Tentativo di dimostrare l'esistenza di brogli nel referendum sul Welfare smascherato dai sindacati a Milano. Cgil, Cisl e Uil denunciano che una persona, seguita da una troupe televisiva, ha votato in due seggi del capoluogo lombardo ma è stata scoperta dai sindacati. Da quanto si è appreso la troupe è di Annozero, il programma di Michele Santoro in onda su Rai2.
"Cgil, Cisl e Uil di Milano e Lombardia - si legge in una nota congiunta - sono costretti a denunciare che evidentemente c'è chi vuole ad ogni costo gettare fango sul referendum indetto dalle organizzazioni sindacali sull'accordo con il governo del 23 luglio".
"Infatti - viene spiegato - nella giornata di oggi una signora, casualmente seguita in entrambi i casi da una troupe televisiva, si è presentata prima al seggio situato in piazza San Carlo a Milano e successivamente al seggio di Sesto Marelli. L'intenzione era chiaramente quella di replicare le accuse di broglio nel voto, lanciate ieri dall'onorevole Rizzo, supportandole con riprese televisive".
"Cgil, Cisl e Uil, che sono in possesso della duplice 'dichiarazione personale di responsabilita' (ovvero la sottoscrizione di non aver già espresso il voto in altro luogo) della signora, si riservano, evidentemente, ulteriori azioni a tutela del sindacato", concludono le organizzazioni sindacali, che sottolineano "la profonda amarezza e la preoccupazione per i comportamenti e le scelte di chi sta deliberatamente tentando di inquinare una straordinaria prova di democrazia sindacale e di attaccare l'autonomia ed il potere contrattuale del sindacato".
"Cgil, Cisl e Uil di Milano e Lombardia - si legge in una nota congiunta - sono costretti a denunciare che evidentemente c'è chi vuole ad ogni costo gettare fango sul referendum indetto dalle organizzazioni sindacali sull'accordo con il governo del 23 luglio".
"Infatti - viene spiegato - nella giornata di oggi una signora, casualmente seguita in entrambi i casi da una troupe televisiva, si è presentata prima al seggio situato in piazza San Carlo a Milano e successivamente al seggio di Sesto Marelli. L'intenzione era chiaramente quella di replicare le accuse di broglio nel voto, lanciate ieri dall'onorevole Rizzo, supportandole con riprese televisive".
"Cgil, Cisl e Uil, che sono in possesso della duplice 'dichiarazione personale di responsabilita' (ovvero la sottoscrizione di non aver già espresso il voto in altro luogo) della signora, si riservano, evidentemente, ulteriori azioni a tutela del sindacato", concludono le organizzazioni sindacali, che sottolineano "la profonda amarezza e la preoccupazione per i comportamenti e le scelte di chi sta deliberatamente tentando di inquinare una straordinaria prova di democrazia sindacale e di attaccare l'autonomia ed il potere contrattuale del sindacato".
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“Non spetta al presidente del Consiglio esprimere giudizi sulla mia professionalità”. Davanti alla commissione di Vigilanza Rai, Michele Santoro replica così alle critiche del premier Prodi, in merito alla puntata di Annozero sul rapporto tra politica e giustizia. Santoro respinge anche le accuse di faziosità
Per il giornalista Rai “è segno di grande maleducazione polemizzare con una trasmissione che non si è vista”. Santoro ha anche sottolineato che avrebbe volentieri accolto nella sua trasmissione il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e anche una sua successiva replica.
“Se il giorno dopo il ministro Mastella mi avesse dato un'intervista in cui avesse risposto all'intervento di Marco Travaglio, l'avrei messa in onda. Anche se ci avesse mandato un video - ha detto Santoro - l'avrei fatto volentieri, è nel mio interesse farlo. Lo abbiamo già fatto in altri casi leggendo repliche di persone che si sono ritenute attaccate dal programma”.
“L'intervento di Travaglio, che pure avevamo discusso e rivisto insieme, era fastidioso, sgradevole, duro. Ma era satira politica, era un paradosso. E io credo che il pubblico lo abbia capito: per guardare la tv serve aver fatto la quinta elementare. Annozero ha uno dei pubblici di istruzione più alta tra i programmi Rai”.
“Non ci sono state contestazioni di tipo disciplinare, ci sono state telefonate e anche appunti scritti ma sempre con un buon livello di collaborazione – spiega Santoro riferendosi al direttore generale della Rai, Claudio Cappon -. Diciamo che l'ammiraglio e il capitano della goletta sono impegnati insieme a far arrivare la nave in porto”.
“L'etichetta di fazioso la rispedisco al mittente perché è contraria alla mia storia professionale che è ricca di polemiche – spiega Santoro -, ma con tutti i diversi fronti politici. Fazioso per conto mio e del mio pubblico? Questa è una definizione che mi metto sul petto come una medaglia. Ma non sono mai stato fazioso per conto terzi”.
Infine, Michele Santoro sfodera la dichiarazione a effetto: “L'anno prossimo Annozero non tornerà. E' un esperienza conclusa, frutto di un momento storico e che segnava il nostro ritorno in Rai”.
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