martedì, febbraio 26, 2008

Sanremo: il sociale e l'antisociale

Un movimento contro la canzone d'autore

di Simona Orlando
SANREMO (26 febbraio) - Al Festival di Sanremo c’è chi boccia le canzoni perché troppo disimpegnate, chi è insoddisfatto di quelle impegnate, chi tratta temi sociali per missione, chi per convenienza. Tra i bizzarri individui che si aggirano nella città dei fiori, ce ne è uno che è a capo del movimento popolare in favore della C.A.C.C.A., ovvero canzone d’amore contro canzone d’autore, volto alla valorizzazione della musica orecchiabile e spensierata. E’ uno di quelli che non trova offensiva la scosciata di turno, che torna a casa stanco dal lavoro e ha solo voglia di togliersi le scarpe e far riposare i neuroni. Non lo infastidisce la rima cuore/amore né il solito giro di do. I luoghi comuni? Lo rendono orgoglioso perché la troppa intelligenza è cosa da intellettuali. Non ne può più di brani che parlano di omosessualità e guerra e hanno la presunzione di insegnare a vivere e ha solo voglia di ascoltare una bella canzone.

Avvocato trentenne che viene dalla provincia veneta ha le idee chiare e riscuote consensi per la strada: «I cantanti sono ineleganti. Non hanno il coraggio di essere frivoli e indossano una maschera aurorale. In questo Sanremo è la notizia che crea il fatto. Della guerra ci parlano tutti in televisione, dell’amore nessuno. Ci manca la colonna sonora per le “limonate”, e questa sarebbe la vera funzione sociale». Si erge dunque a salvaguardia della “minoranza ignorante italiota”, e attraversa Sanremo con un cartello indosso, raccoglie firme per la lotta per la canzonetta, che fa capo a Porfirio Rubirosa (cantante italo argentino e noto playboy anni ’50), e cerca di arruolare più gente possibile nell’Esercito del Surf che aspira a liberalizzare le feste in spiaggia, a canticchiare motivi semplici sotto la doccia. Staziona davanti all’Ariston nella speranza di redimere anche Pippo.

Un’edizione che vanta tra i migliori testi degli ultimi anni

Sanremo, 25 febbraio 2008. Stasera riparte la kermesse sanremese con la sua 58° edizione, condotta dall’immancabile Pippo Baudo in tandem col vigoroso Chiambretti. Buone notizie sul fronte delle canzoni, almeno per i testi. Nonostante il tema sentimentale sia ancora il più gettonato, quest’anno verranno affrontati temi importanti sul fronte sociale, come il lavoro nero, la corruzione, la guerra, in linea con i gusti del pubblico che lo scorso anno premiò proprio le due canzoni più "impegnate". Diverse anche le strofe che si propongono di esplorare il lato esistenziale, anche con testi autobiografici.

Tra i big, spiccano i contenuti di Anna Tatangelo (scritti dal compagno Gigi D’Alessio) e di Frankie Hi-NRG, l'ermetismo spirituale di Loredana Berté, il pepato Max Gazzé che ha come tema il sesso telefonico.
Anche i testi delle cosiddette canzoni d’amore sono particolarmente efficaci ed originali, grazie ai talenti di Mario Venuti, Gianna Nannini (presente solo come autrice), Fabrizio Moro, Sergio Cammariere.

La canzone più solare e ottimista è di Francesco Tricarico, con tanto di licenza poetica.

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