E' stato un weekend in cui tantissimi cittadini sono andati a caccia di rifiuti abbandonati, diffondendo comportamenti corretti di gestione della spazzatura e hanno posto al centro della loro azione il recupero ambientale. In molti casi i volontari hanno denunciato situazioni di degrado e abbandono, chiedendo più attenzione alle amministrazioni locali nel tutelare gli spazi pubblici, troppo spesso trasformati in vere e proprie discariche a cielo aperto.
"Oltre a recuperare molti luoghi al degrado Puliamo il Mondo ha avuto il merito di promuovere una nuova attenzione sul territorio" ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, presente all'appuntamento romano nel parco dell'Acquedotto Alessandrino. Cogliati Dezza ha sottolineato il fatto che le adesioni siano cresciute di anno in anno a testimonianza "di quanto i cittadini si sentano partecipi di questa battaglia per città più pulite e vivibili e di quanto sia forte l'esigenza di restituire alla fruibilità di tutti le aree pubbliche degradate. La questione dei rifiuti - ha aggiunto Cogliati Dezza - è una delle maggiori emergenze ambientali in tutto il pianeta, un problema con cui deve fare seriamente i conti anche l'Italia, che nel complesso è ancora lontana da una gestione sostenibile".
Con Puliamo il Mondo quest'anno Legambiente ha voluto accendere i riflettori sul filo rosso che lega la questione della gestione dei rifiuti a quello, caldissimo, dei cambiamenti climatici. Riciclare e riutilizzare significa, infatti, meno rifiuti inviati a discariche e inceneritori, riducendo anche le emissioni di CO2, il gas che più di ogni altro è responsabile dell'effetto serra. Per questo nell'ambito della campagna l'associazione ambientalista ha chiesto ai cittadini di prendere 8 piccoli impegni quotidiani per risparmiare all'atmosfera fino a 200 chili di CO2, differenziando e avviando al riciclo circa 200 chili di spazzatura, pari al 40% dei nostri rifiuti prodotti in un anno. Piccoli gesti, alla portata di tutti, come il riciclo di un giornale al giorno, della scatola di cartone della pasta, del barattolo della marmellata.
Ecco alcuni esempi. Nella "Grotta Di Santo" di Martina Franca, in provincia di Taranto, grazie agli speleologi di Puliamo il Buio che portano l'iniziativa fin sotto terra, è stato recuperato di tutto: rifiuti piccoli e ingombranti, carcasse di automobili, perfino un fucile. Vicino Pordenone sono stati trovati diluenti, taniche, guaine, un armadio e una lavatrice. A Castiglione D'Adda (LO) numerosi i rifiuti ingombranti recuperati, tra cui un divano. Un telefono, un box doccia e un parabrezza sono stati portati via da un parco giochi di Pontremoli. Ma questa è solo una piccola parte del bottino di Puliamo il Mondo 2008. Nella periferia nord di Torino, presso i laghetti della Falchera, i circoli Legambiente Metropolitano e Aquilone si sono dati da fare per ripulire una discarica abusiva. A Cruillas, Palermo, i volontari di tutte le età hanno ripulito l'area lungo il canale Mortillaro, chiedendo al comune di avviare i lavori previsti per la realizzazione di un parco. A Prato è stata coinvolta la comunità cinese e un operatore A.S.M. (Ambiente Servizi Mobilità) insieme a un interprete ha dato informazioni sul modo corretto di fare la raccolta differenziata.
A Torino è andato in scena un Puliamo il Mondo multietnico, una giornata di pulizia e di festa nel quartiere San Salvario con il coinvolgimento delle comunità di stranieri e delle associazioni presenti sul territorio. In piazza dei Signori a Padova, invece, come da tradizione è stata riproposta la grande Festa del Recupero con musica, danza e spettacoli per bambini; presso uno stand i volontari hanno ricevuto in omaggio simpatici gadget in cambio dei rifiuti differenziati raccolti nelle vie del centro.
A Roma, alla pulizia dell'area verde di via dell'Acquedotto Alessandrino - dove oltre a raccogliere i rifiuti i volontari hanno cercato di rendere il parco più fruibile attraverso piccoli interventi di manutenzione - sono intervenuti insieme al presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e al presidente onorario Ermete Realacci, anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno e l'ambasciatore d'Australia in Italia Amanda Vanstone, insieme alle rappresentanze diplomatiche di vari paesi che aderiscono al progetto internazionale Clean Up the World.
A Milano lo slogan della manifestazione è stato "Fai qualcosa!", a richiamo di quello della passata edizione, "Non aspettare che lo facciano gli altri"; 45 appuntamenti hanno coinvolto 20 scuole, numerose associazioni, Consigli di Zona e singoli cittadini, che si sono impegnati a pulire diversi luoghi della città, dai Navigli, a Quarto Oggiaro, al Parco Agricolo Sud, Chiaravalle, Parco Trotter, viale Padova e molti altri.
"Un messaggio forte che contribuisce a risvegliare lo spirito ambientale della nostra città" - ha dichiarato il Sindaco di Milano Letizia Moratti - "Fai qualcosa si riassume in otto semplici gesti per centrare l'obiettivo del 40 per cento di raccolta differenziata e evitare le emissioni di 200 kg di CO2 all'anno. È importante quindi continuare a sottolineare l'importanza del comportamento personale e dell'assunzione di responsabilità individuale per vincere le grandi sfide dell'ambiente. Questo obiettivo - ha affermato il Sindaco - può essere raggiunto coinvolgendo e sensibilizzando i milanesi e chi quotidianamente vive la nostra città, affinché ciascuno in prima persona si faccia interprete di una rinnovata coscienza collettiva. Questo è l'impegno che Milano deve portare avanti aspettando l'edizione 2009 del Festival Internazionale dell'Ambiente".
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