IL PARTITO DEMOCRATICO INCONTRA E ASCOLTA IL MONDO DELLA SOLIDARIETA’
Napoli sembrava più bella sabato mattina 29 marzo, la lunghe piogge di questi giorni hanno spazzato via nubi nere e freddo, ma soprattutto la città era pulita come non mai, che sia di buon augurio per lasciarci alle spalle il vortice negativo che in questi ultimi mesi ha attraversato il nostro territorio?
Certamente in buona salute mi è sembrato il terzo settore campano ACLI, ARCI, GESCO,CNCA, MOVI CONFCOOPERATIVE, AUSER alcune delle sigle regionali più rappresentative che hanno partecipato al forum di ascolto con il Segretario regionale Tino IANNUZZI e con Teresa Armato.
L’ Incontro è stato promosso dalla componente dell’esecutivo regionale che si occupa dei rapporti con il terzo settore, la famiglia e politiche sociali, la sottoscritta, con Mimma Virtuoso e Anna Torre.
Il Bilancio dell’incontro è stato sostanzialmente positivo, Il PD regionale ha inteso organizzare un incontro soprattutto di ascolto del mondo della solidarietà in tutte le sue componenti, volontariato , associazionismo, e cooperazione sociale, per raccogliere criticità è proposte al fine di costruire insieme il Welfare Regionale, ma anche per contribuire alle priorità da indicare sul livello nazionale.
“Non intende firmare alcuna cambiale in bianco il terzo settore campano, rispetto alle prossime elezioni politiche.”
Se il Partito Democratico dimostrerà di inserire al 1 posto della sua agenda politica, le istanze, le progettualità e le proposte che provengono dal variegato mondo della solidarietà, allora avrà centrato il suo obiettivo di rappresentanza e rappresentatività, perché se è vero come è vero che lo “spessore di una amministrazione pubblica si misura dalla propria capacità di farsi carico dei più deboli” allora ancor di più è vero per il partito democratico in relazione alla classe dirigente che sceglierà per raggiungere tali obiettivi.
Non intende abdicare alla propria funzione il terzo settore campano, anche se la mina dell’autoreferenzialità spesso ne ha spento il suo slancio rappresentativo ed è pronto a fare autocritica, ma anche il sistema pubblico deve essere pronto a fare altrettanto, un’amministrazione che non si mette in discussione, non è in grado di imparare dai propri errori, ma soprattutto con ha capacità di ascolto e quindi perde la sua rappresentatività , questa è una considerazione su cui ogni compagine politica deve riflettere.
Il volontariato è uno strumento che genera rappresentanza e partecipazione, bisogna pensare in grande ed agire in piccolo, ma soprattutto crea comunità , e se in una famigli a comandare spesso sono i più piccoli, perché sono anche i più deboli, perché non potrebbe essere così anche nella politica?
Si è posta l’attenzione sui ritardi nelle nomine dei rappresentanti del volontariato da parte del Consiglio regionale nel comitato di gestione per i centri di servizio, la mancata stabilizzazione del 5 per mille, la modifica della legge 266 sul volontariato, enormi ritardi nelle spettanze e nei pagamenti per gli operatori del sociale che proprio per le caratteristiche della loro azione dovrebbero avere una corsia preferenziale, è possibile non dare da mangiare ai minori accolti nelle case famiglia? O ai tossicodipendenti nelle comunità di recupero?.
Si parla quindi di livelli essenziali di assistenza e non minimi.
Sono stati approfonditi i temi più vicini al mondo della cooperazione sociale come il taglio progressivo sui fondi delle politiche sociali , lo scarso finanziamento alla legge sulle dignità sociale, la mancanza di una legge sulla cooperazione, la rivisitazione dei criteri dei contratti di appalto che, per le persone e i servizi oggi vengono ancora assimilati ai lavori pubblici oltre all’atavico ritardo nei pagamenti, che mette in ginocchio i servizi alla persona.
Ed ancora la necessità di una verifica e maggiore controllo sull’operato dei comuni circa l’applicazione della legge 328 che in alcuni casi è stata utilizzata in sostituzione dei fondi e non in in integrazione con i fondi comunali per le politiche sociali, determinando una riduzione degli investimenti, ma soprattutto una scarsa qualità nell’offerta dei servizi alle persone.
La necessità quindi di uno spazio permanente di confronto e non di semplice consultazione a cose già decise come spesso avviene, il potenziamento del servizio civile ma soprattutto misure di sostegno alla famiglia in maniera trasversale ad ogni campo, casa, lavoro, servizi sociali e sanitari etc..
Davvero una lunga lista di proposte concrete, ma soprattutto verificabili nella loro attuazione, perché questo è stato l’impegno con il quale ci siamo lasciati, per incontrarci nuovamente dopo la campagna elettorale:
* portare a regime i servizi sociali e sociosanitari anche con l’aiuto dei fondi europei
* misurare gli obiettivi e valutare gli interventi in particolare nella loro efficacia
* lavorare sulla crisi della rappresentanza e soprattutto recuperare il rapporto di fiducia tra politica e cittadini.
Ci vorrebbe una vera e propria “autority per la solidarietà” per garantire l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei ruoli delle istituzioni all’uopo deputate ed in piena armonia ed integrazione con le stesse, ma soprattutto con la presenza del mondo associativo e degli utenti, perché come dice mons Giovanni Nervo “dai poveri si impara” e tutti noi abbiamo tanto da imparare.
Rosanna Romano
Referente esecutivo regionale per i rapporti
con il terzo settore e volontariato
Napoli sembrava più bella sabato mattina 29 marzo, la lunghe piogge di questi giorni hanno spazzato via nubi nere e freddo, ma soprattutto la città era pulita come non mai, che sia di buon augurio per lasciarci alle spalle il vortice negativo che in questi ultimi mesi ha attraversato il nostro territorio?
Certamente in buona salute mi è sembrato il terzo settore campano ACLI, ARCI, GESCO,CNCA, MOVI CONFCOOPERATIVE, AUSER alcune delle sigle regionali più rappresentative che hanno partecipato al forum di ascolto con il Segretario regionale Tino IANNUZZI e con Teresa Armato.
L’ Incontro è stato promosso dalla componente dell’esecutivo regionale che si occupa dei rapporti con il terzo settore, la famiglia e politiche sociali, la sottoscritta, con Mimma Virtuoso e Anna Torre.
Il Bilancio dell’incontro è stato sostanzialmente positivo, Il PD regionale ha inteso organizzare un incontro soprattutto di ascolto del mondo della solidarietà in tutte le sue componenti, volontariato , associazionismo, e cooperazione sociale, per raccogliere criticità è proposte al fine di costruire insieme il Welfare Regionale, ma anche per contribuire alle priorità da indicare sul livello nazionale.
“Non intende firmare alcuna cambiale in bianco il terzo settore campano, rispetto alle prossime elezioni politiche.”
Se il Partito Democratico dimostrerà di inserire al 1 posto della sua agenda politica, le istanze, le progettualità e le proposte che provengono dal variegato mondo della solidarietà, allora avrà centrato il suo obiettivo di rappresentanza e rappresentatività, perché se è vero come è vero che lo “spessore di una amministrazione pubblica si misura dalla propria capacità di farsi carico dei più deboli” allora ancor di più è vero per il partito democratico in relazione alla classe dirigente che sceglierà per raggiungere tali obiettivi.
Non intende abdicare alla propria funzione il terzo settore campano, anche se la mina dell’autoreferenzialità spesso ne ha spento il suo slancio rappresentativo ed è pronto a fare autocritica, ma anche il sistema pubblico deve essere pronto a fare altrettanto, un’amministrazione che non si mette in discussione, non è in grado di imparare dai propri errori, ma soprattutto con ha capacità di ascolto e quindi perde la sua rappresentatività , questa è una considerazione su cui ogni compagine politica deve riflettere.
Il volontariato è uno strumento che genera rappresentanza e partecipazione, bisogna pensare in grande ed agire in piccolo, ma soprattutto crea comunità , e se in una famigli a comandare spesso sono i più piccoli, perché sono anche i più deboli, perché non potrebbe essere così anche nella politica?
Si è posta l’attenzione sui ritardi nelle nomine dei rappresentanti del volontariato da parte del Consiglio regionale nel comitato di gestione per i centri di servizio, la mancata stabilizzazione del 5 per mille, la modifica della legge 266 sul volontariato, enormi ritardi nelle spettanze e nei pagamenti per gli operatori del sociale che proprio per le caratteristiche della loro azione dovrebbero avere una corsia preferenziale, è possibile non dare da mangiare ai minori accolti nelle case famiglia? O ai tossicodipendenti nelle comunità di recupero?.
Si parla quindi di livelli essenziali di assistenza e non minimi.
Sono stati approfonditi i temi più vicini al mondo della cooperazione sociale come il taglio progressivo sui fondi delle politiche sociali , lo scarso finanziamento alla legge sulle dignità sociale, la mancanza di una legge sulla cooperazione, la rivisitazione dei criteri dei contratti di appalto che, per le persone e i servizi oggi vengono ancora assimilati ai lavori pubblici oltre all’atavico ritardo nei pagamenti, che mette in ginocchio i servizi alla persona.
Ed ancora la necessità di una verifica e maggiore controllo sull’operato dei comuni circa l’applicazione della legge 328 che in alcuni casi è stata utilizzata in sostituzione dei fondi e non in in integrazione con i fondi comunali per le politiche sociali, determinando una riduzione degli investimenti, ma soprattutto una scarsa qualità nell’offerta dei servizi alle persone.
La necessità quindi di uno spazio permanente di confronto e non di semplice consultazione a cose già decise come spesso avviene, il potenziamento del servizio civile ma soprattutto misure di sostegno alla famiglia in maniera trasversale ad ogni campo, casa, lavoro, servizi sociali e sanitari etc..
Davvero una lunga lista di proposte concrete, ma soprattutto verificabili nella loro attuazione, perché questo è stato l’impegno con il quale ci siamo lasciati, per incontrarci nuovamente dopo la campagna elettorale:
* portare a regime i servizi sociali e sociosanitari anche con l’aiuto dei fondi europei
* misurare gli obiettivi e valutare gli interventi in particolare nella loro efficacia
* lavorare sulla crisi della rappresentanza e soprattutto recuperare il rapporto di fiducia tra politica e cittadini.
Ci vorrebbe una vera e propria “autority per la solidarietà” per garantire l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei ruoli delle istituzioni all’uopo deputate ed in piena armonia ed integrazione con le stesse, ma soprattutto con la presenza del mondo associativo e degli utenti, perché come dice mons Giovanni Nervo “dai poveri si impara” e tutti noi abbiamo tanto da imparare.
Rosanna Romano
Referente esecutivo regionale per i rapporti
con il terzo settore e volontariato
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