venerdì, aprile 27, 2007

1° Maggio: lutto nazionale per le morti bianche

«Più che una festa, un giorno di lutto nazionale». A pochi giorni dalle celebrazioni in tutta Italia della tradizionale Festa dei lavoratori, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero rilancia come centrale la questione degli incidenti mortali sul lavoro: «Non c’è molta voglia di festeggiare quando ogni giorno in media tre persone perdono la vita sul posto di lavoro. Questo fenomeno folle e tragico delle cosiddette morti bianche rappresenta una sconfitta per tutti, e grava come un’ombra inquietante sulle celebrazioni di quest’anno. Per più di mille e trecento famiglie, tante le vittime in un solo anno, sarà un primo maggio listato a lutto».

Le Acli chiedono che il tema della sicurezza sul lavoro diventi concretamente una priorità nell’agenda politica del Paese, che significa essenzialmente tre cose:tempi certi per l’approvazione del disegno di legge in materia approvato dal consiglio dei ministri; garanzie, anche economiche, per la reale efficacia delle ispezioni sul lavoro; promozione da parte di imprese, sindacati e associazioni di una cultura della sicurezza tra i lavoratori stessi, superando ignoranza, pigrizia e resistenze diffuse.

«La solitudine dei lavoratori – spiega il presidente Olivero – soprattutto quelli precari e irregolari, la maggior parte giovani e immigrati, rappresenta un ostacolo alla diffusione della cultura della sicurezza e della responsabilità, facilitando al contrario il prodursi di situazioni rischiose. Ma è una solitudine che riguarda oggi tutti i lavoratori, monadi isolate alla ricerca di sicurezza e protezione sociale, ciascuno per conto suo, vittime di una deriva individualistica che ha intaccato il lavoro e i lavoratori così come la società intera. Bisogna allora recuperare e ricostruire quella radice di socialità del lavoro, che nella storia ha significato diritti di cittadinanza, giustizia sociale e solidarietà. È questa la ragione per cui riteniamo importante rilanciare e promuovere anche in futuro i valori della mutualità, della cooperazione e della solidarietà, che da sempre si collegano alla cultura dei lavoratori, mentre diventa impegnativo contrastare quella concezione del lavoro molto diffusa nell’odierna società individualistica in cui prevale la spinta alla competitività sfrenata».
Le ACLI di Napoli partecipano alla manifestazione del 1° Maggio con CGIL,CISL e UIL a POmigliano d'Arco in Villa Comunale.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

MANCATE PREDISPOSIZIONI DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA INDIVIDUALI
Autore: Giacomo Montana


“Ennesima morte sul lavoro: un operaio di Brescia cade da un palo della luce e muore sul colpo
Vola da sei metri precipitando al suolo e viene schiacciato anche dal cestello morendo sul colpo; questa la dinamica dell'ennesima morte sul lavoro. Un operaio di 53 anni, che lavorava per una ditta di impianti elettrici di Nembro (Bergamo), e' stato sbalzato fuori dal cestello a bordo del quale operava su un camion, mentre stava cambiando le lampadine dell'illuminazione pubblica. Il fatto è accaduto a Nave, in provincia di Brescia. Inutili i soccorsi.”

Fonte: http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=637

Sono tragedie quotidiane e nonostante la pericolosità ai danni dei lavoratori, tutto procede con le pacifiche violazioni di legge a cominciare da ex art. 2087 codice civile et dlgs 626/1994 e seguenti sino, come abbiamo visto, alla responsabilità della procurata morte. Oggi vi è una forte tendenza a rendere come fosse tutto quasi normale e riflette una società in cui si fa vedere solo la punta dell''iceberg. Delle sofferenze, dei timori e talvolta delle paure dei lavoratori verrà sempre continuato a fare in modo che la gente non ne sappia quasi nulla. Ogni lavoratore che muore a causa delle mancate predisposizioni dei dispositivi di sicurezza individuali, non potrà mai più raccontare le sue sofferenze e il terrore precedenti alla morte! Sono fatti al silenziatore da brivido. Questo fa comodo a tutti quei criminali che assomigliano a sadici serial Killer, protetti da forze politiche che a questo punto, a mio avviso, sono persino indegne di rappresentare il Paese! Corruzione politica? Tutto, dopo ogni vittima sul lavoro si mette sistematicamente a tacere, quasi come che si volesse equiparare ogni criminale che ha procurato sofferenza dolore e/o morte al lavoratore, ad un eroe negativo da proteggere! A questo punto e su queste basi rassicuranti per i responsabili, le morti bianche continueranno sempre ad accadere senza né freno né fine! Una volta non potevo crederci ma oggi ho oltre di dieci anni di constatazioni, su chi è vittima sul posto di lavoro, di azioni criminali fatte passare sistematicamente inosservate, sino a produrre altissimo rischio di morte sulla vittima! Oggigiorno vi è una maggiore corsa all'arricchimento e senza scrupoli viene cercato il successo puntando su violenza, sesso, droga e morbosità varie, dando con farse di facciata, persino idee, spunti ed esempi attraverso il cinema e la televisione, e qui, si collegano storie con l'attualità, coinvolgendo figure di mafiosi e contrabbandieri di droga, politici corrotti e mercanti di schiavi che causano la morte. Quale differenza tra “fiction e realta”? Ci sono comunque inconfutabilmente situazioni di violenza indiscriminata sul lavoro, e personalmente ho avuto riscontri oggettivi, che certe ulteriori torture psico-fisiche causate premeditatamente alla persona già vittima di reati penali, fanno parte di una strategia del terrore, verosimilmente per spaventare e poi impedire di parlare alla vittima, che sa troppo del crimine che gli è stato fatto subire sul posto di lavoro. Difatti oggi c'è chi sa, ma non può parlare a nessuno, perché viene tolta la parola con uno sporco e inimmaginabile silenzio stampa.

Anonimo ha detto...

Vedere in che condizioni si viene abbandonati!!

http://sisu.leonardo.it

http://agimurad.splinder.com

http://www.mobbing-sisu.com

Redazione-www.scrittura.org ha detto...

Salve, a proposito di morti bianche, vi segnaliamo la campagna di Napoli:dal 4 all'11 maggio, nella Galleria Umberto I, di Via Toledo, ci sono sagome bianche per terra, a ricordare le morti bianche sul lavoro, e la headline: “Non calpestate i diritti dei lavoratori”. Vicino alle sagome, ragazze in tuta e casco di protezione distribuiscono ai passanti volantini informativi e salviettine con su scritto “Non lavartene le mani”.
Su volantini e salviette c’è un numero verde per segnalare abusi, cantieri non in regola ecc.
La campagna è stata realizzata insieme a BUM (Behavioral Urban Movement), gruppo napoletano composto da professionisti della comunicazione, tra cui www.scrittura.org e www.brainstormadv.it.
BUM realizza azioni di comunicazione per sensibilizzare i cittadini su tematiche sociali.
La campagna prevede anche spot radio, volantinaggio e raccolta di firme ed è stata ripresa da tutti i quotidiani locali e i principali media nazionali Ansa, Repubblica, Corriere della Sera.

Per firmare l'appello contro i morti sul lavoro, il sito è www.obbligoinformativo.it

Grazie
la redazione di scrittura.org