Palazzo San Giacomo
Iervolino: cambierò la giunta il più possibile
Rimpasto in arrivo al Comune di Napoli. La sindaca pensa di ridurre gli assessori da 16 a 14 . E lavora alla ridefinizione delle deleghe
NAPOLI — La decisione l'aveva maturata prima del voto politico. Troppi e di diverso genere erano i problemi. Però, cambiare prima delle elezioni, sarebbe stato impensabile. Ma chiuse le urne ha atteso meno di 48 ore, Rosa Russo Iervolino, prima di annunciare ai suoi assessori che farà il rimpasto in giunta: cosa che da quando è sindaca — quasi otto anni — non aveva mai fatto. «Cambierò la giunta appena saranno chiari i risultati globali delle elezioni».
Ed ancora: «Cambierò nel modo più corposo che posso». Come dire: nessun assessore può sentirsi al sicuro, dal vicesindaco in giù. «Ho sempre creduto nella stabilità di governo — è stato il ragionamento della Iervolino —. Nello scorso mandato ho tenuto duro sulla giunta. E credo che i risultati delle elezioni a sindaco mi abbiano dato ragione. E alla luce di quello che è successo a Roma, si misura ancora meglio la validità della scelta elettorale fatta nel 2006». Frase che rimarca quello che è il «credo» della sindaca: che «da soli non si vince» e che «per vincere serve stabilità nelle scelte». «Ora però — aggiunge — ci sono tante novità, c'è l'esigenza di dare la sensazione di rinnovamento e movimento ». Ma il tempo, al di la delle dichiarazioni di rito, stringe. Già eri la Iervolino ha parlato con i vertici della Sinistra l'Arcobaleno; domani, venerdì, in via Verdi, sarà invece la volta del vertice col Pd, il suo partito, che in giunta conta per 11 assessori su 16. Sempre ieri, giovedì, c'è stato anche un passaggio formale, una telefonata della sindaca con Emma Giammattei, segretaria provinciale del Pd. Anche perché se «un cambio di passo» dovrà esserci, sarà difficile che non riguardi anche il partito maggiormente rappresentato nell'esecutivo-Iervolino. Addirittura, la sindaca, per dare un segnale di reale rinnovamento, avrebbe anche pensato di ridurre la giunta di due esponenti, passando da 16 a 14 assessori.
Ma la coperta è corta, cortissima. C'è poi chi dice che il rimpasto, di uomini e di deleghe, avverrà entro il prossimo fine settimana. Di certo il nuovo esecutivo sarà pronto prima che Berlusconi venga a Napoli per tenere il primo Consiglio dei ministri. La sindaca precisa: «Non sono assediata dai futuri assessori». Due saranno quindi le prerogative nella scelta dei futuri assessori: «La validità delle persone e la voglia di lavorare, lavorare, e lavorare da mattina a sera». Parole che per chi conosce la Iervolino sanno di messaggio a qualche assessore che, evidentemente, la sindaca ritiene svogliato. Poi ci sono gli equilibri politici da garantire: c'è l'Italia dei Valori, che alle recenti elezioni ha raggiunto il 5,5 per cento ma che non ha assessori; c'è l'Udeur, che ha un unico consigliere comunale, e dove la Mastelliana Donata Rizzo D'Abundo dovrebbe essere sostituita proprio con un assessore di Idv. Poi c'è il Pdci, che al posto di Dolores Madaro vorrebbe piazzare qualcun altro (Scotto di Luzio?).
E c'è il Pd, che pure vorrebbe cambiare qualche esponente. La Iervolino lavora anche alla ridefinizione delle deleghe. Mola (Pd), che gestisce Traffico e rifiuti, è troppo appesantito. Mentre Oddati (neo-Pd) ha chiesto che gli vengano tolte tutte le deleghe (commercio, lavoro e mercati) tranne la Cultura, in modo da potersi dedicare meglio alla preparazione del Forum del 2013. Lunedì la sindaca ha anche parlato del rischio di ritrovarsi dei «trombati al Comune ». Oggi invece dice: «A priori, non respingo niente». La Iervolino vorrebbe dei tecnici, possibilmente di livello: ha espresso apprezzamenti pubblici per Grazia Francescato, con la quale ha lavorato quando l'esponente dei Verdi era vicepresidente della Bagnolifutura. Questo fa pensare che la posizione di Rino Nasti, assessore all'ambiente proprio dei Verdi, non sia sicurissima. Nel 2006 la sindaca avrebbe quindi rivoluto in giunta Roberto De Masi. Anzi, avrebbe voluto che De Masi facesse anche il capogruppo del Pd, ora l'ex esponente dello Sdi potrebbe rientrare in gioco come assessore. Ma siamo al totonomi, che nei prossimi giorni impazzirà sempre più.
Paolo Cuozzo corriere del mezzogiorno
Iervolino: cambierò la giunta il più possibile
Rimpasto in arrivo al Comune di Napoli. La sindaca pensa di ridurre gli assessori da 16 a 14 . E lavora alla ridefinizione delle deleghe
NAPOLI — La decisione l'aveva maturata prima del voto politico. Troppi e di diverso genere erano i problemi. Però, cambiare prima delle elezioni, sarebbe stato impensabile. Ma chiuse le urne ha atteso meno di 48 ore, Rosa Russo Iervolino, prima di annunciare ai suoi assessori che farà il rimpasto in giunta: cosa che da quando è sindaca — quasi otto anni — non aveva mai fatto. «Cambierò la giunta appena saranno chiari i risultati globali delle elezioni».
Ed ancora: «Cambierò nel modo più corposo che posso». Come dire: nessun assessore può sentirsi al sicuro, dal vicesindaco in giù. «Ho sempre creduto nella stabilità di governo — è stato il ragionamento della Iervolino —. Nello scorso mandato ho tenuto duro sulla giunta. E credo che i risultati delle elezioni a sindaco mi abbiano dato ragione. E alla luce di quello che è successo a Roma, si misura ancora meglio la validità della scelta elettorale fatta nel 2006». Frase che rimarca quello che è il «credo» della sindaca: che «da soli non si vince» e che «per vincere serve stabilità nelle scelte». «Ora però — aggiunge — ci sono tante novità, c'è l'esigenza di dare la sensazione di rinnovamento e movimento ». Ma il tempo, al di la delle dichiarazioni di rito, stringe. Già eri la Iervolino ha parlato con i vertici della Sinistra l'Arcobaleno; domani, venerdì, in via Verdi, sarà invece la volta del vertice col Pd, il suo partito, che in giunta conta per 11 assessori su 16. Sempre ieri, giovedì, c'è stato anche un passaggio formale, una telefonata della sindaca con Emma Giammattei, segretaria provinciale del Pd. Anche perché se «un cambio di passo» dovrà esserci, sarà difficile che non riguardi anche il partito maggiormente rappresentato nell'esecutivo-Iervolino. Addirittura, la sindaca, per dare un segnale di reale rinnovamento, avrebbe anche pensato di ridurre la giunta di due esponenti, passando da 16 a 14 assessori.
Ma la coperta è corta, cortissima. C'è poi chi dice che il rimpasto, di uomini e di deleghe, avverrà entro il prossimo fine settimana. Di certo il nuovo esecutivo sarà pronto prima che Berlusconi venga a Napoli per tenere il primo Consiglio dei ministri. La sindaca precisa: «Non sono assediata dai futuri assessori». Due saranno quindi le prerogative nella scelta dei futuri assessori: «La validità delle persone e la voglia di lavorare, lavorare, e lavorare da mattina a sera». Parole che per chi conosce la Iervolino sanno di messaggio a qualche assessore che, evidentemente, la sindaca ritiene svogliato. Poi ci sono gli equilibri politici da garantire: c'è l'Italia dei Valori, che alle recenti elezioni ha raggiunto il 5,5 per cento ma che non ha assessori; c'è l'Udeur, che ha un unico consigliere comunale, e dove la Mastelliana Donata Rizzo D'Abundo dovrebbe essere sostituita proprio con un assessore di Idv. Poi c'è il Pdci, che al posto di Dolores Madaro vorrebbe piazzare qualcun altro (Scotto di Luzio?).
E c'è il Pd, che pure vorrebbe cambiare qualche esponente. La Iervolino lavora anche alla ridefinizione delle deleghe. Mola (Pd), che gestisce Traffico e rifiuti, è troppo appesantito. Mentre Oddati (neo-Pd) ha chiesto che gli vengano tolte tutte le deleghe (commercio, lavoro e mercati) tranne la Cultura, in modo da potersi dedicare meglio alla preparazione del Forum del 2013. Lunedì la sindaca ha anche parlato del rischio di ritrovarsi dei «trombati al Comune ». Oggi invece dice: «A priori, non respingo niente». La Iervolino vorrebbe dei tecnici, possibilmente di livello: ha espresso apprezzamenti pubblici per Grazia Francescato, con la quale ha lavorato quando l'esponente dei Verdi era vicepresidente della Bagnolifutura. Questo fa pensare che la posizione di Rino Nasti, assessore all'ambiente proprio dei Verdi, non sia sicurissima. Nel 2006 la sindaca avrebbe quindi rivoluto in giunta Roberto De Masi. Anzi, avrebbe voluto che De Masi facesse anche il capogruppo del Pd, ora l'ex esponente dello Sdi potrebbe rientrare in gioco come assessore. Ma siamo al totonomi, che nei prossimi giorni impazzirà sempre più.
Paolo Cuozzo corriere del mezzogiorno
2 commenti:
good start
Si, probabilmente lo e
Posta un commento