Il maxi emendamento presentato ieri dal Governo costituisce una risposta chiara e definitiva alla discussione intorno al 5 per mille. In molti ne hanno sottolineato in queste settimane l’importanza, da quest’ultimo Gianfranco Fabi ieri sul Sole 24 Ore. Il Governo ha dunque mantenuto l’impegno preso sin dall’inizio di questa legislatura- ribadito su questo giornale il 20 ottobre scorso- e ha stanziato ingenti risorse per garantire stabilità e sostenibilità a questa modalità per finanziare la ricerca e il terzo settore.
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5 per mille: 380 milioni un tetto 'accettabile'
Apprezzamento per l'impegno del Governo in Finanziaria. Olivero: 'Ora rendere stabile la misura'
Roma, 13 dicembre 2007 - «E' stata una grande fatica, ma dobbiamo essere soddisfatti perché viene finalmente riconosciuto un principio di libertà e soprattutto un'opportunità per i cittadini di premiare i soggetti sociali che ritengono credibili e affidabili». Il presidente delle Acli Andrea Olivero commenta positivamente la decisione del governo di garantire la copertura di 380 milioni di euro per il 2009 per il 5 per mille.
«Apprezziamo - dice Olivero - che pur in una situazione di grande difficoltà il Governo abbia saputo, infine, trovare una cifra certamente dignitosa e accettabile per un'iniziativa di sussidiarietà fiscale che aveva trovato in questi due anni di applicazione un'adesione e un consenso inaspettati da parte dei cittadini». Gli italiani, infatti, che hanno scelto quest'anno di destinare il proprio 5 per mille alle organizzazioni sociali e di volontariato, agli enti di ricerca scientifica e sanitaria, sono stati secondo l'Agenzia delle Entrate oltre 14 milioni, più del 55% del totale. Il 56% di loro, secondo l'indagine dell'Iref, l'istituto di ricerca delle Acli, lo ha fatto per scegliere autonomamente l'organizzazione più meritevole di essere finanziata. Il 26% per rendere più libere le associazioni e gli enti dai finanziamenti pubblici. Una scelta all'insegna della continuità, visto che il 79% di chi ha devoluto quest'anno la propria quota Irpef alle organizzazione benefiche lo aveva già fatto nella scorsa stagione, e il 98% ha intenzione di farlo ancora.
«A questo punto - continua il presidente delle Acli - ci auguriamo che la misura venga resa stabile per i prossimi anni, onde evitare il ripetersi di situazioni difficili ed estenuanti come quelle che abbiamo vissuto. E che il tetto possa essere ancora alzato se non abolito, comunque adeguato alle effettive indicazioni dei cittadini. Confidiamo per questo in un'azione congiunta di entrambi gli schieramenti, che già in questa occasione hanno dimostrato come sia possibile nell'interesse del bene comune unire le forze e gli intenti, al di là delle legittime distinzioni e contrapposizioni».
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