MARCO ESPOSITO «In via eccezionale», recita un comunicato, slittano al 21 dicembre i termini per presentare i progetti finanziabili dalla Fondazione Sud, l’ente promosso un anno fa dalle fondazioni bancarie e dal mondo del volontariato per riequilibrare il peso degli interventi di sostegno rispetto al Nord. Visto che si tratta del primo bando, più che «in via eccezionale» si può dire che la Fondazione Sud esordisce con un rinvio (ovvero con il più ordinario degli eventi nel Mezzogiorno). Ma non è un segnale di difficoltà, assicurano nello staff dell’ente presieduto da Savino Pezzotta, bensì la conseguenza di un successo. Sono ben 2.500 infatti le manifestazioni d’interesse per il bando, a fronte peraltro di un centinaio di iniziative finanziabili (per importi tra gli 80 e i 500mila euro). A fine ottobre, quando è stato fatto il punto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le manifestazioni d’interesse erano un migliaio. Quindi in un mese il numero è più che raddoppiato. Certo, non tutte le manifestazioni d’interesse si trasformerenno in progetti formalmente corretti e potenzialmente finanziabili: al momento nella sede romana della Fondazione Sud sono arrivate meno di 500 richieste formali. Però con la proroga dei termini si conta di raddoppiare almeno il numero di iniziative concorrenti, fino a quota 1.000-1.200. La selezione dei «progetti esemplari» da premiare è stata affidata alla bolognese Nomisma. I fondi a disposizione sono 21 milioni e si conta di avviare le prime erogazioni a gennaio, in lieve ritardo rispetto alle date fissate da Pezzotta la scorsa estate. A rilento viaggia anche un altro degli obiettivi della Fondazione Sud, quello di maggiore spessore strategico, ovvero la nascita sul territorio di fondazioni di comunità. Non c’è in tale caso un vero e proprio bando ma una somma a disposizione dei comitati promotori che si volessero impegnare a costituire una fondazione e a raccogliere finanziamenti nel territorio. Nelle sei regioni in cui è attiva la Fondazione Sud finora si sono fatti avanti una ventina di soggetti, soltanto un quarto dei quali appaiono in questa prima fase di una qualche consistenza. Un paio di iniziative ben posizionate sono campane, anche se non di Napoli. Far nascere una fondazione, del resto, è un impegno oneroso perché si deve partire da un patrimonio minimo di 100.000 euro e presentare un progetto per raccogliere almeno 2,5 milioni di euro. L’impegno della Fondazione Sud è di raddoppiare le somme raccolte dai promotori, fino a costituire fondazioni autonome con patrimonio di 5 milioni di euro. Per accelerare l’avvio delle fondazioni di comunità nel Mezzogiorno, peraltro, il presidente Pezzotta sta anche valutando la disponibilità di alcune fondazioni bancarie con sede nel Nord Italia a favorire i primi passi dei comitati promotori. Dei sei milioni di euro a disposizione nel 2007 per tale progetto, infatti, al momento non ne è spendibile nessuno.
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