giovedì, novembre 13, 2008

Bruxelles: diritti formativi riconosciuti per legge


Il presidente delle Acli Olivero al seminario su lavoro e formazione
«Il riconoscimento dei diritti individuali di formazione è il miglior strumento di sostegno e promozione delle persone, dentro e fuori il lavoro». Lo ha detto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, a Bruxelles, nel corso del seminario organizzato dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani sul tema: 'Conoscenza, lavoro e cittadinanza: condizioni dello sviluppo economico e sociale europeo'. Con il contributo dell'Unione europea e dell'Eza, il Centro europeo per le questioni dei lavoratori.«La formazione permanente - o Life long learning - rappresenta un diritto sociale e di cittadinanza» ha spiegato Olivero. «Ma da fattore di inclusione sociale rischia oggi di tradursi in ulteriore fattore di disuguaglianza. C'è infatti un problema di redistribuzione delle opportunità anche in riferimento alla formazione. Chi oggi riesce ad accedere alle attività di formazione sono i segmenti meno deboli della popolazione, spesso già in possesso di titoli di studi secondari. E' tempo di adottare in Italia una legislazione che riconosca la formazione permanente come diritto civico, realmente esigibile lungo tutto l'arco della vita»
Con il contributo dell’Unione europea e dell’Eza, il Centro europeo per le questioni dei lavoratori
Roma, 12 novembre 2008 –
‘Conoscenza, lavoro e cittadinanza: condizioni dello sviluppo economico e sociale europeo’: è questo il titolo del seminario organizzato dall’Enaip, dalle Acli e dalla Fai a Bruxelles, in corso da ieri fino a domani, giovedì 13 novembre.Realizzato con il contributo dell’Unione europea e dell’Eza, il Centro europeo per le questioni dei lavoratori, l’incontro affronterà il tema della formazione permanente da intendersi come risorsa personale e collettiva contro l’esclusione sociale. La formazione permanente, detta anche 'Life long learning', implica infatti sviluppo e condivisione di conoscenza, crescita, integrazione e valorizzazione di competenze professionali, sociali e civili e accesso alla cittadinanza attiva. Così intesa, la formazione permanente è l’elemento chiave della qualificazione dell’occupazione e della coesione sociale, condizioni imprescindibili di uno sviluppo sostenibile e di un’economia basata sulla conoscenza, sull’innovazione e sul valore del lavoro.

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