La legge vale per i conviventi legati da rapporti affettivi ma anche di parentela
In arrivo diritti e doveri, come quello della tutela del più debole nel caso di interruzione dopo tre anni della relazione
Adnkronos/Ign) - Sono diverse le novità che i Dico introducono nell'ordinamento italiano, molte delle quali anticipate da Rosy Bindi e Barbara Pollastrini. Per ammissione delle stesse ministre, il testo è stato limato fino all'ultimo minuto. I Dico regolamentano le convivenze omosessuali e eterossessuali, prevedendo dei diritti 'ex novo', senza introdurre nuovi istituti giuridici o strumenti amministrativi che ledono i diritti della famiglia o prefigurino realtà "paramatrimoniali".
A parte la dichiarazione 'contestuale' di convivenza, anticipata già nel pomeriggio, tra le novità ci sono i diritti riconosciuti dai Dico: assistenza in caso di malattia e ricovero, decisioni in materia di cure, salute e in caso di morte, permesso di soggiorno, assegnazione alloggiativa nell'edilizia pubblica, riduzione dell'imposizione fiscale in caso di successione testamentaria, successione e locazione, agevolazioni nel trattamento pensionistico. Ma i Dico prevedono anche doveri, come quello della tutela del convivente più debole nel caso di interruzione dopo tre anni della relazione.
La legge vale per i conviventi legati da rapporti affettivi, ma anche da rapporti di parentela. La Bindi ha fatto l'esempio di un nipote cha assiste una vecchia zia. Il Ddl, ovviamente, riguarda le persone maggiorenni e capaci, e i diritti introdotti non sostituiscono quelli già esistenti. Le disposizioni sulle convivenze more uxorio, quindi, restano valide.
Per quel che riguarda le pensioni, come anticipato, non si parla di un diritto alla reversibilità. Il Ddl impegna invece il legislatore a varare una nuova norma nell'ambito dell'annunciata riforma delle pensioni. Come ha spiegato il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, i diritti che non hanno un contenuto economico-patrimoniale (come ad esempio l'assistenza ospedaliera o le visite in carcere) possono essere concessi fin da subito. Per quelli che invece hanno requisiti economici (come la successione legittima, agevolazioni in materia di lavoro, la possibilità di subentro nel contratto di locazione in caso di morte o di cessazione della convivenza) ci sarà bisogno di un certo numero di anni (tre o nove) di convivenza per maturarli.
La legge non disciplina la poligamia, perché parla esplicitamente di "due persone" come parti essenziali di una convivenza di fatto. Del Ddl non possono usufruire le persone che convivono per motivi lavorativi. "La perpetua - ha ironizzato Amato - rimane fuori dalla legge". Tutto quello che riguarda la legislazione sui figli, sui minori in generale e sulle adozioni, non viene toccata dalla legge.
E' prevista, come ha spiegato il ministro Pollastrini, una "sorta di retroattività" per il riconoscimento delle convivenze che sono in essere da diversi anni e che vengono 'coperte' dalla nuova normativa. Come? Chi convive potrà entro nove mesi dall'entrata in vigore della legge dimostrare che la convivenza è iniziata prima. Sono previsti anche accertamenti sull'effettiva convivenza e sanzioni in caso di dichiarazione di convivenza mendace.
In arrivo diritti e doveri, come quello della tutela del più debole nel caso di interruzione dopo tre anni della relazione
Adnkronos/Ign) - Sono diverse le novità che i Dico introducono nell'ordinamento italiano, molte delle quali anticipate da Rosy Bindi e Barbara Pollastrini. Per ammissione delle stesse ministre, il testo è stato limato fino all'ultimo minuto. I Dico regolamentano le convivenze omosessuali e eterossessuali, prevedendo dei diritti 'ex novo', senza introdurre nuovi istituti giuridici o strumenti amministrativi che ledono i diritti della famiglia o prefigurino realtà "paramatrimoniali".
A parte la dichiarazione 'contestuale' di convivenza, anticipata già nel pomeriggio, tra le novità ci sono i diritti riconosciuti dai Dico: assistenza in caso di malattia e ricovero, decisioni in materia di cure, salute e in caso di morte, permesso di soggiorno, assegnazione alloggiativa nell'edilizia pubblica, riduzione dell'imposizione fiscale in caso di successione testamentaria, successione e locazione, agevolazioni nel trattamento pensionistico. Ma i Dico prevedono anche doveri, come quello della tutela del convivente più debole nel caso di interruzione dopo tre anni della relazione.
La legge vale per i conviventi legati da rapporti affettivi, ma anche da rapporti di parentela. La Bindi ha fatto l'esempio di un nipote cha assiste una vecchia zia. Il Ddl, ovviamente, riguarda le persone maggiorenni e capaci, e i diritti introdotti non sostituiscono quelli già esistenti. Le disposizioni sulle convivenze more uxorio, quindi, restano valide.
Per quel che riguarda le pensioni, come anticipato, non si parla di un diritto alla reversibilità. Il Ddl impegna invece il legislatore a varare una nuova norma nell'ambito dell'annunciata riforma delle pensioni. Come ha spiegato il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, i diritti che non hanno un contenuto economico-patrimoniale (come ad esempio l'assistenza ospedaliera o le visite in carcere) possono essere concessi fin da subito. Per quelli che invece hanno requisiti economici (come la successione legittima, agevolazioni in materia di lavoro, la possibilità di subentro nel contratto di locazione in caso di morte o di cessazione della convivenza) ci sarà bisogno di un certo numero di anni (tre o nove) di convivenza per maturarli.
La legge non disciplina la poligamia, perché parla esplicitamente di "due persone" come parti essenziali di una convivenza di fatto. Del Ddl non possono usufruire le persone che convivono per motivi lavorativi. "La perpetua - ha ironizzato Amato - rimane fuori dalla legge". Tutto quello che riguarda la legislazione sui figli, sui minori in generale e sulle adozioni, non viene toccata dalla legge.
E' prevista, come ha spiegato il ministro Pollastrini, una "sorta di retroattività" per il riconoscimento delle convivenze che sono in essere da diversi anni e che vengono 'coperte' dalla nuova normativa. Come? Chi convive potrà entro nove mesi dall'entrata in vigore della legge dimostrare che la convivenza è iniziata prima. Sono previsti anche accertamenti sull'effettiva convivenza e sanzioni in caso di dichiarazione di convivenza mendace.
4 commenti:
Si, probabilmente lo e
molto intiresno, grazie
La ringrazio per Blog intiresny
good start
Posta un commento