Il noto “Vino Cotto” si prepara così: si porta lentamente ad ebollizione il vino, in un recipiente largo e dai bordi alti (non di alluminio), si abbassa la fiamma al minimo e si aggiungono delle stecche di cannella e chiodi di garofano.
Si fa bollire a fuoco basso fino a quando il vino non si sarà ristretto di un terzo, a questo punto si aggiunge del miele e si da il tempo di sciogliersi per bene mescolando continuamente.
Il vino cotto è un ottimo rimedio naturale per curare tutti i malanni causati dal freddo.
La ricetta ha origini medievali, ma nella sua versione originale prevedeva l'utilizzo del mosto. Per chi vuole cimentarsi con i sapori dei nostri progenitori, ecco la ricetta originale:
Spremete diversi grappoli d'uva dolce, filtratene il succo e mettete poi questo in un recipiente largo e dai bordi alti.
Fate bollire il succo d'uva a fiamma bassissima per diverse ore insieme alle spezie (in questo caso non utilizzate il miele), e mescolate spesso con il cucchiaio di legno fin quando liquido non si è rappreso, diventando della consistenza del miele liquido.
Questo vino si conserva a lungo se riposto in contenitori di vetro chiusi ermeticamente e posti in luogo fresco.
Oltre che per il consumo diretto, può essere usato per preparare gustose ricette di carne, verdure e dolci.
A Solopaca, da epoca remota, si adopera la “Colata di aglianico” per condire i dolci. L’accoppiamento “Colata d’Aglianico” e Votatora (pietanza a base di farina risalente al 1300) è un qualcosa d’eccezionale per il palato e non solo, infatti, una leggenda solopachese, parla di proprietà afrodisiache della “Colata d’Aglianico”, una sorta di viagra medioevale. La Colata si prepara cucinando in modo particolare il vino accoppiato a dello zucchero, preferibilmente di canna. La preparazione è molto particolare poiché bisogna avere accortezza nel dosaggio degli ingredienti e nel tempo di cottura.
Naturalmente la presenza di zucchero e di polifenoli favorisce, a chi l’ingerisce, la vasodilatazione e di conseguenza fa apparire le pietanze irrorata dalla “Colata d’Aglianico” un ottimo stimolante ma ci fa piacere pensare che, la “colata d’Aglianico”, contenga anche un segreto legato all’effimero.
MEG Corso Cusani,114 - 82036 Solopaca – tel. 0824.977901 –fax 0824.313673 e-mail: museomeg@gmail.com
Si fa bollire a fuoco basso fino a quando il vino non si sarà ristretto di un terzo, a questo punto si aggiunge del miele e si da il tempo di sciogliersi per bene mescolando continuamente.
Il vino cotto è un ottimo rimedio naturale per curare tutti i malanni causati dal freddo.
La ricetta ha origini medievali, ma nella sua versione originale prevedeva l'utilizzo del mosto. Per chi vuole cimentarsi con i sapori dei nostri progenitori, ecco la ricetta originale:
Spremete diversi grappoli d'uva dolce, filtratene il succo e mettete poi questo in un recipiente largo e dai bordi alti.
Fate bollire il succo d'uva a fiamma bassissima per diverse ore insieme alle spezie (in questo caso non utilizzate il miele), e mescolate spesso con il cucchiaio di legno fin quando liquido non si è rappreso, diventando della consistenza del miele liquido.
Questo vino si conserva a lungo se riposto in contenitori di vetro chiusi ermeticamente e posti in luogo fresco.
Oltre che per il consumo diretto, può essere usato per preparare gustose ricette di carne, verdure e dolci.
A Solopaca, da epoca remota, si adopera la “Colata di aglianico” per condire i dolci. L’accoppiamento “Colata d’Aglianico” e Votatora (pietanza a base di farina risalente al 1300) è un qualcosa d’eccezionale per il palato e non solo, infatti, una leggenda solopachese, parla di proprietà afrodisiache della “Colata d’Aglianico”, una sorta di viagra medioevale. La Colata si prepara cucinando in modo particolare il vino accoppiato a dello zucchero, preferibilmente di canna. La preparazione è molto particolare poiché bisogna avere accortezza nel dosaggio degli ingredienti e nel tempo di cottura.
Naturalmente la presenza di zucchero e di polifenoli favorisce, a chi l’ingerisce, la vasodilatazione e di conseguenza fa apparire le pietanze irrorata dalla “Colata d’Aglianico” un ottimo stimolante ma ci fa piacere pensare che, la “colata d’Aglianico”, contenga anche un segreto legato all’effimero.
MEG Corso Cusani,114 - 82036 Solopaca – tel. 0824.977901 –fax 0824.313673 e-mail: museomeg@gmail.com
3 commenti:
Davvero interessante questo tuo post. D'inverno ho una passione sfrenata per il vin brulè di aglianico, ma questa Colata fatta proprio con l'uva va bene per tutto l'anno.
i miei complimenti.
G.
ciao pasquale..
sono dante d'onofrio e sono proprio di solopaca e fino a qualche anno fa il ristorante del meg era di mia madre..stasera mangio votatore..antichissima ricetta della mia terra..ti informo che noi usiamo farcirle di qualsivoglia pietanza rustica tipo pomodori a tocchetti conditi con a'recheta(origano) aglio e olio d'oliva oppure con buon prosciutto nostrano..cmq complimenti per il blog..e ciao!!!
caro Dante,
qualche volte mi devi invitare....
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