Il monito di Benedetto VXI: "La società è troppo occupata da se stessa"
Attesa per il discorso che il Pontefice terrà durante la benedizione Urbi et Orbi
Natale, l'appello del Papa
"Salviamo la terra maltrattata"
CITTA' DEL VATICANO - Un forte appello per il diritto alla salute, al lavoro, alla tutela della dignità umana. Ed ancora un'accorata richiesta di pace, in Medio Oriente e non solo. Mentre piazza San Pietro si riempie filtrano le prime indiscrezioni sul discorso che Papa Benedetto XVI terrà a mezzogiornoNell'occasione il Pontefice benedirà in 63 lingue: compreso, per la prima volta, l'idioma degli indios dell'Amazzonia.
Parole che si aggiungeranno a quelle pronciate durante la messa di mezzanotte, quando il Papa ha lanciato il suo monito contro una Terra "maltrattata", a causa "dell'abuso delle energie e del loro egoistico sfruttamento senza alcun riguardo".
La messa di Mezzanotte. Un augurio di Natale a tutto il mondo e una denuncia: "La nostra società è "troppo occupata con se stessa, da non lasciare nulla per l'altro, per il povero, per Dio". Sono le parole di Benedetto XVI nella solenne messa di mezzanotte celebrata a San Pietro, tra le luci, il risplendere degli ori, i canti. Ed è un Papa che richiama l'uomo alle responsabilità verso la sua "casa".
Ispirandosi alle parole di Luca sulla natività di Cristo nella stalla di Betlemme, dopo che Giuseppe e Maria non avevano trovato posto in un albergo, Ratzinger ha paragonato la stalla alla terra "maltrattata", un mondo "inquinato e minacciato per il suo futuro", a causa "dell'abuso delle energie e del loro egoistico sfruttamento senza alcun riguardo. Gesù venne fra la sua gente , ma i suoi non l'hanno accolto. Parole che riguardano in definitiva noi, ogni singolo e la società nel suo insieme".
"Abbiamo tempo per il prossimo che ha bisogno della nostra, della mia parola del mio affetto ? Per il sofferente che ha bisogno di aiuto? per il rifugiato o il profugo che cerca asilo? Abbiamo tempo e spazio e per Dio? ", si è ancora chiesto Benedetto XVI. "Esistono anche quelli che lo accolgono (Gesù) e così, a cominciare dalla stalla, dall'esterno, cresce silenziosamente la nuova casa, la nuova città, il nuovo mondo", ha ricordato il Papa.
Attesa per il discorso che il Pontefice terrà durante la benedizione Urbi et Orbi
Natale, l'appello del Papa
"Salviamo la terra maltrattata"
CITTA' DEL VATICANO - Un forte appello per il diritto alla salute, al lavoro, alla tutela della dignità umana. Ed ancora un'accorata richiesta di pace, in Medio Oriente e non solo. Mentre piazza San Pietro si riempie filtrano le prime indiscrezioni sul discorso che Papa Benedetto XVI terrà a mezzogiornoNell'occasione il Pontefice benedirà in 63 lingue: compreso, per la prima volta, l'idioma degli indios dell'Amazzonia.
Parole che si aggiungeranno a quelle pronciate durante la messa di mezzanotte, quando il Papa ha lanciato il suo monito contro una Terra "maltrattata", a causa "dell'abuso delle energie e del loro egoistico sfruttamento senza alcun riguardo".
La messa di Mezzanotte. Un augurio di Natale a tutto il mondo e una denuncia: "La nostra società è "troppo occupata con se stessa, da non lasciare nulla per l'altro, per il povero, per Dio". Sono le parole di Benedetto XVI nella solenne messa di mezzanotte celebrata a San Pietro, tra le luci, il risplendere degli ori, i canti. Ed è un Papa che richiama l'uomo alle responsabilità verso la sua "casa".
Ispirandosi alle parole di Luca sulla natività di Cristo nella stalla di Betlemme, dopo che Giuseppe e Maria non avevano trovato posto in un albergo, Ratzinger ha paragonato la stalla alla terra "maltrattata", un mondo "inquinato e minacciato per il suo futuro", a causa "dell'abuso delle energie e del loro egoistico sfruttamento senza alcun riguardo. Gesù venne fra la sua gente , ma i suoi non l'hanno accolto. Parole che riguardano in definitiva noi, ogni singolo e la società nel suo insieme".
"Abbiamo tempo per il prossimo che ha bisogno della nostra, della mia parola del mio affetto ? Per il sofferente che ha bisogno di aiuto? per il rifugiato o il profugo che cerca asilo? Abbiamo tempo e spazio e per Dio? ", si è ancora chiesto Benedetto XVI. "Esistono anche quelli che lo accolgono (Gesù) e così, a cominciare dalla stalla, dall'esterno, cresce silenziosamente la nuova casa, la nuova città, il nuovo mondo", ha ricordato il Papa.
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