dal blog di Andrea Sarubbi. (clicca il titolo)
Sarà per la densità demografica nettamente superiore alla media nazionale, ma nell’immaginario collettivo rimane ancora l’idea che la Campania sia una regione di famiglie numerose. Lo pensavo anch’io, fino a stamattina, quando ho scoperto che oggi a Napoli si fanno meno figli che a Bolzano: 1,47 per donna, contro 1,55. Non è un problema di cultura, ma di risorse: quelle che nel nordest esistono e nel Mezzogiorno no. Su 10 mila bambini fra 0 e 2 anni di vita, al Sud soltanto 232 frequentano un asilo nido comunale: uno su 43, più o meno. In Campania, in particolare, si scende a 105: uno su 95. In Emilia Romagna, tanto per fare un paragone, sono 2220: oltre uno su 5. Il Patto campano per la famiglia, presentato oggi dalle Acli, è un campanello d’allarme per tutto il Paese. Innanzitutto, perché ogni famiglia deve essere messa in condizione di poter avere i figli che desidera, aiutando in particolare le donne a non dover scegliere una volta per tutte tra famiglia e lavoro; poi, perché – dati economici alla mano – il rischio di due Italie si fa ogni giorno più presente. Se il Mezzogiorno fosse uno Stato a sé, sarebbe l’ottavo per popolazione nell’Unione europea, ma l’ultimo per reddito pro capite. E l’idea di un governo Berlusconi – senza l’Udc, radicata al sud, ma con l’appoggio determinante della Lega – non mi lascia per niente tranquillo.
2 commenti:
BRAVO SARUBBI! TI VOTERO' ANCHE SE CON DUBBI CON IL PD. MA MEGLIO DELL'UDC.
CIAO ARTURO
Perche non:)
Posta un commento