Dal 2002 in Campania 151 persone arrestate, 355 denunciate ed 88 aziende coinvolte
Immondizia, la nuova droga per la camorra: 600 milioni all’anno
Complicità dei colletti bianchi
Resi noti in una conferenza stampa i nomi delle quattro persone finite in carcere nell’ambito dell’operazione Matrix che ha bloccato un presunto traffico di rifiuti speciali tra la Calabria e la Campania. Si tratta di Antonio Coppola, 49 anni di Polla (Salerno), arrestato e associato al carcere di Sala Consilina; Gerardo Coppola, 41 anni di Polla, Attilio Argentano, 46 anni, e Salvatore Capasso, 38 anni, entrambi di Castrovillari, tutti e tre sottoposti agli arresti domiciliari.
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di rifiuti speciali. Le indagini sono partite nell’agosto del 2005 ed hanno portato anche alla notifica di un provvedimento di obbligo di firma e di 9 avvisi di garanzia. Nell'ambito dell'operazione, inoltre, sono state denunciate 102 persone, compiute cinque perquisizioni domiciliari e sequestrati otto tir.
“L'operazione Matrix, iniziata nell'agosto del 2005, è partita – spiega il sostituto procuratore Baldo Pisani - dopo un controllo effettuato dai carabinieri di Laino Borgo su alcuni camion che trasportavano rifiuti. Da questo controllo è iniziata un'attività d'indagine particolare e approfondita. E' stato verificato come all'incirca 25mila tonnellate di rifiuti dal 2001 venissero illegalmente introdotte, in violazione dei diversi protocolli che ne vietavano l'ingresso in Campania”.
Sull’operazione è intervenuta anche Legambiente che in una nota ribadisce come la Campania rappresenta il “core business” del traffico illegale dei rifiuti. “Da anni la monnezza rappresenta la nuova droga. O per essere più esatti, il settore dove la criminalità ambientale con l'appoggio di colletti bianchi, riesce a realizzare profitti cospicui, secondi solo al mercato degli stupefacenti. Il profitto degli ecocriminali - dice Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania - è di oltre seicento milioni di euro all'anno”.
Dal 2002 a oggi, ricorda Legambiente, in Campania sono già 151 le persone arrestate, 355 quelle denunciate con il coinvolgimento di 88 aziende. Ogni giorno il guadagno di un trafficante campano di rifiuti è pari a 25mila euro mentre il fatturato mensile di un imprenditore campano che ha smaltito rifiuti fuori Regione è pari circa un milione e mezzo di euro.
Immondizia, la nuova droga per la camorra: 600 milioni all’anno
Complicità dei colletti bianchi
Resi noti in una conferenza stampa i nomi delle quattro persone finite in carcere nell’ambito dell’operazione Matrix che ha bloccato un presunto traffico di rifiuti speciali tra la Calabria e la Campania. Si tratta di Antonio Coppola, 49 anni di Polla (Salerno), arrestato e associato al carcere di Sala Consilina; Gerardo Coppola, 41 anni di Polla, Attilio Argentano, 46 anni, e Salvatore Capasso, 38 anni, entrambi di Castrovillari, tutti e tre sottoposti agli arresti domiciliari.
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di rifiuti speciali. Le indagini sono partite nell’agosto del 2005 ed hanno portato anche alla notifica di un provvedimento di obbligo di firma e di 9 avvisi di garanzia. Nell'ambito dell'operazione, inoltre, sono state denunciate 102 persone, compiute cinque perquisizioni domiciliari e sequestrati otto tir.
“L'operazione Matrix, iniziata nell'agosto del 2005, è partita – spiega il sostituto procuratore Baldo Pisani - dopo un controllo effettuato dai carabinieri di Laino Borgo su alcuni camion che trasportavano rifiuti. Da questo controllo è iniziata un'attività d'indagine particolare e approfondita. E' stato verificato come all'incirca 25mila tonnellate di rifiuti dal 2001 venissero illegalmente introdotte, in violazione dei diversi protocolli che ne vietavano l'ingresso in Campania”.
Sull’operazione è intervenuta anche Legambiente che in una nota ribadisce come la Campania rappresenta il “core business” del traffico illegale dei rifiuti. “Da anni la monnezza rappresenta la nuova droga. O per essere più esatti, il settore dove la criminalità ambientale con l'appoggio di colletti bianchi, riesce a realizzare profitti cospicui, secondi solo al mercato degli stupefacenti. Il profitto degli ecocriminali - dice Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania - è di oltre seicento milioni di euro all'anno”.
Dal 2002 a oggi, ricorda Legambiente, in Campania sono già 151 le persone arrestate, 355 quelle denunciate con il coinvolgimento di 88 aziende. Ogni giorno il guadagno di un trafficante campano di rifiuti è pari a 25mila euro mentre il fatturato mensile di un imprenditore campano che ha smaltito rifiuti fuori Regione è pari circa un milione e mezzo di euro.
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