamo il senso alto e vero della politica, quella che spesso correntemente si autodefinisce politica è tutt’altra cosa ben più noiosa e misera.

Non c’è alcuna enfasi nelle mie parole; ci credo davvero. E’ questo il motivo, sul piano del mio io interiore, che mi ha indotto a rimanere superando critiche anche motivate e cattiverie ingiuste, ma facendo quello che credo essere semplicemente il mio dovere: adempiere al mandato popolare cercando di fare ogni giorno meglio e di più. Tutti insieme lo potremo fare".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo giudizio non possiamo permettere che passi: lo dobbiamo ai nostri padri che hanno combattuto per la libertà ed hanno ricostruito la città, lo dobbiamo ai tantissimi emigranti che sono andati lontano e, con le loro risorse, hanno aiutato il nostro sviluppo, lo dobbiamo alle migliaia e migliaia di operai, di lavoratori onesti della città, lo dobbiamo al volontariato che esprime in mille modi diversi solidarietà, lo dobbiamo agli uomini e donne di cultura che sviluppano una tradizione nobile e radicata, lo dobbiamo alle tantissime famiglie semplici e colte, povere e borghesi che ancora sono importanti nella nostra società e nella maggioranza delle quali si impara il senso dell’altro e del rispetto della persona umana. La Napoli onesta e di sentimenti nobili esiste davvero: consolidiamola e facciamola emergere. Spero tanto che sia vero.......siamo nelle sue mani e c'è tanta voglia di crederle