(ASCA) - Roma, 24 apr - L'Italia ha un record davvero poco invidiabile: quello degli sprechi d'acqua. Siamo tra i principali consumatori di acqua al mondo, non solo per le perdite nella rete di distribuzione, ma anche per la leggerezza con cui abusiamo di questo bene. Da Legambiente qualche numero che da' l'idea del fenomeno. Ogni italiano usa 213 litri d'acqua al giorno, ma i consumi domestici potrebbero essere ridotti del 50% senza ripercussioni sul benessere. Ogni giorno c'e' una perdita media di 104 litri d'acqua per abitante, pari al 27% del totale dell'acqua prelevata. Le cause sono attribuibili al pessimo stato di manutenzione che porta a perdite tra il 20 e il 40%, con un valore medio nazionale del 33% e ad un'eta' delle tubature che oscilla tra i 25 e i 42 anni. Una pessima gestione della risorsa idrica che fa si' che nel nostro Paese, nonostante sia fra i piu' ricchi di acqua al mondo, con una disponibilita' teorica annua di 155 miliardi di metri cubi, pari a 2700 metri cubi per abitante, importanti aree soffrano ancora di scarsita' idrica. Il 12% della popolazione subisce discontinuita' nell'erogazione e questa percentuale sale al 24% nelle isole e al 18% nelle regioni meridionali. Le perdite idriche raggiungono ''vertici'' disastrosi in Molise (63% di acqua perduta sul totale erogato), Puglia (54%), Calabria (52%), Basilicata (50%), nell'hinterland napoletano (48%), in Abruzzo (45%, ma con punte anche del 75%) e in Sicilia (40%). Ma per dissetarsi la maggior parte di noi si affida all'acqua minerale in bottiglia. Un'abitudine che ci fa acquistare un altro record poco invidiabile: siamo il Paese dove si consuma in assoluto piu' acqua minerale al mondo, con un consumo pro-capite di 165 litri l'anno. La vetta della classifica delle regioni divoratrici d'acqua e' formata da Toscana con 198 litri pro-capite l'anno, Lombardia con 193 litri, Emilia-Romagna e Veneto con 179 litri pro-capite. Nella sola ristorazione si utilizza acqua minerale per oltre 700 milioni l'anno pari al 35% del mercato nazionale, mentre dopo anni di crescita a due cifre, ora il mercato familiare e' considerato quasi saturo (cresce al Sud, decresce al Nord). Tutto questo, nonostante l'acqua imbottigliata costituisca un peso ambientale elevatissimo per il nostro Paese (contenitori da riciclare o smaltire, tir inquinanti che viaggiano su strada per trasportarla). res-mpd/cam/ss
1 commento:
converrà passare al vino..
Massimo Riserbo
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