La seconda Conferenza Nazionale sulla Salute e Sicurezza sul lavoro, che si terrà proprio a Napoli giovedì e venerdì prossimi (25 e 26 gennaio c.a. NdR), organizzata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale in collaborazione con il Ministero della Salute e dalla Regione Campania, costituisce l’occasione per fare qualche considerazione sulla delicata tematica alla luce di alcune recenti novità che riguardano l’annosa questione della messa in sicurezza delle Scuole, di ogni ordine e grado.
Sappiamo che le morti sul lavoro nel 2006 sono state (diciamo quelle “ufficiali) circa 1.110 con un incremento rispetto al 2005. I ferito 1.100.000, gli invalidi più di 26.000 (fonti sito associazione Articolo 21).
Cifre superiori al numero di soldati americani che muoiono ogni anno in Iraq, dove pure è in svolgimento un conflitto bellico.
In Italia, grazie soprattutto all’attenzione che il Ns. Presidente della Repubblica, on.le Giorgio Napolitano, sta ponendo, il drammatico fenomeno delle morti bianche sembra abbia trovato un’adeguata eco nel mondo dei mass-media nazionali.
Ciò da sola non basta di certo a risolvere le cose.
Si avverte l’assoluta necessità di un rinnovato impegno del Legislatore e di tutti gli Enti preposti affinché svolgano il proprio ruolo fino in fondo.
“La salute e sicurezza dei lavoratori è materia di fondamentale rilevanza ed attualità” – recita l’opuscolo di presentazione della citata Conferenza – “ed obiettivo prioritario sia per l’azione del Governo sia per quella degli Enti territoriali.”
Proprio la sicurezza degli edifici pubblici, al cui interno si svolgono giornalmente attività didattiche è un segmento della “Safety”, a differenza dell’industria e del terziario a totale appannaggio dei privati, dove ancora più direttamente incidono le scelte e l’azione degli enti pubblici interessati
A me sembra che proprio partendo dalle competenze e dalle funzioni che ciascun Ente ha sulla materia, si possa intraprendere un miglioramento delle condizioni dei lavoratori, e non solo.
In questi frangenti, per l’appunto, si presenta una occasione propizia per la Regione Campania per dare un segnale preciso ed inequivocabile di quale vuole essere il suo impegno concreto e la sua azione politica nel migliorare sensibilmente le condizioni di coloro che prestano attività lavorativa.
Di fatti, il testo dell’ultima Finanziaria approvata dal Parlamento (L. n°296 del 27/12/2006 S.O. n° 224alla G.U. n° 299 del 27/12/06) prevede la facoltà, per le Regioni che intendano avvalersene, di spostare ancora una volta avanti nel tempo, precisamente fino al 31 dicembre 2009, il termine ultimo per adeguare gli edifici scolastici alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
(Con questa proposta dal Governo Prodi si tratta della quinta proroga in dieci anni!)
Ora i milioni di alunni, insegnanti, personale ATA e dirigenti scolastici che frequentano le scuole della Campania si interrogano e si chiedono qual sia l’intenzione della Regione Campania: profittare della facoltà inserita in Finanziaria utilizzando la proroga per intero, oppure, dimostrando maggiore senso di responsabilità, prevedere un termine più ravvicinato?
Questa scenario è reso possibile dal nuovo federalismo attuato in Italia con le modifiche al Titolo V della Costituzione (operata, si ricorderà, a seguito del Referendum confermativo con la Legge costituzionale n°3/2007) che al terzo comma dell’art. 117 ha inserito tra le materie a legislazione concorrente tra Stato e Regioni la tutela e sicurezza sul lavoro.
Nel contempo, vi è da precisare, che sempre la Finanziaria 2007 ha destinato risorse, spalmate sugli esercizi 2007, 2008,2009, per € 125 milioni per il completamento delle attività di messa in sicurezza e di adeguamento a norma degli edifici scolastici da parte degli enti locali che vi sono tenuti (Comuni e Province).
La Conferenza sulla Salute e Sicurezza sul lavoro del 25 e 26 gennaio dà l’opportunità alla Regione Campania di chiarire i suoi propositi a riguardo.
avv. Aldo Avvisati
specialista in diritto dell’Ambiente e Sicurezza sul lavoro
Sappiamo che le morti sul lavoro nel 2006 sono state (diciamo quelle “ufficiali) circa 1.110 con un incremento rispetto al 2005. I ferito 1.100.000, gli invalidi più di 26.000 (fonti sito associazione Articolo 21).
Cifre superiori al numero di soldati americani che muoiono ogni anno in Iraq, dove pure è in svolgimento un conflitto bellico.
In Italia, grazie soprattutto all’attenzione che il Ns. Presidente della Repubblica, on.le Giorgio Napolitano, sta ponendo, il drammatico fenomeno delle morti bianche sembra abbia trovato un’adeguata eco nel mondo dei mass-media nazionali.
Ciò da sola non basta di certo a risolvere le cose.
Si avverte l’assoluta necessità di un rinnovato impegno del Legislatore e di tutti gli Enti preposti affinché svolgano il proprio ruolo fino in fondo.
“La salute e sicurezza dei lavoratori è materia di fondamentale rilevanza ed attualità” – recita l’opuscolo di presentazione della citata Conferenza – “ed obiettivo prioritario sia per l’azione del Governo sia per quella degli Enti territoriali.”
Proprio la sicurezza degli edifici pubblici, al cui interno si svolgono giornalmente attività didattiche è un segmento della “Safety”, a differenza dell’industria e del terziario a totale appannaggio dei privati, dove ancora più direttamente incidono le scelte e l’azione degli enti pubblici interessati
A me sembra che proprio partendo dalle competenze e dalle funzioni che ciascun Ente ha sulla materia, si possa intraprendere un miglioramento delle condizioni dei lavoratori, e non solo.
In questi frangenti, per l’appunto, si presenta una occasione propizia per la Regione Campania per dare un segnale preciso ed inequivocabile di quale vuole essere il suo impegno concreto e la sua azione politica nel migliorare sensibilmente le condizioni di coloro che prestano attività lavorativa.
Di fatti, il testo dell’ultima Finanziaria approvata dal Parlamento (L. n°296 del 27/12/2006 S.O. n° 224alla G.U. n° 299 del 27/12/06) prevede la facoltà, per le Regioni che intendano avvalersene, di spostare ancora una volta avanti nel tempo, precisamente fino al 31 dicembre 2009, il termine ultimo per adeguare gli edifici scolastici alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
(Con questa proposta dal Governo Prodi si tratta della quinta proroga in dieci anni!)
Ora i milioni di alunni, insegnanti, personale ATA e dirigenti scolastici che frequentano le scuole della Campania si interrogano e si chiedono qual sia l’intenzione della Regione Campania: profittare della facoltà inserita in Finanziaria utilizzando la proroga per intero, oppure, dimostrando maggiore senso di responsabilità, prevedere un termine più ravvicinato?
Questa scenario è reso possibile dal nuovo federalismo attuato in Italia con le modifiche al Titolo V della Costituzione (operata, si ricorderà, a seguito del Referendum confermativo con la Legge costituzionale n°3/2007) che al terzo comma dell’art. 117 ha inserito tra le materie a legislazione concorrente tra Stato e Regioni la tutela e sicurezza sul lavoro.
Nel contempo, vi è da precisare, che sempre la Finanziaria 2007 ha destinato risorse, spalmate sugli esercizi 2007, 2008,2009, per € 125 milioni per il completamento delle attività di messa in sicurezza e di adeguamento a norma degli edifici scolastici da parte degli enti locali che vi sono tenuti (Comuni e Province).
La Conferenza sulla Salute e Sicurezza sul lavoro del 25 e 26 gennaio dà l’opportunità alla Regione Campania di chiarire i suoi propositi a riguardo.
avv. Aldo Avvisati
specialista in diritto dell’Ambiente e Sicurezza sul lavoro
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