Nei prossimi giorni Enrico Letta visiterà alcune importanti realtà meridionali: il 31 Agosto sarà in Basilicata a Maratea e Policoro, il primo settembre ad Avellino e Benevento, il 3 settembre a Napoli, Bari e Foggia. Al centro di tali incontri ci saranno i temi del Mezzogiorno e tra questi l'idea, già raccolta da Letta, che il Mezzogiorno possa diventare la piattaforma italiana per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il settore energetico è il settore del domani ed il Mezzogiorno ha le caratteristiche migliori in Italia per aumentare la produzione di energie alternative come il solare a concentrazione, il solare fotovoltaico e l’eolico.
Al di là della piena partecipazione al raggiungimento dell’obiettivo dell’Unione Europea, che è quello di triplicare gli investimenti nelle fonti alternative per il 2020, sono almeno tre le grandi opportunità per il Mezzogiorno legate alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
In primo luogo, lo sfruttamento del vantaggio tecnologico che l'Italia, grazie soprattutto a progetti di ricerca condotti dall'Enea, ha nella produzione da solare a concentrazione. In Sicilia si assisterà alla realizzazione del primo impianto che utilizza queste innovazioni tecnologiche. Inoltre, non bisogna dimenticare cosa può rappresentare nei prossimi anni, a livello mondiale, il vettore idrogeno prodotto da mix di fonti energetiche.
In secondo luogo, la realizzazione di impianti di produzione di energia necessita della fornitura di nuovi componenti. Lo sviluppo di un’industria della componentistica per la produzione energetica può trovare nel Mezzogiorno interessanti possibilità di localizzazione, e può contribuire in maniera decisiva alla maggiore competitività del territorio nella produzione rivolta anche ad un mercato internazionale in crescita continua. In questo senso, il primo screening di proposte di "Industria 2015" relative al Progetto di Innovazione Industriale “Efficienza energetica” può essere un interessante punto di partenza. Su 1067 proposte pervenute, oltre un terzo riguardano possibili investimenti nel Mezzogiorno. Accelerare la valutazione della validità delle proposte e, d’intesa con le Regioni, accelerare i possibili investimenti nel Mezzogiorno utilizzando i fondi europei come volano è una cosa da fare subito.
In terzo luogo, la politica energetica è un elemento cruciale dello sviluppo delle relazioni euro-mediterranee dei prossimi anni, sia per quanto riguarda l’olio e il gas, ma ancora di più in relazione alle potenzialità dell’energia solare. Avviare accordi di collaborazione finalizzati al consolidamento e trasferimento di tecnologie più efficienti per la produzione di energia solare è la strada da percorrere per attuare politiche lungimiranti. Da questo punto di vista i dati sull’irradiamento solare medio giornaliero, non solo devono portare il Mezzogiorno a sfruttare il proprio potenziale endogeno, ma anche a stabilire rapporti virtuosi con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Basti pensare ai 9 milioni di Kmq su cui si estende il Sahara, dove, in un futuro non lontano, potrebbe essere prodotto idrogeno da energia solare sufficiente a soddisfare la domanda di energia di tutta l’Africa e tutta l’Europa a 25.
on. Gianni Pittella
Coordinatore nazionale campagna per le primarie di Enrico Letta
Il settore energetico è il settore del domani ed il Mezzogiorno ha le caratteristiche migliori in Italia per aumentare la produzione di energie alternative come il solare a concentrazione, il solare fotovoltaico e l’eolico.
Al di là della piena partecipazione al raggiungimento dell’obiettivo dell’Unione Europea, che è quello di triplicare gli investimenti nelle fonti alternative per il 2020, sono almeno tre le grandi opportunità per il Mezzogiorno legate alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
In primo luogo, lo sfruttamento del vantaggio tecnologico che l'Italia, grazie soprattutto a progetti di ricerca condotti dall'Enea, ha nella produzione da solare a concentrazione. In Sicilia si assisterà alla realizzazione del primo impianto che utilizza queste innovazioni tecnologiche. Inoltre, non bisogna dimenticare cosa può rappresentare nei prossimi anni, a livello mondiale, il vettore idrogeno prodotto da mix di fonti energetiche.
In secondo luogo, la realizzazione di impianti di produzione di energia necessita della fornitura di nuovi componenti. Lo sviluppo di un’industria della componentistica per la produzione energetica può trovare nel Mezzogiorno interessanti possibilità di localizzazione, e può contribuire in maniera decisiva alla maggiore competitività del territorio nella produzione rivolta anche ad un mercato internazionale in crescita continua. In questo senso, il primo screening di proposte di "Industria 2015" relative al Progetto di Innovazione Industriale “Efficienza energetica” può essere un interessante punto di partenza. Su 1067 proposte pervenute, oltre un terzo riguardano possibili investimenti nel Mezzogiorno. Accelerare la valutazione della validità delle proposte e, d’intesa con le Regioni, accelerare i possibili investimenti nel Mezzogiorno utilizzando i fondi europei come volano è una cosa da fare subito.
In terzo luogo, la politica energetica è un elemento cruciale dello sviluppo delle relazioni euro-mediterranee dei prossimi anni, sia per quanto riguarda l’olio e il gas, ma ancora di più in relazione alle potenzialità dell’energia solare. Avviare accordi di collaborazione finalizzati al consolidamento e trasferimento di tecnologie più efficienti per la produzione di energia solare è la strada da percorrere per attuare politiche lungimiranti. Da questo punto di vista i dati sull’irradiamento solare medio giornaliero, non solo devono portare il Mezzogiorno a sfruttare il proprio potenziale endogeno, ma anche a stabilire rapporti virtuosi con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Basti pensare ai 9 milioni di Kmq su cui si estende il Sahara, dove, in un futuro non lontano, potrebbe essere prodotto idrogeno da energia solare sufficiente a soddisfare la domanda di energia di tutta l’Africa e tutta l’Europa a 25.
on. Gianni Pittella
Coordinatore nazionale campagna per le primarie di Enrico Letta
3 commenti:
Era ora sentire qualcosa di sensato.... ma sempre in terribile ritardo
Il cosiddetto "sviluppo del Sud" sta aspettando da circa 150 anni. Che sia il caso di sperarci ancora? Ricordo che un esperto americano, subito dopo la guerra 60 anni fa, consigliò al Sud Italia "agricoltura intensiva e turismo". Né l'una né l'altro.
E i politici del sud e le mafie con le quali in qualche modo si alleano?
Qualunque discorso che parli del sud non potrà produrre risultati se prima non verrà azzerato l'attuale strapotere politico di certi signori che conosciamo tutti. Bisogna cacciarli dai partiti anche se portano voti (come in effetti è). Fino a quando non si avrà questo coraggio a destra e sinistra non c'è futuro per il sud che non sia sempre uguale.
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