lunedì, gennaio 14, 2008

FAMIGLIA: BINDI, RILANCIARE I CONSULTORI


(ASCA) - Roma, 12 gen - Rilanciare i consultori familiari per potenziare la loro vocazione socio-assistenziale e rispondere con interventi sempre piu' capillari e tempestivi alla maggiore complessita' sociale, valorizzando le migliori esperienze del nostro Paese e promuovendo un modello multidisciplinare, in grado di rispondere ai diversi bisogni della famiglia. Questo uno degli obiettivi degli accordi voluti e promossi dal Ministro delle politiche per la famiglia, Rosy Bindi, che le amministrazioni regionali italiane stanno firmando in queste settimane con il Dipartimento per le politiche familiari. Sette quelli sottoscritti dalla fine di novembre a oggi, con la Provincia autonoma di Trento e le Regioni Liguria, Sardegna, Sicilia, Lazio, Toscana e Veneto. Le intese raggiunte finora comportano per la riorganizzazione del ruolo dei consultori a favore delle famiglie l'erogazione di oltre 20 milioni di euro. Ai 15 a carico del Fondo nazionale per la famiglia, pari al 75 per cento del finanziamento, si sommano gli stanziamenti messi a disposizione dalle regioni, che per i consultori ammontano a circa cinque milioni di euro. I fondi sono immediatamente disponibili e saranno impiegati per potenziare e riorganizzare i servizi forniti dai consultori, con criteri di qualita', efficienza e produttivita'.
Il Ministro Bindi e' convinto che, ''in un contesto in cui le relazioni parentali sono piu' fragili e in cui cresce la solitudine sociale delle famiglie, il consultorio debba diventare un punto di riferimento, trasformandosi da ambulatorio ostetrico e ginecologico in un servizio percepito dalla famiglia come una struttura amica, sulla quale si puo' sempre contare. Dagli psicologi agli educatori, dal mediatore familiare all'assistente sociale, c'e' bisogno di un'equipe formata da diverse figure professionali in grado di aiutare i genitori nel percorso di crescita e formazione dei figli, per affrontare insieme i conflitti generazionali e le crisi di coppia, per promuovere la capacita' di essere coniugi e genitori''. Da qui la decisione di dedicare un'attenzione particolare, nell'ambito degli accordi siglati con le Regioni, agli interventi finalizzati a: promuovere spazi di ascolto per la famiglia; contrastare l'abbandono dei minori; prevenire la violenza in famiglia contro bambini, donne e anziani, rafforzando la collaborazione con scuole e forze dell'ordine; educare alla genitorialita' e preparare al parto; creare ''spazi neutri'' di incontro per i figli di genitori sperati; promuovere azioni di supporto per i nuclei con persone disabili, tossicodipendenti o non autosufficienti; favorire l'integrazione degli immigrati. Senza trascurare l'aiuto delle gestanti e delle madri in difficolta', per applicare in modo sempre piu' efficace il compito di promozione e tutela della maternita', che la legge 194 del 1978 assegna proprio ai consultori familiari. L'obiettivo e' creare una rete di servizi vicini alla famiglia nella sua vita quotidiana e capace di mettere in comunicazione le diverse realta' che se ne occupano: oltre ai consultori, i centri per la famiglia, le associazioni e i numeri utili che assistono le persone in difficolta'. red-cam/cam/ss

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