Ci risiamo. Ancora una volta il servizio pubblico dedica ampi spazi della sua informazione televisiva per promuovere di fatto un film in uscita sugli schermi italiani.
Nei giorni scorsi su RAIUNO e RAITRE due trasmissioni di approfondimento giornalistico come Porta a porta e Primo piano si occuperanno dello stesso film, “Manuale d’amore 2” di Giovanni Veronesi.
Si tratta di una pellicola, appena uscita, che si occupa di temi delicati e controversi, che toccano sensibilità profonde come l’inseminazione artificiale o i matrimoni gay. Il rischio che segnalo è che, col pretesto di dibattere in tv di queste questioni, si finisca soltanto per promuovere commercialmente un prodotto cinematografico. In altri termini che invece di trarre spunto da un fatto per intavolare un legittimo dibattito si faccia l’esatto opposto; e cioè si crei ad arte un dibattito attorno ad un prodotto commerciale, sul quale giudicheranno poi gli spettatori andando o meno al cinema.
Qualche settimana fa, nel periodo di Natale, da parte di alcuni parlamentari fu sollevata la questione della opportunità che la RAI si doti finalmente di un regolamento interno (come quello, ad esempio, che già esiste sulle presentazioni dei libri dei dipendenti e collaboratori dell’azienda) per evitare che, dietro alla recensione o al talk-show, si nasconda, invece, un messaggio pubblicitario occulto, sul quale il telespettatore non ha alcun tipo di garanzia.
Dal momento che non mi pare che tra i compiti del servizio pubblico ci sia quello di fare il marketing dei film, ma di fare una informazione corretta e attenta, in particolare su alcuni temi, chiedo ai consiglieri di amministrazione della RAI di pronunciarsi con urgenza sulla questione delle promozioni surrettizie che, con ogni evidenza e senza garanzie per i telespettatori, si moltiplicano negli spazi informativi della più importante azienda culturale italiana.
Nel frattempo il film di Giovanni Veronesi "Manuale d'amore 2-Capitoli successivi" si piazza subito primo (con oltre 6 milioni di euro) nella classifica degli incassi del boxoffice scalzando "La ricerca della felicità" di Gabriele Muccino. Quest'ultimo resiste ancora nel boxoffixe americano al quinto posto. "Godo moltissimo perché i critici avevano bistrattato il film, prendendolo con leggerezza e prevenzione", ha commentato Veronesi.
Il film con Carlo Verdone, Monica Bellucci, Fabio Volo e Riccardo Scamarcio ha incassato 6.244.979 euro e ha fatto registrare una media per sala molto alta, 10.508 euro. "La ricerca della felicità", uscito la scorsa settimana e che comunque resta il maggior incasso assoluto con otto milioni e mezzo di euro, ha raccolto nel fine settimana oltre 3 milioni con una media per sala comunque importante (6.950).
Perdono una posizione "Rocky Balboa" (1.226.510 euro), "Casino Royale" (803.303 euro) e "Apocalypto" (619.464 euro), che alla terza, quarta e quinta piazza, seguono però staccati da un vero abisso. Buon esordio per "The Guardian" con Kevin Costner e Ashton Kutcher (sesto posto) e "Bobby" di Emilio Estevez sull'assassinio di Bob Kennedy (settimo). Apre direttamente al nono posto "L'arte del sogno" di Michel Gondry (130.814 euro). Completano la top ten l'animazione Aardman "Giù per il tubo", che alla quinta settimana in sala incassa ancora 225.937 euro, e "Un'ottima annata" con Russell Crowe, che alla sesta totalizza 126.126
euro. (news da TGcom)
Nei giorni scorsi su RAIUNO e RAITRE due trasmissioni di approfondimento giornalistico come Porta a porta e Primo piano si occuperanno dello stesso film, “Manuale d’amore 2” di Giovanni Veronesi.
Si tratta di una pellicola, appena uscita, che si occupa di temi delicati e controversi, che toccano sensibilità profonde come l’inseminazione artificiale o i matrimoni gay. Il rischio che segnalo è che, col pretesto di dibattere in tv di queste questioni, si finisca soltanto per promuovere commercialmente un prodotto cinematografico. In altri termini che invece di trarre spunto da un fatto per intavolare un legittimo dibattito si faccia l’esatto opposto; e cioè si crei ad arte un dibattito attorno ad un prodotto commerciale, sul quale giudicheranno poi gli spettatori andando o meno al cinema.
Qualche settimana fa, nel periodo di Natale, da parte di alcuni parlamentari fu sollevata la questione della opportunità che la RAI si doti finalmente di un regolamento interno (come quello, ad esempio, che già esiste sulle presentazioni dei libri dei dipendenti e collaboratori dell’azienda) per evitare che, dietro alla recensione o al talk-show, si nasconda, invece, un messaggio pubblicitario occulto, sul quale il telespettatore non ha alcun tipo di garanzia.
Dal momento che non mi pare che tra i compiti del servizio pubblico ci sia quello di fare il marketing dei film, ma di fare una informazione corretta e attenta, in particolare su alcuni temi, chiedo ai consiglieri di amministrazione della RAI di pronunciarsi con urgenza sulla questione delle promozioni surrettizie che, con ogni evidenza e senza garanzie per i telespettatori, si moltiplicano negli spazi informativi della più importante azienda culturale italiana.
Nel frattempo il film di Giovanni Veronesi "Manuale d'amore 2-Capitoli successivi" si piazza subito primo (con oltre 6 milioni di euro) nella classifica degli incassi del boxoffice scalzando "La ricerca della felicità" di Gabriele Muccino. Quest'ultimo resiste ancora nel boxoffixe americano al quinto posto. "Godo moltissimo perché i critici avevano bistrattato il film, prendendolo con leggerezza e prevenzione", ha commentato Veronesi.
Il film con Carlo Verdone, Monica Bellucci, Fabio Volo e Riccardo Scamarcio ha incassato 6.244.979 euro e ha fatto registrare una media per sala molto alta, 10.508 euro. "La ricerca della felicità", uscito la scorsa settimana e che comunque resta il maggior incasso assoluto con otto milioni e mezzo di euro, ha raccolto nel fine settimana oltre 3 milioni con una media per sala comunque importante (6.950).
Perdono una posizione "Rocky Balboa" (1.226.510 euro), "Casino Royale" (803.303 euro) e "Apocalypto" (619.464 euro), che alla terza, quarta e quinta piazza, seguono però staccati da un vero abisso. Buon esordio per "The Guardian" con Kevin Costner e Ashton Kutcher (sesto posto) e "Bobby" di Emilio Estevez sull'assassinio di Bob Kennedy (settimo). Apre direttamente al nono posto "L'arte del sogno" di Michel Gondry (130.814 euro). Completano la top ten l'animazione Aardman "Giù per il tubo", che alla quinta settimana in sala incassa ancora 225.937 euro, e "Un'ottima annata" con Russell Crowe, che alla sesta totalizza 126.126
euro. (news da TGcom)
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