domenica, giugno 17, 2007

Territorio e sapori: La “Colata d’Aglianico”.

La maggior parte delle persone conosce il “vino cotto”; ma pochi sanno cosa è la “Colata d’Aglianico”. Il vino, da sempre, è una componente importante per la realizzazione di alcune pietanze, spesso la presenza dell’aroma del vino è indispensabile per la buona riuscita di un manicaretto, l’aggiunta di vino, bianco o rosso, agevola la cottura e l’insaporimento delle pietanze.
Il noto “Vino Cotto” si prepara così: si porta lentamente ad ebollizione il vino, in un recipiente largo e dai bordi alti (non di alluminio), si abbassa la fiamma al minimo e si aggiungono delle stecche di cannella e chiodi di garofano.
Si fa bollire a fuoco basso fino a quando il vino non si sarà ristretto di un terzo, a questo punto si aggiunge del miele e si da il tempo di sciogliersi per bene mescolando continuamente.
Il vino cotto è un ottimo rimedio naturale per curare tutti i malanni causati dal freddo.
La ricetta ha origini medievali, ma nella sua versione originale prevedeva l'utilizzo del mosto. Per chi vuole cimentarsi con i sapori dei nostri progenitori, ecco la ricetta originale:
Spremete diversi grappoli d'uva dolce, filtratene il succo e mettete poi questo in un recipiente largo e dai bordi alti.
Fate bollire il succo d'uva a fiamma bassissima per diverse ore insieme alle spezie (in questo caso non utilizzate il miele), e mescolate spesso con il cucchiaio di legno fin quando liquido non si è rappreso, diventando della consistenza del miele liquido.
Questo vino si conserva a lungo se riposto in contenitori di vetro chiusi ermeticamente e posti in luogo fresco.
Oltre che per il consumo diretto, può essere usato per preparare gustose ricette di carne, verdure e dolci.
A Solopaca, da epoca remota, si adopera la “Colata di aglianico” per condire i dolci. L’accoppiamento “Colata d’Aglianico” e Votatora (pietanza a base di farina risalente al 1300) è un qualcosa d’eccezionale per il palato e non solo, infatti, una leggenda solopachese, parla di proprietà afrodisiache della “Colata d’Aglianico”, una sorta di viagra medioevale. La Colata si prepara cucinando in modo particolare il vino accoppiato a dello zucchero, preferibilmente di canna. La preparazione è molto particolare poiché bisogna avere accortezza nel dosaggio degli ingredienti e nel tempo di cottura.
Naturalmente la presenza di zucchero e di polifenoli favorisce, a chi l’ingerisce, la vasodilatazione e di conseguenza fa apparire le pietanze irrorata dalla “Colata d’Aglianico” un ottimo stimolante ma ci fa piacere pensare che, la “colata d’Aglianico”, contenga anche un segreto legato all’effimero.

MEG Corso Cusani,114 - 82036 Solopaca – tel. 0824.977901 –fax 0824.313673 e-mail: museomeg@gmail.com

3 commenti:

il maiale ubriaco ha detto...

Davvero interessante questo tuo post. D'inverno ho una passione sfrenata per il vin brulè di aglianico, ma questa Colata fatta proprio con l'uva va bene per tutto l'anno.
i miei complimenti.

G.

Sindarin ha detto...

ciao pasquale..
sono dante d'onofrio e sono proprio di solopaca e fino a qualche anno fa il ristorante del meg era di mia madre..stasera mangio votatore..antichissima ricetta della mia terra..ti informo che noi usiamo farcirle di qualsivoglia pietanza rustica tipo pomodori a tocchetti conditi con a'recheta(origano) aglio e olio d'oliva oppure con buon prosciutto nostrano..cmq complimenti per il blog..e ciao!!!

Pasquale Orlando ha detto...

caro Dante,
qualche volte mi devi invitare....