Con una conferenza stampa il network pacifista ha voluto sottolineare l'importanza che venga ricucita una maggioranza governativa, che risponda alle esigenze di pace e diritti che animano la società
Una conferenza stampa organizzata a Roma, presso l'Hotel Nazionale, in merito all'emergenza politica attuale per rilanciare l'appello alla formazione di un governo autorevole, capace di rispondere alla sfida della pace e dei diritti umani. Questo il senso dell'iniziativa pubblica con cui le associazioni riunite nella Tavola della pace hanno voluto far sentire la propria voce in questo contesto politico e istituzionale difficile. Con la consapevolezza che la strada è tutta in salita, soprattutto per la complessità di dover raccordare forze partitiche che in politica estera hanno manifestato da sempre posizioni diverse. Una necessità comunque inderogabile per poter garantire un futuro anche sul piano internazionale per il nostro Paese.
"Lungo questa strada - ha sottolineato il portavoce Flavio Lotti - il governo deve proseguire affrontando con pazienza e coraggio tutte le questioni aperte, anche le più delicate e spinose come quella dell'Afghanistan e di Vicenza. Deve cercare di ricomporre le differenze per raggiungere gli obiettivi comuni, per accrescere l'impegno dell'Italia nella lotta alla povertà, nel disarmo, nella promozione dei diritti umani e della giustizia, per la pace in Medio Oriente, per la cooperazione internazionale, per il rilancio e la democratizzazione dell'Onu". "Lungo questa strada - ha proseguito Lotti - il governo, se saprà ascoltare, troverà milioni di cittadini e centinaia di organizzazioni della società civile e di enti locali pronti a collaborare, in autonomia e spirito critico, con progetti e proposte concrete".
Grande disponibilità dunque verso il tentativo di Romano Prodi di ricucire le fila della propria maggioranza, ma anche una spiccata coscienza di come questo stesso intento abbia già dimostrato i propri limiti e una propria intrinseca debolezza. A partire dai 12 punti con cui il premier dimissionario è partito per rinsaldare la compagine di governo. Ricordando le numerose associazioni che siedono attorno alla tavole della pace (Agesci, Auser, Foxiv, Acli, Libera, Un ponte per, Legambiente, Cgil, e tante altre) il portavoce Lotti ha infatti osservato che "tra i 12 punti presentati ieri da Romano Prodi non ne abbiamo trovato uno che si proponga di aprirsi nei confronti della società civile". Proprio questa scarsa sensibilità verso una democrazia partecipata appare, per il network pacifista, un segnale che il percorso non è ancora maturo. Non a caso, chiudendo il suo intervento alla conferenza stampa, Don Aldini Pizzotto dei Beati costruttori della pace, ha voluto riprendere la questione di Vicenza sottolineando come il voto negativo al Senato non sia dipeso dalla manifestazione di sabato scorso contro il Dal Molin, ma al contrario dalla chiusura dimostrata dall'esecutivo verso le istanze locali: "la richiesta dei vicentini è che chi sta decidendo si rechi sul posto a vedere cosa succede. Inoltre la gente vuole capire, sapere e non subire le decisioni. Vicenza - ha concluso Don Pizzotto - non va trattata come un caso politico a se stante. Chiediamo che le richieste dei cittadini vengano rispettate".
Il tema della democrazia partecipata ha caratterizzato anche l'intervento di Grazia Bellini, portavoce della Tavola, la quale ha risposto alle recenti dichiarazioni del presidente della Repubblica affermando: "la partecipazione dei cittadini è il sale della democrazia non il suo nemico, e nella distinzione dei ruoli rafforza la politica e le istituzioni democratiche".
La Tavola della pace ha anche rivendicato il ruolo giocato in questo senso, quello di aver contribuito a realizzare una "spinta dal basso, anche critica se necessario". Un merito che però ora rischia di essere cancellato creando così "un solco fra politica ed elettori ancora più profondo".
Un ultimo avvertimento è arrivato da Antonio dell'Olio, presidente di Libera: "Se si interrompe questo governo è un altro regalo che facciamo alle mafie".
1 commento:
Non so se considerare positiva questa crisi di governo, sapendo che c'è il rischio di ritornare al governo precedente. Però la cosa positiva è che è caudto un governo proprio durante un voto per finanziare una missione militare (che definire "di pace" è la cosa più sbagliata che si possa fare).
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