sabato, febbraio 23, 2008

Si apre con Nogaro il congresso delle Acli di Caserta


OGGI AL SERENELLA IL VIA CON CENTO DELEGATI IN RAPPRESENTANZA DI DIECIMILA ISCRITTI
Si apre con Nogaro il congresso delle Acli
Il presidente Zannini: «I nostri valori un faro nella società che cambia»


SILVESTRO MONTANARO Cento delegati in rappresentanza di 10mila iscritti alle associazioni che costituiscono l’universo Acli aprono stamani al «Serenella» il XXIV Congresso provinciale. Sono chiamati a esprimere i 25 componenti del nuovo Consiglio. Dovranno indicare altresì 11 delegati sui circa 100 del Congresso regionale (Napoli, 14 e 15 marzo) e altri 6 sugli oltre mille che daranno vita al Congresso nazionale (Roma, dal primo al 4 maggio). È certo il contributo ai lavori di Eleonora Cavallaro, presidente regionale Acli e altrettanto sicura è la presenza del vescovo di Caserta Raffaele Nogaro. «Migrare dal Novecento per abitare il presente e servire il futuro», l’intervento congressuale del presidente provinciale Michele Zannini allude alla necessità di ridefinire unità concettuali quali sobrietà, pace, giustizia, democrazia, eguaglianza, lavoro perché radicalmente mutate nella società attuale rispetto alla valenza che avevano nel secolo scorso. «Ma i valori aclisti - afferma Zannini - quelli, restano gli stessi: l’ispirazione cristiana che porta ad avere un collegamento inscindibile con la Chiesa e la comunità ecclesiale; il primato delle relazioni con il sindacato e le forze sociali, la difesa della democrazia nelle istituzioni». In ordine a questi cardini sono individuate alcune criticità nelle dinamiche sociali odierne. Zannini prova ad elencarle: «Bisogna ristabilire la centralità della famiglia come luogo istituzionale, civile e sociale - insopprimibile e insostituibile - di formazione, dialogo e solidarietà tra diverse generazioni». E ancora «sorvegliare la flessibilità eccessiva che permea il mondo del lavoro», «contrastare l’indebolimento delle regole della partecipazione democratica», e «riformare modalità e orientamenti di una politica che non giunge più a soluzioni legittimate ma piuttosto alza muri invalicabili tra opposte fazioni». «Per dirla chiara - spiega Zannini - al livello di base non c'è sufficiente attenzione ai bisogni delle comunità locali e a quelli delle persone mentre ai vertici non è un buon segno che il Parlamento non riesca a fare le riforme». Le Acli guardano con attenzione e interesse alla ormai prossima scadenza elettorale delle Politiche. Sui giochi per la composizione delle liste, almeno in questa fase iniziale, c’è un comprensibile riserbo sia per ciò che riguarda il numero delle candidature e anche sulla loro effettiva collocazione partitica: cioè se essa sarà omogenea o trasversale. È però già chiaro invece l’orientamento generale: le Acli incoraggeranno le candidature degli iscritti o il rinnovo dell’impegno di chi già assolve a incarichi di responsabilità. Ci sarà un richiamo esplicito a questo nella relazione del presidente Zannini. Di più, ci sarà anche una sollecitazione rivolta ai giovani affinché entrino in politica. Del resto, la storia delle Acli - si ricorda - è fatta di episodi esemplari in tale direzione e annovera personalità fortemente rappresentative. A tal proposito, Zannini rimarca che «le Acli si “sporcano” con la politica per testimoniare come questa esperienza pubblica possa generare l’incontro tra diversità e pluralità convergenti verso il bene comune».

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